Corpo Celeste

Film 2011 | Drammatico, +13 98 min.

Anno2011
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata98 minuti
Regia diAlice Rohrwacher
AttoriYle Vianello, Salvatore Cantalupo, Pasqualina Scuncia, Anita Caprioli, Renato Carpentieri, Monia Alfieri, Licia Amodeo, Maria Luisa De Crescenzo Gianni Federico, Marcello Fonte, Carmelo Giordano, Paola Lavini, Anna Scaglione, Angelo Tronchese, Maria Trunfio, Mario Canino.
Uscitavenerdì 27 maggio 2011
TagDa vedere 2011
DistribuzioneCinecittà Luce
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,10 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Alice Rohrwacher. Un film Da vedere 2011 con Yle Vianello, Salvatore Cantalupo, Pasqualina Scuncia, Anita Caprioli, Renato Carpentieri, Monia Alfieri, Licia Amodeo, Maria Luisa De Crescenzo. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2011, durata 98 minuti. Uscita cinema venerdì 27 maggio 2011 distribuito da Cinecittà Luce. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,10 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 23 novembre 2017

Tornata a Reggio Calabria, la giovane Marta incontra un mondo sconosciuto diviso tra ansia di consumismo "moderno" e resti arcaici. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 2 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Corpo Celeste ha incassato 237 mila euro .

Corpo Celeste è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,10/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 3,55
PUBBLICO 3,25
CONSIGLIATO SÌ
Ritratto sincero di un'adolescente alle prese con i sacramenti, dentro e fuori la Chiesa.
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 17 maggio 2011
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 17 maggio 2011

Marta ha 13 anni ed è tornata a vivere alla periferia di Reggio Calabria (dove è nata) dopo aver trascorso 10 anni in Svizzera. Con lei ci sono la madre e la sorella maggiore che la sopporta a fatica. La ragazzina ha l'età giusta per accedere al sacramento della Cresima e inizia a frequentare il catechismo. Si ritrova così in una realtà ecclesiale contaminata dai modelli consumistici, attraversata da un'ignoranza pervasiva e guidata da un parroco più interessato alla politica e a fare carriera che alla fede.
Alice Rohrwacher debutta alla regia di un lungometraggio con una prova che testimonia della sua abilità nel dirigere attori e non attori, garantendo quella naturalezza che per un film come Corpo celeste è una qualità indispensabile. Deve infatti sostenere la veridicità di una condizione di degrado culturale e ambientale locale con il massimo possibile di verosimiglianza. Perché il film della Rohrwacher si colloca come un Gomorra della spiritualità in cui (forse casualmente forse inconsciamente) proprio uno degli attori di quell'opera interpreta il ruolo di un parroco desolatamente impermeabile a una fede vissuta a capo di una comunità culturalmente fatiscente. In essa si aggira la piccola Marta, adolescente in formazione che solo nella madre sembra trovare un'amorevole comprensione. Tra balletti di bambine ispirati alla peggiore tv, frasi del catechismo deprivate di qualsiasi senso grazie a una catechista incolta ma volonterosa e vescovi e loro segretari dal volto grifagno o dallo sguardo raggelante, Marta va verso la Cresima attraversando dei gironi spiritualmente infernali in cui non manca neppure un sacrestano lombrosianamente così pericoloso da annegare gattini appena nati. Un appiglio affinché una sua possibile fede possa non essere totalmente dissolta nell'acido muriatico di un'insipienza eretta a sistema potrebbe venirle da un anziano e isolato sacerdote che le fa conoscere la 'follia' di Cristo.
Ciò che non convince nella sceneggiatura (a differenza di film come Cosmonauta e I baci mai dati sicuramente non teneri con la Chiesa) è la compressione dell'ottica. Noi conosciamo Marta solo per quanto attiene la sua vita in casa (in misura minore) e la sua attività in parrocchia. Come se il Catechismo per una ragazzina di 13 anni fosse oggi pervasivo come per un'educanda in un collegio di inizio Novecento. Marta non sembra avere altre occasioni di vita o di relazione sociale (la scuola ad esempio?). Non avendo esperienza diretta della realtà calabra che Rohrwacher ha voluto portare sullo schermo non ci si può permettere di negarne la verosimiglianza. Si può solo constatare che, per fortuna, il mondo ecclesiale italiano è molto più complesso e articolato.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 28 maggio 2011
algernon

