fabio1957
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venerdì 12 giugno 2015
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robusto
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Robusto e originale film al cardiopalma,molto spettacolare,direi adrenalinico.Non dà un attimo di respiro,riusciti effetti speciali,trama avvincente,continui colpi di scena,buone interpretazioni.
Da vedere.
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dario
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lunedì 7 aprile 2014
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fragile
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Il dato positivo è la sincerità: regista e attori sembrano ammettere che sanno arrivare sin lì, cioè appena sopra lo zero (ma Ed Harris cattivissimo non è male, essendo attore di un'altra categoria). Secondo dato positivo, ma si è stanchi di ricorrervi, per via della ripetitività seriale, è la fotografia. Però i dati negativi sono parecchi: narrazione lenta, storia fragile, assurda, mille deja vu, una sceneggiatura da principianti con le idee confuse. Vedibile con molta indulgenza. E pazienza.
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tom86
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martedì 14 gennaio 2014
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per chi non teme le grandi altezze
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Un uomo, la cui vita è stata distrutta da false accuse, vuole dimostrare la propria innocenza e prendersi una rivincita. Trama apparentemente normale se non fosse che per farlo il protagonista è salito sul cornicione di un palazzo e li resta per tutto il film, come il fiato sospeso dello spettatore che non può essere indifferente alle inquadrature verso la strada e agli incitamenti della folla. 40 carati, senza essere un capolavoro, è un vero thriller coinvolgente con un intreccio che si sviluppa in corso d'opera e con alcune scene di azione molto ben realizzate (l'arrivo della squadra swat per citarne una), non mi spiego come mai sia passato così in sordina.
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Un uomo, la cui vita è stata distrutta da false accuse, vuole dimostrare la propria innocenza e prendersi una rivincita. Trama apparentemente normale se non fosse che per farlo il protagonista è salito sul cornicione di un palazzo e li resta per tutto il film, come il fiato sospeso dello spettatore che non può essere indifferente alle inquadrature verso la strada e agli incitamenti della folla. 40 carati, senza essere un capolavoro, è un vero thriller coinvolgente con un intreccio che si sviluppa in corso d'opera e con alcune scene di azione molto ben realizzate (l'arrivo della squadra swat per citarne una), non mi spiego come mai sia passato così in sordina.
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amandagriss
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sabato 6 aprile 2013
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il cornicione? specchietto per le allodole
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Come può un poliziotto accusato e giudicato colpevole di corruzione,furto e ricettazione,condannato a più di 20anni di galera,i cui appelli sono tutti finiti in un nulla di fatto,continuare,ostinato,a gridare la sua innocenza,dimostrare di essere stato incastrato,riabilitarsi agli occhi dei suoi(maligni)colleghi,riconquistare la propria dignità di essere umano e riappropriarsi della propria libertà e vita?Semplice:starsene per una giornata buona sul cornicione di un hotel(oltre il 20°piano)della New York che conta,minacciare di buttarsi di sotto,richiamare a sé l'attenzione dei passanti,della stampa,della polizia,bloccare il traffico e interi isolati sulla strada dello shopping e farsi,così,finalmente(veramente)ascoltare da un negoziatore(una negoziatrice)avvezzo a 'dialogare' con aspiranti suicidi.
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Come può un poliziotto accusato e giudicato colpevole di corruzione,furto e ricettazione,condannato a più di 20anni di galera,i cui appelli sono tutti finiti in un nulla di fatto,continuare,ostinato,a gridare la sua innocenza,dimostrare di essere stato incastrato,riabilitarsi agli occhi dei suoi(maligni)colleghi,riconquistare la propria dignità di essere umano e riappropriarsi della propria libertà e vita?Semplice:starsene per una giornata buona sul cornicione di un hotel(oltre il 20°piano)della New York che conta,minacciare di buttarsi di sotto,richiamare a sé l'attenzione dei passanti,della stampa,della polizia,bloccare il traffico e interi isolati sulla strada dello shopping e farsi,così,finalmente(veramente)ascoltare da un negoziatore(una negoziatrice)avvezzo a 'dialogare' con aspiranti suicidi.Variante intelligente,creativa,moderna del più classico thriller poliziesco,dove l'eroe(il poliziotto),solo contro tutti,deve dimostrare ad ogni costo di non aver commesso il crimine per il quale ha perso tutto.Contaminando un assunto tradizionale,così tanto sfruttato(ed abusato)nel cinema,con il genere di rapina(heist movie)ne vien fuori un film,seppur assai lontano dall'essere imprevedibile,di certo godibile,teso e adrenalinico quanto basta,dove ci si ritrova spesso a trattenere il fiato insieme al protagonista e ai personaggi di contorno(l'atletico Sam‘Terminator/ Avatar’Worthington,Jamie‘Billie Elliott’Bell,la brava Elisabeth Banks,un kattivissimo Ed Harris e,in ruoli marginali,il bel Edward Burns e Kyra Sedgwick),dove tutti fanno la propria parte senza pretendere(per popolarità e curriculum)di prevalere sugli altri.Diretto con mano sicura,il film bilancia l'action spettacolare(in esterni ed interni)con la staticità delle parti dialogate e quella apparente delle scene(molte e ben