rob8
|
sabato 28 luglio 2018
|
stile rigoroso e narrazione asciutta
|
|
|
|
Come nella sua prima opera, il regista indaga i vizi della la provincia(lità) italiana: ma qui al centro della vicenda c’è l’ambiziosa scalata al mondo finanziario di un piccolo imprenditore, che nel commercializzare latte e derivati dichiara di produrre innanzitutto valori. Ma la vorticosa trasformazione della ditta in azienda quotata in borsa è drogata da bilanci falsi e transazioni internazionali truffaldine.
Il richiamo esplicito al crac Parmalat degli anni Novanta viene peraltro utilizzato più che con i toni della denuncia fragorosa, con uno stile illuminista e rigoroso: sia nella narrazione asciutta, sia nell’uso geometrico della macchina da presa, sia nella resa vivida della fotografia.
[+]
Come nella sua prima opera, il regista indaga i vizi della la provincia(lità) italiana: ma qui al centro della vicenda c’è l’ambiziosa scalata al mondo finanziario di un piccolo imprenditore, che nel commercializzare latte e derivati dichiara di produrre innanzitutto valori. Ma la vorticosa trasformazione della ditta in azienda quotata in borsa è drogata da bilanci falsi e transazioni internazionali truffaldine.
Il richiamo esplicito al crac Parmalat degli anni Novanta viene peraltro utilizzato più che con i toni della denuncia fragorosa, con uno stile illuminista e rigoroso: sia nella narrazione asciutta, sia nell’uso geometrico della macchina da presa, sia nella resa vivida della fotografia.
Il ritratto della classe imprenditoriale, finanziaria e politica che ne emerge è di una sconcertante e realistica pochezza: testimoniata emblematicamente nella sequenza girata nell’(ipotetica) anticamera del Presidente del Consiglio, dove in un’imponente libreria troneggiano numerosi ed ordinati tomi, tra cui una Sacra Bibbia che si rivela – come presumibilmente gli altri - di lucidissimo legno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rob8 »
[ - ] lascia un commento a rob8 »
|
|
d'accordo? |
|
faucau
|
mercoledì 20 aprile 2016
|
finanza e gioco d'azzardo
|
|
|
|
"Il gioiellino" apre la porta sul mondo malato della finanza, dove ogni spazio per coscienza e umanità è demolito a colpi di cinismo e di superiori necessità di sopravvivenza. Il mondo della finanza contagia ed ammala, droga e schiavizza chi vi entra e non ha la forza (che hanno in pochissimi) di uscirne. I soldi sono lo sterco del diavolo, sapevamo, ma nella finanza, in quel mondo in cui di soldi se ne misurano a montagne, la massa di denaro finisce col sovrastarci, schiacciarci, soffocando ogni altra voce e valore. " Non è la Russia ad essere "come il paradiso, dove è difficile entrare ma impossibile uscire", ma è lo stesso mondo della finanza, dove l'uomo scompare al cospetto di Sua Maestà il Soldo.
[+]
"Il gioiellino" apre la porta sul mondo malato della finanza, dove ogni spazio per coscienza e umanità è demolito a colpi di cinismo e di superiori necessità di sopravvivenza. Il mondo della finanza contagia ed ammala, droga e schiavizza chi vi entra e non ha la forza (che hanno in pochissimi) di uscirne. I soldi sono lo sterco del diavolo, sapevamo, ma nella finanza, in quel mondo in cui di soldi se ne misurano a montagne, la massa di denaro finisce col sovrastarci, schiacciarci, soffocando ogni altra voce e valore. " Non è la Russia ad essere "come il paradiso, dove è difficile entrare ma impossibile uscire", ma è lo stesso mondo della finanza, dove l'uomo scompare al cospetto di Sua Maestà il Soldo. E i finzieri finiscono con l'apparire come ludopatici, malati di un giuoco d'azzardo che li iretisce al punto da privarli di ogni altra facoltà se non qualla che li fa stare in gioco.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a faucau »
[ - ] lascia un commento a faucau »
|
|
d'accordo? |
|
fabio1957
|
venerdì 15 maggio 2015
|
istruttivo
|
|
|
|
Efficace ricostruzione fantasiosa, ma non troppo, del crac della Parmalat. Bello,onesto e istruttivo,il film ovviamente ruota attorno a Servillo che ci dà l'ennesima prova della sua bravura,mettendosi nei panni del ragioniere faccendiere, che con spregiudicatezza cinica portò l'azienda alla bancarotta.I personaggi di contorno sono insignificanti , l'astro che brilla di luce propria è sempre lui.Considerazioni morali a parte, il gioiellino è un riuscito affresco dell' avida e corrotta società della nostra provincia e non solo che, per conseguire uno status economico-sociale alto, calpesta tutto e tutti,con tracotanza ed arroganza,sicura di restare impunita.