la tredicenne Marta torna a Reggio Calabria dopo 10 anni in Svizzera e frequenta il catechismo per prepararsi alla cresima. e viene così in contatto con i terrificanti personaggi della parrocchia, il parroco don Mario, dedito alla raccolta delle preferenze elettorali e delle quote dell'affitto, la catechista Santa, impregnata di nozioni televisive e segretamente innamorata del suo parroco, il vescovo, [...] Vai alla recensione »

lunedì 6 giugno 2011
Paolo C.

Opera prima di Alice Rohrwacher (sorella della già affermata attrice Alba), questo film è una bella novità nel panorama autoriale italiano, presentato a Cannes in una categoria secondaria al concorso, e dove è stato giustamente molto apprezzato. Il degrado del sud Italia è rappresentato con voce pacata ma spietata attraverso l'esperienza di una ragazzina cresciuta [...] Vai alla recensione »

martedì 31 maggio 2011
Flyanto

   Film sulla crescita e formazione di un'adolescente nel periodo della sua preparazione alla Cresima. Molto poetico e     delicato il ritratto della ragazzina (peraltro molto brava l'attrice che l'interpreta) che rivela, a mio parere, come sia     sensibile ai problemi della crescita la giovane regista, anch'ella mamma di una bimba. [...] Vai alla recensione »

sabato 23 luglio 2011
stefanomaike

Il peggio c'è, esiste, lo si intuisce. ma non è il "fare spettacolo" che interessa qui. le pennellate ne mostrano i segni evidenti. lo sgomento è il sentire prevalente. Il Gesù "adattato" al sentire dei tempi (ancora e ancora) degrado culturale da pomeriggio TV, degrado sociale e ambientale che consegue, contaminazioni pesanti in coloro che dovrebbero rappresentare l'apice spirituale della società. [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 giugno 2011
miazitu

Il film parte da un assunto interessante: una ragazzina, cresciuta in Svizzera, ritorna con la madre e la sorella a vivere in Calabria. Un corpo estraneo in un mondo lontanissimo, che non conosce. Un mondo che potrebbe dare infinite possibilità di racconto, un percorso di crescita e di scoperta che potrebbe portare ad orizzonti inaspettati. Ma la regista sceglie tutt'altra strada: quella [...] Vai alla recensione »

domenica 5 gennaio 2014
Eugenio

Opera prima presentata al festival di Cannes 2011, quello che ha consacrato Habemus papam di Moretti nella Quinzaine des Réalisateurs,  Corpo celeste costituisce un interessante esordio della attrice-regista Alice Rohrwacher E’ un film che dà fiducia e speranza nel cinema italiano, che sa affrontare con coraggio delicate questioni quali possono essere la crescita adolescenziale [...] Vai alla recensione »

martedì 28 febbraio 2012
marica romolini

Marta ha tredici anni ed è cresciuta in Svizzera. Tornata insieme alla madre e alla sorella a Reggio Calabria, si trova a doversi integrare in una città che, seppur natale, le è terribilmente straniera. Un po' per rispetto del cursus honorum, un po' per fare amicizia, inizia a frequentare le lezioni di preparazione alla Cresima della parrocchia.

