C'era una volta in Anatolia

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Un film di Nuri Bilge Ceylan. Con Yilmaz Erdogan, Taner Birsel, Ahmet Mümtaz Taylan, Muhammet Uzuner, Firat Tanis Titolo originale Bir zamanlar Anadolu'da. Drammatico, durata 150 min. - Turchia 2011. - Parthénos uscita venerdì 15 giugno 2012. MYMONETRO C'era una volta in Anatolia * * * 1/2 - valutazione media: 3,55 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
giaspoto sabato 14 luglio 2012
autolesionistico Valutazione 1 stelle su cinque
51%
No
49%

Certi critici cinematografici continuano imperterriti a recitare la propria ammuffita particina degli intellettuali che esaltano i film quanto più sono insopportabili . "C'era una volta in Anatolia" ricorda una frase di Oscar Wilde: "Chi usa cinquanta parole per dire quello che si può dire in cinque è capace di qualsiasi delitto". Nuri Bilge Ceylan ne ha usate cinquemila (due ore e mezza di film) per raccontare un nulla da cineforum anni 60, quando di estrapolavano sguardi e frasi non dette per esaltare il vuoto spinto. Mediocre spaccato di vita turca, dialoghi da film francese di trent'anni fa. Assenza di musica e di montaggio, per aumentare l'effetto-verità e infierire sugli spettatori. Per chi vuole espiare e farsi del male.

[+] e' vero (di gianbond)
[+] fuga dalla sala (di wodkalemon)
[+] noia?!? (di brian77)
[+] noia mortale (di fabri)
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marco michielis lunedì 9 luglio 2012
racconterai ai tuoi figli... Valutazione 4 stelle su cinque
62%
No
38%

Gran premio della giuria al festival di Cannes, "C'era una volta in Anatolia", diretto dal già più volte premiato in Francia Nuri Bilge Ceylan, costituisce un'autentica sorpresa nel panorama cinematografico mondiale. Il regista turco riesce a dare vita adun poliziesco assolutamente impeccabile nello svolgersi della vicenda, ma soprattutto dipinge i suoi protagonisti come figure assai complesse, connotate da una tragedia legata al passato, la quale fa fatica a emergere, e, di fatto, non si mostra mai chiaramente per tutta la durata della pellicola. [+]

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gianbond domenica 8 luglio 2012
una palla turca Valutazione 2 stelle su cinque
56%
No
44%

Come si fa a dare 4 palle/stelle a un film del genere? Riassunto: tre auto della polizia accompagnano nella notte anatolica il killer di un uomo  seppellito in piena campagna. Ora, chi è stato in Turchia sa che se si allontana dalle zone turistiche di notte rischia di perdersi nel nulla, perchè non c'è nemmeno un lampione o un paracarro. Ora nemmeno il nostro killer, che è turco, di notte nella campagna turca riesce a distinguere una mazza nonostante i fari della Polis, la quale si incazza non poco e lo mena inutilmente. Questa inutile ricerca dura 2 terzi del film. Per dare un po' di sostanza a questa logorante attesa (per lo spettatore) vengono inseriti alcuni battibecchi triti, un po' di dialoghi pseudo esistenziali, e una mela che rotola in un rigagnolo che fa molto neorealismo turco. [+]

[+] noia alle quattro stelle (di maria enrichetta)
[+] morta infreddolita nella notte dell'anatolia (di eles )
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angelo umana venerdì 6 luglio 2012
anime stanche Valutazione 4 stelle su cinque
56%
No
44%

  
“Turchia, esterno notte” … Un convoglio di tre veicoli con una decina di uomini procede lungo una strada polverosa e un temporale incombente, che sembra presagire avvenimenti tragici. In varie tappe il convoglio si ferma, ne scendono l’assassino che deve indicare dove è stato sepolto il corpo di un uomo ucciso, la guardia che lo custodisce in manette, il procuratore che gli altri adulano per una vaga somiglianza con Clark Gable, il suo segretario/cancelliere che scriverà il rapporto del sopralluogo, il focoso commissario della “Polis” Nagy definito, dal procuratore, “tanto fumo e poco arrosto”, un pover uomo col figlio malato che vorrebbe cambiar vita, l’assorto e molto umano medico legale, gli autisti, i due aiutanti coi badili che dovrebbero scavare nel punto della sepoltura, il militare pedante in tuta mimetica esperto di chilometri e distanze … ma nella notte il luogo esatto è difficile da ritrovare. [+]

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tiamaster mercoledì 4 luglio 2012
film lentissimo,introspettivo e bellissimo. Valutazione 4 stelle su cinque
28%
No
72%

c'era una volta in anatolia è un film lentissimo, inoltre dura tre ore,infatti in alcuni punti è quasi insostenibile,ma per godersi al meglio la visione bisogna continuare a vederlo.c'era una volta in anatolia è un film che scava nelle psicologie dei personaggi e lo fà in modi mai banali.basta pensare quando l'investigatore protagonista si paragona a clark gable,quando,in realtà, è uno dei personaggi con più problemi,ma non li dà mai a vedere.un pò come tutti i personaggi.Bellissima la regia e la fotografia,che contribuiscono a rendere il film bellissimo anche a livello visivo.Film completo e lentissimo,ma se lo si guarda tutto con attenzione,lo si apprezzerà moltissimo. Veramente bello.

