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La conquête, ascesa al potere di Nicolas Sarkozy

Durringer firma un thriller politico sul Presidente francese.
di Marlen Vazzoler

Il trailer di La conquête, film di Xavier Durringer sull'ascesa al potere del Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy.

martedì 5 aprile 2011 - News

I presidenti, nostrani e stranieri, sono sempre stati figure che hanno saputo stuzzicare le menti di registi e sceneggiatori. Opere come Invictus (Nelson Mandela), Il Divo (Giulio Andreotti), Frost/Nixon (Richard Nixon) e The Queen (Tony Blair) sono solo alcuni degli esempi in cui queste figure sono state protratte al cinema. Anche il piccolo schermo non è stato con le mani in mano e ha creato delle piccole opere degne di nota aventi come protagonisti questi esponenti politici così odiati e amati. Tra gli esempi più famosi citiamo la miniserie della HBO su John Adams, il film per la tv I due presidenti (Tony Blair, Bill Clinton) e il telefilm West Wing, anche se in questo caso non sono state narrate le vicende di un presidente realmente esistito.
Nonostante si tratti di opere diverse fra loro, sia per format che per realizzazione, c'è una caratteristica che le accomuna: non sono mai state realizzate durante la carica del presidente di cui narravano le vicende.
Questo trend è stato interrotto per la prima volta nel 2008 quando, durante il secondo mandato di George W. Bush, Oliver Stone realizzò il controverso W., una pellicola autobiografica che narrava la storia dell'allora presidente degli Stati Uniti d'America. La seconda eccezione invece è ad opera del cineasta francese Xavier Durringer. La conquête è descritto come un thriller di stampo politico, che racconta con una serie di flashback l'ascesa al potere di Nicolas Sarkozy, la sua nomina a Presidente della Repubblica francese e la fine del suo matrimonio con Cécilia. La storia inizia il 27 aprile del 2002 quando l'allora presidente in carica Jacques Chirac rivelò a Sarkozy che non l'avrebbe nominato come suo primo ministro e si conclude il 7 maggio del 2007, il giorno in cui quest'ultimo vinse le elezioni. In questi anni Durringer analizza la relazione di Sarkozy con Chirac e Dominique de Villepin, la sua storia personale con Cécilia e il suo mandato come ministro degli affari interni. Come in The Queen, Podalydès ha cercato di essere il più preciso possibile nella ricostruzione storica di La conquête.

La genesi. Una storia parallela
Inizialmente la pellicola era stata concepita come una storia alternativa ambientata dopo le elezioni presidenziali francesi. In quel fatidico giorno Sarkozy morì in un'incidente d'auto. Il film avrebbe così narrato i quaranta giorni posteriori alla tragica morte del futuro presidente. Ma l'idea fu presto abbandonata.

Talento contro somiglianza
La pellicola, ancora in post-produzione, è formata da un cast composto in gran parte da sconosciuti al grande pubblico, provenienti per la maggior parte dal teatro. La scelta è dipesa dalla volontà di trovare attori dotati di una buona recitazione, anziché attori somiglianti alle persone protratte nel film. A prima vista non si direbbe, considerando l'incredibile somiglianza del cast con i politici che ritraggono.
A vestire i panni di Sarkozy è l'attore francese Denis Podalydès. Inizialmente la sua parte era stata offerta a François Cluzet e Yvan Attal, ma i due hanno entrambi rifiutato. Per prepararsi alla parte, Podalydès ha visto moltisimi filmati di repertorio per assorbire l'approccio fisico, i gesti e il modo di parlare del Presidente. L'unica protesi utilizzata dall'attore per interpretare la parte è stata una parrucca, una necessità visto che in realtà è calvo.
Dominique Besnehard interpreta Pierre Charon, il consigliere di Sarkozy che ha collaborato alla sua compagna presidenziale. Non sarà invece presente nella pellicola la figura di Ségolène Royal. I creatori del film non hanno trovato la sua presenza funzionale nello svolgersi della trama.

Un avvocato sul set
Per evitare che La conquête potesse essere giudicato come un lavoro diffamatorio, la produzione ha cercato di rispettare tre punti: la presunzione di innocenza di Sarkozy, in particolare nel caso Clearstream; la sua privacy; e di evitare di calunniare in qualsiasi modo il Presidente.
Il completamento della pellicola è stato eseguito sotto gli occhi di un avvocato. Inoltre, per cercare di aderire il più fedelmente possibile agli eventi reali, Patrick Rotman si è servito della collaborazione del giornalista di Itélé Michaël Darmon, uno specialista di Nicolas Sarkozy dal 2002, dopo il suo insediamento come ministro dell'interno.
Per evitare qualsiasi forma di ingerenza politica, il film è stato girato in modo riservato, evitando così che l'entourage del presidente potesse frequentare il set o mettere mani sulla sceneggiatura. Inoltre nessun attore ha mai incontrato la persona che ha poi interpretato nella pellicola.
Il direttore della comunicazione di Sarkozy, Frank Louvrier, ha scoperto del progetto del film per puro caso. Quando venne a conoscenza che l'attore Mathias Mlekuz l'avrebbe incarnato sullo schermo, Louvrier ha guardato su France 2 la serie televisiva Avocats & Associés per vedere l'attore che l'avrebbe interpretato. Quando gli è stato chiesto cosa pensasse delle possibili discrepanze tra la realtà e la versione cinematografica, Louvrier ha risposto che si tratta del prezzo del successo: "Questi momenti che abbiamo vissuto oggi appartengono ai libri di storia".
Nessun membro della troupe ha ancora visto il film nella sua versione finale. Durante il convegno nazionale del cinema francese sono stati proiettati in anteprima i primi due minuti del film. Considerando che la pellicola uscirà nei cinema francesi l'11 maggio, non soprenderebbe se venisse scelto come film d'apertura del Festival di Cannes.

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