[+]
Efficace ricostruzione fantasiosa, ma non troppo, del crac della Parmalat. Bello,onesto e istruttivo,il film ovviamente ruota attorno a Servillo che ci dà l'ennesima prova della sua bravura,mettendosi nei panni del ragioniere faccendiere, che con spregiudicatezza cinica portò l'azienda alla bancarotta.I personaggi di contorno sono insignificanti , l'astro che brilla di luce propria è sempre lui.Considerazioni morali a parte, il gioiellino è un riuscito affresco dell' avida e corrotta società della nostra provincia e non solo che, per conseguire uno status economico-sociale alto, calpesta tutto e tutti,con tracotanza ed arroganza,sicura di restare impunita.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabio1957 »
[ - ] lascia un commento a fabio1957 »
|
|
d'accordo? |
|
writer58
|
domenica 4 gennaio 2015
|
gambardella junior...
|
|
|
|
Il "vero" Gambardella non avrebbe mai scritto espressioni un po' ridicole come "proferire eresie" o "nutrirti a iosa del ciarpame holliwoodiano", ma lui è un personaggio che conosce l'esercizio sottile dell'intelligenza, mentre il tuo commento appare frettoloso e inconsistente. Innanzi tutto io ho scritto "con l'eccezione di Crialese, Tornatore e pochi altri". Tra i pochi altri, metto Sorrentino e Salvatores e aggiungo anche Gianni Amelio, Martone e Virzì che hanno prodotto opere interessanti e, in qualche caso, notevoli. In secondo luogo, criticare la maggioranza delle produzioni italiane di questi ultimi anni non significa esaltare acriticamente le proposte di HollYwood.
[+]
Il "vero" Gambardella non avrebbe mai scritto espressioni un po' ridicole come "proferire eresie" o "nutrirti a iosa del ciarpame holliwoodiano", ma lui è un personaggio che conosce l'esercizio sottile dell'intelligenza, mentre il tuo commento appare frettoloso e inconsistente. Innanzi tutto io ho scritto "con l'eccezione di Crialese, Tornatore e pochi altri". Tra i pochi altri, metto Sorrentino e Salvatores e aggiungo anche Gianni Amelio, Martone e Virzì che hanno prodotto opere interessanti e, in qualche caso, notevoli. In secondo luogo, criticare la maggioranza delle produzioni italiane di questi ultimi anni non significa esaltare acriticamente le proposte di HollYwood. In mezzo c'è un intero universo di autori eccellenti, che hanno proposto linguaggi cinematografici originali. Personalmente apprezzo Wenders, Cronenberg, Kiarostani, Kim-ki-Duk, Ceylan, Kechiche, Assayas, Inarritu, Kaurismaki (è finlandese, dovresti saperlo, non francese, inglese o spagnolo :-), Scorsese, Tarantino, tra molti altri.
Peraltro, sarebbe bastato dare un'occhiata a qualcuna delle mie recensioni per rendersene conto, se ti interessa capire le ragioni di chi ha un punto di vista diverso dal tuo. Se invece t'interessa lanciare invettive o "flammare" sulla base di una frase che non hai neanche letto con attenzione, ti consiglierei di frequentare altri forum centrati su polemiche e scontri e non sui contenuti come mymovies. Buon anno, "Gambardella".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a writer58 »
[ - ] lascia un commento a writer58 »
|
|
d'accordo? |
|
daniela macherelli
|
mercoledì 30 luglio 2014
|
il gioiellino : due scelte possibili
|
|
|
|
Il gioiellino : la finanza travolgente
Il gioiellino, scritto e diretto da Andrea Molaioli, racconta una vicenda ispirata al crac Parmalat; il film, costruito su una sceneggiatura snella e scorrevole, che cattura lo spettatore senza mai annoiarlo, disegna i personaggi principali con contorni netti, forse un po' troppo, ma senza sbavature, con le loro caratteristiche peculiari che, nonostante le diversità, si intersecano creando un meccanismo che conduce alcuni di loro all' autodistruzione. Amanzio Rastelli, il fondatore della Leda, azienda leader nella vendita del latte, e uno dei suoi principali collaboratori, il rag. Ernesto Botta, hanno una visione della conduzione degli affari un po' antiquata e condizionata dall'affetto verso la loro creatura, che si scontra con quella della giovane nipote di Rastelli, una laureata con specializzazione appena assunta, e degli altri dirigenti, più disincantati e pragmatici.