lunedì 26 maggio 2014
angelo umana

 La stessa delicatezza di "Le meraviglie" è usata da Alice Rohrwacher nel film del 2011, Corpo Celeste, un film decisamente migliore di quello nuovo e premiato a Cannes 2014, almeno perché prende posizione contro l’interpretazione a proprio uso e consumo e riti e autorità inamovibili della religione nel ventre italico profondo, con corredo di santini elettorali [...] Vai alla recensione »

lunedì 22 luglio 2013
Rescart

La pagliuzza qui prende corpo e si materializza alla fine quando il ragazzino mostra alla protagonista coetanea, mancata cresimanda, l’unico vero miracolo che oggi la chiesa cattolica sembra (o sembrava “mutatis mutandis” ai suo massimo vertice) essere in grado di fare. La coda tagliata di una lucertola si muove di moto proprio. Viene in mente, vista la presenza nel film dell’episodi [...] Vai alla recensione »

lunedì 2 aprile 2012
vitoruggiero

"Corpo celeste" è un film sospeso tra spiritualià e prosaicità contemporanea. La piccola Marta non ancora contaminata dalla lobotomizzazione perpetrata dai media, è veicolo di riscoperta di una spiritualità più intima e profonda, quasi naturale, che sboccia in un contesto arido in concomitanza con alcuni passaggi chiave dello sviluppo e della crescita [...] Vai alla recensione »

martedì 21 giugno 2011
laulilla

Opera prima di Alice Rohrwacher, tratto liberamente dall’omonimo romanzo di Annamaria Ortese, questo film ci descrive la difficile adolescenza di una ragazzina, Marta, appena arrivata dalla Svizzera in Calabria. La vicenda ci introduce subito nella brutta realtà della periferia del capoluogo calabro, stretto d’assedio da immondizia e tronconi abbandonati di lavori pubblici, altamente deturpanti.

giovedì 9 giugno 2011
Reservoir Dogs

Marta (Vianello) ha 13 anni, si è appena trasferita alla periferia di Reggio Calabria dopo aver abitato in Svizzera per circa dieci anni dove i genitori erano immigrati per lavoro. Il luogo da poco ritrovato è sospeso però tra falso ed affannoso modernismo e arcaico ancora ben radicato; Marta ha l'età per cresimarsi e il percorso prima del rito è l'occassione [...] Vai alla recensione »

domenica 29 maggio 2011
goldy

Estremamente apprezzabile l'attenzione sui dettagli che denunciano il degrado culturale che caratterizza  certi luoghi del Sud . Scoraggiante la degenerazione divulgativa  dell'insegnamento della religione  cattolica priva di qualsiasi spiritualità. Mortificante il comportamento dei vertici  religiosi da sempre attenti agli equilibri politici mafiosi [...] Vai alla recensione »

domenica 23 ottobre 2011
sebastiano.lorusso

Il debutto della Rohrwacher non fa che confermare le tendenze del cinema contemporaneo italiano. Buone idee, poca arte. Il tema di per sé appare sicuramente interessante, l'ignorante bigottismo di alcune comunità parrocchiali meridionali e i suoi effetti su una tredicenne. Un tema che emerge chiaro e potente dalle grottesche "gesta" dei personaggi, da cui appare nettamente [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 maggio 2011
miro.adl

ho avuto la fortuna di vedere il film alla "Quinzine" di Cannes dove l'opera prima di questa giovane regista ha avuto un grandissimo consenso sia del pubblico che della critica nazionale ed internazionale. Questo poetico e delicato film,ambientato in una desolante e realistica Reggio Calabria (ma poteva essere una qualsiasi altra città italiana),ci mostra lo spaccato della società di oggi con la sua [...] Vai alla recensione »

domenica 12 giugno 2011
femon

complimenti davvero a tutti coloro che hanno partecipato a questo lavoro stratificato, pieno ed emozionante!

lunedì 6 giugno 2011
piscu

complimenti a tutti quelli che hanno lavorato a questo film! E' meravigliozo, è un piccolo gioiello! Complimenti vivissimi vi prego continuate così! Il coraggio e l'autonomia vanno festeggiati!

domenica 29 maggio 2011
erikaso

mi è piaciuto molto. sensibile, coraggioso. senza musica di commento che ti obbliga a piangere o ridere a comando. bello! bellissimo!! straordinarie le attrici, la protagonista, la sorella, la mamma e la signora della chiesa ( ho letto che hanno avuto altre 2 nomination al nastro di argento tutte e due, ma qui non risulta!) e bravissima pure la piccola cugina vestita da madonnina, uno spettacolo. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 28 settembre 2011
giovanna troisi spagnoli

