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Stefania Rocca, occidentale da sogno

L'attrice torinese è a Venezia con The Invader, di Nicolas Provost.
di Giovanni Bogani

In foto l'attrice torinese Stefania Rocca, protagonista di The Invader di Nicolas Provost.
Stefania Rocca (48 anni) 12 aprile 1975, Torino (Italia) - Ariete. Nel film di Nicolas Provost The Invader.

mercoledì 7 settembre 2011 - Incontri

Io sono sempre in giro per il mondo, ho girato con registi americani, francesi, belgi. Amo tutto il cinema, e amo la possibilità di confrontarmi con culture diverse. Ma fondamentalmente, sono italiana e spero sempre di lavorare in Italia”. Stefania Rocca, protagonista a Venezia di The Invader, il film di Nicolas Provost girato in Belgio e in Italia, confessa il suo amore per il cinema italiano.
C’è la crisi, sì. Ma anche quando mi sono diplomata al Centro sperimentale di cinematografia mi dicevano che c’era la crisi. Sono tanti anni che lavoriamo in emergenza, eppure il cinema italiano resiste. Io giro spesso all’estero, perché in ogni Nazione ti vedono in maniera riversa. Per esempio, un ruolo come quello di The Invader in Italia non me lo avrebbero mai proposto. Ma ci sono tantissimi registi italiani con cui vorrei lavorare, c’è un cinema pieno di creatività: Crialese, Sorrentino, Paolo Virzì. I registi ci sono, gli attori anche. Forse manca un po’ di coraggio in più nelle sceneggiature. La creatività dovrebbe essere lasciata un po’ più libera nelle sceneggiature.

Stefania, in questo film di Nicolas Provost lei incarna l’immagine di sogno della donna occidentale per un uomo venuto dall’Africa. Che effetto fa?
Beh, intanto una donna seducente, di una classe sociale superiore, in Italia probabilmente sarebbe raccontata come un personaggio negativo. Si mostrano donne frustrate, isteriche, vittime di se stesse. Questo personaggio non lo è, e questo mi piaceva. Ma sul fatto di rappresentare il sogno della donna occidentale, mi vergogno a parlarne….

Risponde al suo posto il regista belga, Provost: “Avevo bisogno di una donna bellissima, carismatica e anche un po’ esotica. Non era facile trovarla: alla fine mi sono imbattuto in Stefania. Mi ricordava la Monica Vitti dei film di Michelangelo Antonioni….

Il suo personaggio è quello di una donna sposata con un marito interessante, che però viene sedotta da un outsider. Perché?
Perché anche lei è vittima di questo spaesamento, che non è geografico ma interiore. In fondo, tutti ci sentiamo altrove da dove dovremmo essere. Tutti vorremmo essere qualcosa di meglio, qualcosa di più. Il nostro presente è così carico di aspettative, che la nostra vita si carica di sogni, e della continua sensazione della frustrazione e della solitudine.

Il film parla dell’incontro tra due persone che è anche l’incontro tra due modi di vivere, due culture.
In fondo, ogni volta che fai delle riprese su un set è come se tu fossi straniera. All’inizio hai bisogno di conoscere le persone sul set, tutti sono estranei nel film, anche se hai fatto degli incontri precedenti, anche se hai già avuto dei feeling.

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