[+]
Il gioiellino : la finanza travolgente
Il gioiellino, scritto e diretto da Andrea Molaioli, racconta una vicenda ispirata al crac Parmalat; il film, costruito su una sceneggiatura snella e scorrevole, che cattura lo spettatore senza mai annoiarlo, disegna i personaggi principali con contorni netti, forse un po' troppo, ma senza sbavature, con le loro caratteristiche peculiari che, nonostante le diversità, si intersecano creando un meccanismo che conduce alcuni di loro all' autodistruzione. Amanzio Rastelli, il fondatore della Leda, azienda leader nella vendita del latte, e uno dei suoi principali collaboratori, il rag. Ernesto Botta, hanno una visione della conduzione degli affari un po' antiquata e condizionata dall'affetto verso la loro creatura, che si scontra con quella della giovane nipote di Rastelli, una laureata con specializzazione appena assunta, e degli altri dirigenti, più disincantati e pragmatici. Infatti, quando la situazione precipita a causa di investimenti sbagliati e la Leda si avvia verso il fallimento, parecchi di loro si mettono al riparo dirottando denaro dell'azienda su conti privati, mentre Rastelli e Botta sono disposti a tutto pur di non vedere morire la loro creatura, arrivando a falsificare i bilanci per avere ancora credito dalle banche. Si crea quindi la contrapposizione tra chi fa prevalere la mente e chi il cuore. Nel film chi ha optato per la seconda strada ha la peggio, ricordandoci che si possono fare scelte sbagliate perché troppo coinvolti emotivamente ed affettivamente. Ma davvero Rastelli e Botta sono troppo coinvolti oppure il fatto che il primo ha creato l'azienda e l'altro è un suo stretto collaboratore da tanto tempo rende il loro coinvolgimento del tutto normale e le loro scelte quasi inevitabili, pur consapevoli dei rischi a cui andavano incontro? Il regista, infatti, sembra astenersi da giudizi sui protagonisti, limitandosi a presentare la vicenda in maniera piuttosto neutra, quasi cronachistica.
inoltre l'imbroglio, di vaste proporzioni, trascina nel baratro non solo chi ha ideato e messo in pratica la truffa, ma anche chi, pur non essendosi macchiato di colpe specifiche, non sopporta di vedere infangata l'azienda in cui ha creduto e nella quale ha investito per anni le sue migliori energie, forse idealizzandola un po'. Il capufficio Magnaghi, infatti, è la vittima incolpevole, la persona che si trova nel posto sbagliato nel periodo sbagliato, e che non riesce ad accettare quello che le accade intorno; una vittima, quindi, del suo senso di rettitudine forse eccessivo per questo mondo, ma anche di giochi più grandi di lui in cui si trova, suo malgrado, coinvolto.
Il finale del film vuole ricordarci che chi sbaglia e si serve della menzogna viene smascherato e paga. Forse nella vita non è sempre così, a volte chi commette il male la fa franca, ma l'opera di Molaioli ci invita a riflettere attentamente sulle scelte che dobbiamo compiere e sulle possibili conseguenze delle nostre azioni, per noi stessi e per gli altri.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a daniela macherelli »
[ - ] lascia un commento a daniela macherelli »
|
|
d'accordo? |
|
inesperto
|
mercoledì 30 luglio 2014
|
il crac
|
|
|
|
Film ispirato al caso-Parmalat, un buco nero che ha prosciugato tutto ciò che c'era intorno. Punti salienti sono stati: la quotazione in Borsa, la falsificazione dei bilanci e il suicidio di un alto dirigente del gruppo. Tony Servillo si conferma un grandissimo. Bella ragazza la Felberbaum.
|
|
[+] lascia un commento a inesperto »
[ - ] lascia un commento a inesperto »
|
|
d'accordo? |
|
notedo
|
martedì 20 marzo 2012
|
moneta falsa
|
|
|
|
Ho riscontrato molta analogia tra la frase di Servillo "Se i soldi non ci sono inventiamoceli" ed il malaffare dei fabbricanti di moneta falsa. E' scandaloso il modo di fare di questa economia creativa piena di nefandezze.Bello il contrasto della fotografia di L.Bigazzi che mentre rende luccicanti i locali si scontra con quello che succede all'interno. Film fatto molto bene.