riprese)sul cornicione,che riservano più di un sussulto.Tipica pellicola in cui la città di New York,nello specifico Manhattan,si fa protagonista, divenendo parte integrante se non fondamentale del racconto,contribuendo non poco(con le elevate altitudini raggiunte dai suoi grattacieli)a creare la giusta atmosfera di ansia e 'precarietà' e rendere più che mai credibile il vissuto del nostro.Similitudini -per lo spazio ridotto al minimo con annessa situazione di stallo- col più rigoroso e asciutto In linea con l'assassino (il cornicione come la cabina telefonica)e -per l’escamotage adottato- con il Die Hard che vede il cattivo Jeremy Irons sfiancare un Bruce Willis in modalità post-sbronza (lì una finta bomba qui il presunto volo da un cornicione).Spesso l'eccessiva dilatazione dei tempi frammenta il racconto,pregiudicandone la fluidità e la robustezza e smagliandone quella fitta rete di tensione comunque bene intessuta.Poco felice risulta l'uso dell'ironia(affidata ai duetti tra Jamie Bell e la sua partner,la bella Genesis Rodriguez),sciocca e priva di affondi efficaci,non all'altezza della sua prevista funzione di'camera di decompressione',anzi capace di creare irritanti tempi morti.Tuttavia 40 Carati resta un buon film di genere,non memorabile ma di quelli che,quando passano in televisione,si (ri)vedono volentieri.La sua punta di diamante? Ed Harris,senza dubbio alcuno,che,dopo A history of violence,consegna alla storia del cinema un'altra superba interpretazione del perfetto villain.
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salvo996
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sabato 2 marzo 2013
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bel film
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Un film che centra il suo intento, farti appassionare ogni minuto che passa per cercare di capire la storia e come potrebbe finire la vicenda!
Decisamente migliore della media dei film del genere degli ultimi anni....CONSIGLIATO
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vjarkiv
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giovedì 3 gennaio 2013
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film ingiustamente maltrattato
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Ingiustamente maltrattato, il film meriterebbe una maggiore attenzione! Il regista alla sua prima, dimostra di saper confezionare un'opera che si fa seguire per script e action. Superiore alla media dei film del genere prodotti negli States.
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filippo catani
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lunedì 10 dicembre 2012
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40 carati non è certo il valore del film
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New York. Un ex poliziotto riesce ad evadere dalla prigione dove è rinchiuso approfittando delle esequie del padre. L'uomo salirà allora sul cornicione di un hotel del centro per professare la propria innocenza relativa ad un'accusa per furto. A condurre il negoziato sarà una donna tragicamente segnata dal suicidio dell'ultimo uomo con cui ha negoziato.
Mettiamola così: cosa si può trovare nel mezzo di un film che comincia con una collisione ad alta velocità tra un treno e una macchina e si conclude con un uomo che si getta nel telone dei pompieri da venti metri di altezza (con tanto di rincorsa) uscendone senza mai un graffio? Praticamente il nulla più totale.
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New York. Un ex poliziotto riesce ad evadere dalla prigione dove è rinchiuso approfittando delle esequie del padre. L'uomo salirà allora sul cornicione di un hotel del centro per professare la propria innocenza relativa ad un'accusa per furto. A condurre il negoziato sarà una donna tragicamente segnata dal suicidio dell'ultimo uomo con cui ha negoziato.
Mettiamola così: cosa si può trovare nel mezzo di un film che comincia con una collisione ad alta velocità tra un treno e una macchina e si conclude con un uomo che si getta nel telone dei pompieri da venti metri di altezza (con tanto di rincorsa) uscendone senza mai un graffio? Praticamente il nulla più totale. E dire che sarebbe bastato molto poco; infatti si poteva benissimo costruire un film incentrato sulla negoziazione e sulle indagini per riaprire il caso. Nulla di inedito ma quantomeno poteva filare. Invece il film si inserisce nel filone dei film d'azione che, in quanto tali, devono per forza pagare il loro tributo alla spettacolarità a tutti i costi. Ora è chiaro che se si vuole costruire un film con i "machi" di turno (Statham & co.) questo ci può anche stare ma se no si può tranquillamente realizzare un film con una solida trama, credibile e con della bella azione. Quì invece ci troviamo davanti ad un ex poliziotto che salta cornicioni che sembra un incrocio tra Felix il gatto e Spiderman, i soliti poliziotti corrotti, il cattivone di turno (spiace che sia l'ottimo Ed Harris che non partecipava ad una pellicola di così bassa fattura dai tempi di The Rock) e una coppia di pseudo ladri che, con l'aiuto del manuale delle giovani marmotte, riescono a mettere ko un sistema di allarmi degno della FED. Peccato perchè si disperde anche il capitale di buoni interpreti che avevamo recentemente apprezzato, solo per dire dei due protagonisti, lui in Last Night e lei in The next three days. Insomma un chiaro esempio di come il titolo non rispecchi affatto il valore del film (titolo che come al solito subisce la solita traduzione fantasiosa dei distributori italiani).
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ultimoboyscout
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lunedì 1 ottobre 2012
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l'uomo sul cornicione.