Ieri ho visto il film a Parigi, dove abito,all'Istituto di Cultura. Ho conosciuto la regista, simpatica,intelligente, ha spiegato tante cose del suo lavoro cinematograficocon garbo e semplicità. L'ho visto molto volentieri ,nell'insieme il film;ho trovato geniali e divertentissime le sequenze del catechismo:le frasi fatte che vogliono dire tutto ed il contrario di tutto,la fede come vanto,la dedizione [...] Vai alla recensione »

lunedì 27 giugno 2011
scrabble

ben curato.ottimo nelle riprese ma con qualche sbavatura nel finale

giovedì 12 aprile 2012
pressa catozzo

Vengo a conoscenza che questa bellisima opera partecipa ai david di donatello. Storia ottimamente narrata.  In passato la curia non ne avrebbe concesso la distribuzione, ma fortuna vuole che i tempi passano e qualche cosa cambia. I bambini ci osservano e ci giudicano. Se premiato sarà del tutto meritato.

sabato 11 febbraio 2012
ZibalDino

 Il grigio del cemento e dell’abbandono si colora di uno sguardo nuovo. Sono gli occhi di Marta, che alieni ci guidano attraverso i vicoletti dell’Italia profonda. L’Italia della religiosità pagana, humus di ambigui intrecci fra politica e Chiesa. Lo sguardo pulito di chi è capace di stupirsi di fronte alle storture che quotidianamente assumiamo in dosi massicce [...] Vai alla recensione »

martedì 31 gennaio 2012
epidemic

Una piacevole sorpresa. Una fotografia spietata sull'altro lato della fede, i rituali della comunione e le lacune del catechismo. L'altra faccia della medaglia degli insegnamenti e l'innevitabile connubbio politico. Un film duro e crudo visto da occhi innocenti di una protagonista tanto giovane quanto brava. L'accostamento al recente film  "Lourdes" è inevitabile, [...] Vai alla recensione »

venerdì 18 novembre 2011
cinemania

Il debutto alla regia ci fa conoscere il talento della sorella della più nota (e ottima) attrice Alba. Storia di formazione di Marta,una ragazzina tredicenne che,dopo 10 anni vissuta in Svizzera si ritrova catapultata nel Sud Italia,in un mondo dalle tradizioni arcaiche,e per alcuni versi assurde,a lei del tutto sconosciute. Marta frequenta il catechismo e partecipa attivamente a tutte le attivit&agr [...] Vai alla recensione »

mercoledì 28 maggio 2014
paolomiki

Incredibile storia che vorrebbe essere una finestra sul mondo ecclesiastico della provincia italiana e non solo.Sappiamo tutti benissimo che proprio le persone che frequentano le chiese sono i peggiori peccatori, e sappiamo tutti benissimo che se è difficile fare un percorso didattico (di qualsiasi tipo e specialmente in chiesa per un bambino,figuriamoci per degli adolescenti che hanno ben altre [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 novembre 2011
Nigel Mansell

Gli occhi di Marta sono i nostri occhi, i miei occhi. I miei occhi di preadolescente, dei pomeriggi passati all'oratorio, di mia madre bigotta. Di una religione spiegata in modo ottuso, ignorante e conformista. Marta saprà scegliere la via giusta. Ottimi attori, Marta bravissima, ma anche la catechista, e tutti gli altri che rendono il quadretto familiare e poi il prete.

lunedì 11 luglio 2011
Catia P.