|
|
[+] lascia un commento a notedo »
[ - ] lascia un commento a notedo »
|
|
d'accordo? |
|
luca scial�
|
martedì 10 gennaio 2012
|
ascesa e declino della parmalat
|
|
|
|
Storia dell'ascesa e del declinio di una grande realtà industriale italiana: la Parmalat. Un'azienda produttrice di generi alimentari, che evidentemente non faceva guadagnare quanto volevano i proprietari. Al punto da arrivare prima alla quotazione in borsa (un rischioso Must finanziario degli ultimi 20 anni) e poi alla falsificazione dei bilanci per ottenere prestiti. Il risultato finale è stato l'arresto del proprietario, Callisto Tanzi, e dei suoi collaboratori. Anche se il primo campanello d'allarme è stato il suicidio del responsabile marketing, il quale aveva intuito che le manette stavano arrivando.
Il film del giovane regista Andrea Molaioli, di scuola morettiana e al suo secondo film dopo la commedia intensa La ragazza del lago, si attiene bene ai fatti senza particolari esagerazioni stile americano.
[+]
Storia dell'ascesa e del declinio di una grande realtà industriale italiana: la Parmalat. Un'azienda produttrice di generi alimentari, che evidentemente non faceva guadagnare quanto volevano i proprietari. Al punto da arrivare prima alla quotazione in borsa (un rischioso Must finanziario degli ultimi 20 anni) e poi alla falsificazione dei bilanci per ottenere prestiti. Il risultato finale è stato l'arresto del proprietario, Callisto Tanzi, e dei suoi collaboratori. Anche se il primo campanello d'allarme è stato il suicidio del responsabile marketing, il quale aveva intuito che le manette stavano arrivando.
Il film del giovane regista Andrea Molaioli, di scuola morettiana e al suo secondo film dopo la commedia intensa La ragazza del lago, si attiene bene ai fatti senza particolari esagerazioni stile americano. Sebbene non manchi un'eccessivo ridimensionamento stile Fiction. Ottima, manco a dirlo, l'interpretazione di Remo Girone nei panni di Tanzi e di Toni Servillo in quella del suo fido ragioniere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scial� »
[ - ] lascia un commento a luca scial� »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
mercoledì 30 novembre 2011
|
se i soldi non ci sono basta invevtarli.
|
|
|
|
I bilanci vanno a picco? Basta dare un colpo di bianchetto. Non hai liquidità? La ipotizzi alle Cayman. Sei del tutto spacciato? Entri in borsa. Il crac della Leda ricorda molto quello della Parmalat di Tanzi tra litri di latte macchiati di orgoglio, superficialità al limite del carognesco e dilettantismo clamorosamente spacciato per (alta) finanza creativa. Molaioli, per fortuna, si sgancia dai toni lamentosi tipici del cinema di denuncia specie del nostro, si allontana dagli stereotipi buono/cattivo, vittima/oppressore per avvicinarsi piuttosto al genere nobilmente grottesco de "Il divo" del suo maestro Sorrentino. Scruta più i personaggi che gli eventi, tratteggiandone sguardi e smorfie, trasformando l'atmosfera in uno psiconoir drammatico ma senza tragedia.
[+]
I bilanci vanno a picco? Basta dare un colpo di bianchetto. Non hai liquidità? La ipotizzi alle Cayman. Sei del tutto spacciato? Entri in borsa. Il crac della Leda ricorda molto quello della Parmalat di Tanzi tra litri di latte macchiati di orgoglio, superficialità al limite del carognesco e dilettantismo clamorosamente spacciato per (alta) finanza creativa. Molaioli, per fortuna, si sgancia dai toni lamentosi tipici del cinema di denuncia specie del nostro, si allontana dagli stereotipi buono/cattivo, vittima/oppressore per avvicinarsi piuttosto al genere nobilmente grottesco de "Il divo" del suo maestro Sorrentino. Scruta più i personaggi che gli eventi, tratteggiandone sguardi e smorfie, trasformando l'atmosfera in uno psiconoir drammatico ma senza tragedia. Bravissimi gli interpreti principali: Remo Girone indossa i panni dell'impunito irresponsabile, Toni Servillo è magistrale, arricchisce la sua lista di personaggi sopra le righe col suo Ernesto Botta dall'espressività criptica ma impaziente, scostante burattinaio finanziario, fortemente aziendalista che mostra il volto più torbido di un paese in cui gli squali non sono poi così cattivi come quelli di Wall Street. Una riflessione generale quindi, sotto le mentite spoglie di una storia nera di