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Come in ogni thriller che si rispetti nulla è come sembra: che ci fa infatti l'ex poliziotto e galeotto Nick Cassidy sul cornicione di un albergo newyorchese a 78 metri d'altezza? he sia un aspirante suicida? Troppo semplice. Il debutto alla regia di Asger Leth è convincente e riesce a mantenere in equilibrio non solo il protagonista ma tutto il film. Il registanon ha mirato al filmone, ma ha cercato di intrecciare tutti gli elementi necessari per intrattenere e mantenere alta la suspense ma non il mistero, visto che viene svelato quasi subito che nel palazzo accanto si tenta il colpaccio. La tattica dell'uomo sul cornicione appare chiara ed efficacissima, così come lo è il ritmo, decisamente incalzante ma non folle, per un film che è tendenzialmente statico.
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Come in ogni thriller che si rispetti nulla è come sembra: che ci fa infatti l'ex poliziotto e galeotto Nick Cassidy sul cornicione di un albergo newyorchese a 78 metri d'altezza? he sia un aspirante suicida? Troppo semplice. Il debutto alla regia di Asger Leth è convincente e riesce a mantenere in equilibrio non solo il protagonista ma tutto il film. Il registanon ha mirato al filmone, ma ha cercato di intrecciare tutti gli elementi necessari per intrattenere e mantenere alta la suspense ma non il mistero, visto che viene svelato quasi subito che nel palazzo accanto si tenta il colpaccio. La tattica dell'uomo sul cornicione appare chiara ed efficacissima, così come lo è il ritmo, decisamente incalzante ma non folle, per un film che è tendenzialmente statico. Si tratta di un thriller che sconfina nello psicologico e nell'action anche se non in quello classico e puro, che ha il difetto principale di non solcare i tratti psicologici dei due protagonisti principali Nick e Lydai, di non approfondire il loro rapporto visto che hanno qualcosa in comune, sono entrambi delusi e profondamente segnati da eventi passati accaduti non per cause proprie e sono quindi in cerca di riscatto/vendetta. Come rimangono solo accennate tematiche sempre attuali come la critica alla politica economica statunitense e l'eccessiva invadenza dei media. Film che non aggiunge ma nemmeno toglie, che non rafforza le carriere dei più giovani attori ma segnala l'ex documentarista Leth come regista attento e dalla mano ferma, non un innovatore ma un ottimo rivisitatore capace di una sorprendente spettacolarità visiva, resa ancora più realistica dalla scelta di aver girato le scene "alte" e vertiginose dal vivo e direttamente su quello spazio angusto che è il cornicione, a ben vedere il vero e unico protagonista del film!
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andrea giostra
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sabato 15 settembre 2012
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prevedibile.
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Pessima la traduzione in italiano del titolo che nella versione originale è“Man on a ledge” (letteralmente “L’uomo su un cornicione”). Ma questo è il solito vezzo per i titoli di film stranieri “tradotti” in italiano dai distributori nostrani. Il film è una pessima scopiazzatura della struttura cinematografica dell’ottimo e insuperabile, nel suo genere, “Inside man” di Spike Lee del 2006 (qui chissà perché la distribuzione italiana ha deciso di lasciare il titolo originale!). Per il resto il film non riesce mai a innescare le necessarie emozioni di quelli che sono gli ottimi action movies: supsance, tensione, imprevisto, complotti, tradimenti, vendetta, combattimenti, incidenti mortali, etc.
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Pessima la traduzione in italiano del titolo che nella versione originale è“Man on a ledge” (letteralmente “L’uomo su un cornicione”). Ma questo è il solito vezzo per i titoli di film stranieri “tradotti” in italiano dai distributori nostrani. Il film è una pessima scopiazzatura della struttura cinematografica dell’ottimo e insuperabile, nel suo genere, “Inside man” di Spike Lee del 2006 (qui chissà perché la distribuzione italiana ha deciso di lasciare il titolo originale!). Per il resto il film non riesce mai a innescare le necessarie emozioni di quelli che sono gli ottimi action movies: supsance, tensione, imprevisto, complotti, tradimenti, vendetta, combattimenti, incidenti mortali, etc.. Niente. Tutto prevedibile e qualche volta incomprensibile: non si capisce il senso di alcune scene e il perché di complicità razionalmente inopportune.
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purplerain
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mercoledì 6 giugno 2012
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da vedere!!!
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Se anche ormai Holliwwod ci ha mostrato di tutto un po', con storie mai nuove perchè di nuovo non si può più inventare niente, con questo film abbiamo la possibilità di assistere ad un prodotto intenso, a tratti mozafiato, che ti tiene incollato alla sedia fino alla fine per scopripre, fino all'ultimo salto, come finisce!! Ottimo Harris totalmente a suo agio nella parte, che sembra cucitagli addosso!! Finale forse scontato ma per arrivarci vale la pena vedere tutto il film e tutto d'un fiato!! Non male!!! Peccato solo che un bravo attore come Edward Burns si sia ridotto a parti di contorno!! Ancora un buon film per Anthony Mackie, ormai sempre più presente al cinema!!
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