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marco p. martedì 3 luglio 2012
se soffrite d'insonnia.... Valutazione 1 stelle su cinque
81%
No
19%

Salto la trama spiegata già da molti, l'unica cosa che si può dire è che se soffrite d'insonnia non perdetelo, c'era gente che russava e gente che è andata via a 10 minuti dalla fine, e cioè dopo 2 e mezza, momento in cui non si era capito ancora niente di un film di per se senza senso, sconclusionato e privo di logica. Non basta fare delle scene lunghe e ripetitive, lente e al buio, su delle route 66 turche, per far considerar un film di nicchia per intellettuali, al contrario, allontanano dal genere. Ho messo una stella ma avrei voluto dare ZERO!!! Assolutamente da evitare se per semplice sadismo!!

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paraclitus lunedì 2 luglio 2012
interpretazione del finale secondo voi? Valutazione 2 stelle su cinque
90%
No
10%

Secondo me...

  Il medico in fondo cerca di trovare del buono anche nell' assassino (gli ha anche offerto una sigaretta). Si è rifiutato di fare figli perché essendo un dottore che guarda le cose e le persone con occhio scientifico conosce i risvolti più crudi della vita ed è oppresso da scetticismo e pessimismo. Poi vede la vitalità disordinata ma animata da intenzioni in fondo umane del commissario, il bandito che piange e che lo ringrazia, il bambino restato solo con la madre che ha ancora voglia di giocare a pallone e sembra quasi che un filo di speranza venga a portargli un raggio di luce nelle tenebre del suo amaro disincanto. [+]

[+] ma ... (di h.chinaski_0)
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paraclitus lunedì 2 luglio 2012
vabbè... Valutazione 2 stelle su cinque
75%
No
25%

Prevedibile, di maniera, sostanzialmente inconcludente. L' unica cosa che salva il film è il ritratto della Turchia profonda che almeno riesce a impedire di addormentarsi.

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deglieffetti venerdì 29 giugno 2012
un viaggio universale dentro il buio e la luce. Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

UNA NOTTE , IL BUIO , LA LUCE DEI FARI DI TRE MACCHINE,LA STRADA COME UN SENTIERO A FORMA DI SERPENTE, E
GLI UOMINI ...... DIVERSI,MA TUTTI IMMERSI IN UN UNICA NATURA ........ SELVAGGIA,ARCAICA ,PRIMORDIALE E TERRIBILMENTE
DENTRO TUTTI NOI.
ECCO L'ESPRESSIONE  SINCERA E SENTITA E' IN QUESTI INDIMENTICABILI VOLTI , LUOGHI,CARATTERI DIVERSI ,UNITI NELLA STESSA DESTINAZIONE
ANCHE INCONSAPEVOLI , IN QUESTO L'OCCHIO DI UN REGISTA CHE NEL DELINEARE STORIE E FIGURE SCEGLIE DI MOSTRARNE MISERIE E
GRANDEZZE,E DOVE L'INNO ALLA VITA ATTRAVERSO IL VOCIARE  DEI BAMBINI SI FONDE CON LA PIù SCONVOLGENTE SCENA........ [+]

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pepito1948 mercoledì 27 giugno 2012
linguaggio diverso, valori universali Valutazione 4 stelle su cinque
76%
No
24%

Il viaggio. Un magistrato, un commissario di polizia, un medico legale, un ufficiale militare ed i loro uomini procedono di notte, in un corteo di macchine, lungo una strada polverosa che serpeggia tra le colline aride e deserte dell’Anatolia, alla ricerca di un cadavere. Il viaggio è faticoso,  si moltiplicano le soste, si allungano i tempi ed aumenta lo stress generale. Finalmente appare un paesino sperduto nel niente, dove i viaggiatori possono ristorarsi ed allentare la tensione. Ma l’interruzione dell’elettricità getta nel buio il villaggio. L’unica luce che s’irradia tra i commensali proviene dalle lampade a petrolio e dal viso di una donna che serve il tè, spandendo su tutti un’inattesa soavità. [+]

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