provincia da non etichettare solo come "il film del crac della Parmalat" piuttosto come cinema che focalizza modi di (dis)fare economia non solo italiani, specchio di una crisi in cui siamo tuttora invischiati. Film spiazzante, Molaioli si addentra nelle stanza del potere economico senza giudicare, ma rendendosi comprensibile a tutti fino a quando la bolla dorata del capitalismo moderno non scoppia portandolo alla deriva. Opaco e freddo, illuminato dalla fotografia di Bigazzi, riesce ad essere sempre distaccato, logico e oggettivo. Il regista aveva il coltello dalla parte del manico ma non ha avuto la forza di affondare il colpo: lo stile è quello giusto, quello del decadentismo etico e dei personaggi che languidamente si scompongono ma l'atmosfera da thriller finanziario latita.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
hulk1
|
domenica 23 ottobre 2011
|
televisionando
|
|
|
|
Damiano Damiani, Dallamano, Squitieri,Montaldo etc. non erano dei geni, non appartenevano alla sacra triade Antonioni, Visconti, Fellini, aggiungo di mio Mario Bava, Riccardo Freda ,studiati ed amati in tutto il modo, giustamente. Francesco Rosi era tra le due categorie , un grande regista, un gradino sotto i 5 grandi, ma decisamente superiore a tutti gli altri. La precedente opera 'La ragazza del lago' era un buon giallo, teneva conto delle regole del genere ,risultando un buon lavoro, ignorato naturalmente. Il gioiellino pur con un cast di tutto rispetto 'Servillo ormai onnipresente, che personalmente mal sopporto, interpreta personaggi poco adatti alla sua presenza fisica e tecnica', Girone , dal quale mi aspettavo una intepretazione mefistofelica ' L'unica freccia al suo arco' ci prova, ma quando ripete per un centinaio di volte 'Noi non vendiamo solo latte, ma anche valori' sghignazza, non ci crede nemmeno lui.
[+]
Damiano Damiani, Dallamano, Squitieri,Montaldo etc. non erano dei geni, non appartenevano alla sacra triade Antonioni, Visconti, Fellini, aggiungo di mio Mario Bava, Riccardo Freda ,studiati ed amati in tutto il modo, giustamente. Francesco Rosi era tra le due categorie , un grande regista, un gradino sotto i 5 grandi, ma decisamente superiore a tutti gli altri. La precedente opera 'La ragazza del lago' era un buon giallo, teneva conto delle regole del genere ,risultando un buon lavoro, ignorato naturalmente. Il gioiellino pur con un cast di tutto rispetto 'Servillo ormai onnipresente, che personalmente mal sopporto, interpreta personaggi poco adatti alla sua presenza fisica e tecnica', Girone , dal quale mi aspettavo una intepretazione mefistofelica ' L'unica freccia al suo arco' ci prova, ma quando ripete per un centinaio di volte 'Noi non vendiamo solo latte, ma anche valori' sghignazza, non ci crede nemmeno lui. gli esempi non mancano, Il cardinalizio Tanzi, il mascelluto , ghignate Gardini, ma il suo calco è ormai il divo Giulio 'Pardon Andreotti, altrimenti il professorino,come la polizia, si incazza.' Bigazzi è un tipetto non facile, cresciuto con Soldini, ha una grande considerazione di se stesso, ma è un onesto mestierante. La tipa , la protagonista femminile, merita la mezione come cozza dell'anno, completamente avulsa non solo dal personaggio, ma dal cinema stesso, cambia mestiere. In soldoni cosa manca, il cinema, questi 'autori' sembra non abbiano coscienza dello specifico filmico, del montaggio, della progressione drammatica, lo spettacolo, si tratta di cinema medio 'mediocre' , ' Da indagine su di un cittadino, i Guappi, una bella grinta, corruzione a palazzo di giustizia etc.' erano fim spettacolari, girati per il cinema. Ora tutto è televisivo, noioso, si arriva ad anticipare le sequenze. Tra il Faenza di Prendimi l'anima, e l 'ultimo Cronenberg la differenza 'tralasciano l'ovvia superiorità del maestro canadese' è proprio nella noia prodotta da Feanza, al contrario delle due ore senza uno sbadiglio di Cronenberg. Un film come La spettatrice, con ovvio omaggio al maestro Htc. , visto per la presenza della Bubulova, annoia come nemmeno il minias a litri riuscirebbe. Spero che il compitino, sia gradito al professorino.
[-]
[+] ma sarai mica studente al dams?
(di kronos)
[ - ] ma sarai mica studente al dams?
|
|
[+] lascia un commento a hulk1 »
[ - ] lascia un commento a hulk1 »
|
|
d'accordo? |
|
|