Questo film mi divide a metà. Da un lato, ho apprezzato moltissimo la storia narrata, dall'altro, mi hanno lasciata interdetta e insoddisfatta le scelte operate dalla giovane regista e sceneggiatrice nel narrarla. Andiamo con ordine. La timida ed irrequieta tredicenne Marta è costretta, con sua madre e sua sorella maggiore, a ritornare a Reggio Calabria dopo essere vissuta [...] Vai alla recensione »

venerdì 31 luglio 2020
La Nera

9.1 su 10

martedì 1 maggio 2012
Riccardo

Pensate che dallo sguardo del prete sulla strada quando è caduto il crocefisso alla ragazzina Marta e le immagini dopo, per esempio il prete che piange durante il discorso e Marta che sembra voler suicidarsi e la coda di lucertola che si muove ancora io avevo capito che: Marta era stata stuprata dal prete, e che la regista avesse fatto un'enorme ellisse. Che strana percezione.

lunedì 20 febbraio 2012
enrichetti

Quanto bisogna allontanarsi dalla chiesa per sfiorre la propria religiosità e cercare la parola di Dio? Se non arriva Cristo a cacciare i mercanti dal tempio, quello che nel frattempo si può fare è andar via da quel tempio. Mentre dentro si prepara lo show, Marta trova e abbraccia una cucciolata di gatti che avevano trovato rifugio nel magazzino della chiesa.

mercoledì 23 novembre 2011
Lisa Casotti

Oh come ci sono rimasta male, oh. Monti, mari e fiumi ho attraverso per riuscire a vedere il Corpo celeste, attratta indifferentemente dalle critiche entusiastiche per questa opera prima e dal tema “mistico” che tanto mi appartiene. Ho ritrovato con gioia gli occhi azzurri di Yle Vianello, già incontrati nella Solitudine dei numeri primi.

mercoledì 1 giugno 2011
(mila)

domenica 5 giugno 2011
Franca D'Angelo

E' buona cosa incoraggiare i giovani, ma diseducativo illuderli di aver fatto un capolavoro.franca d'angelo

lunedì 7 novembre 2011
astromelia

improponibile,non tanto per la location dove si svolge,forriera di cultura atavica e ancestrale,e consona alla sua tradizione tramandata, ma per le sequenze mai finite,scene interrotte,senza una concatenazione, evidentemente tralasciando particolari dei quali il romanzo penso sia più esaustivo,chia ha dato 5 stelle penso non abbia mai visto i capolavori veri e propri.

mercoledì 8 giugno 2011
brian77

Abbastanza riuscita (e pure divertente) la descrizione dell'ambiente parrocchiale, ma nell'insieme è un filmettino esile.  Capisco che sia giusto essere comprensivi con un'esordiente e vedere solo gli aspetti positivi del suo lavoro, ma bisogna anche dire che su questa strada si continueranno a fare solo filmettini piccoli e asfittici. 

venerdì 7 ottobre 2011
emmah

Quando sono usciti i titoli di coda mi sono chiesta il motivo per cui una si sveglia la mattina e fa un film brutto e noioso come questo, seconda domanda chi le ha dato i soldi per farlo e poi perchè si è messa a fare la presa diretta se non è capace.Dicono che il cinema italiano è in crisi ma se i nuovi talenti sono questi io direi che sta proprio morendo!Per fortuna non sono andata al cinema a vederlo [...] Vai alla recensione »

FOCUS
INCONTRI
lunedì 23 maggio 2011
Ilaria Ravarino

A Cannes non ha vinto niente ma il suo film, Corpo Celeste, è già stato venduto in Francia e il 27 maggio arriverà in sala in Italia. Lei, Alice Rohrwacher, 29 anni e una figlia di 4 anni e mezzo, è felice così: a Cannes non era mai stata, a differenza della sorella attrice Alba, e il suo esordio l’ha tenuto a battesimo proprio la sua sezione preferita, la Quinzaine, che lei seguiva da lontano ogni anno senza nemmeno immaginare che un giorno sarebbe stata chiamata in concorso.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alberto Crespi
L'Unità

C’è una nuova regista in città: Alice Rohrwacher, sorella dell’attrice Alba, si va ad aggiungere a un parco esordienti che negli ultimi anni ha regalato al cinema italiano diverse belle scoperte. Corpo celeste, appena passato alla prestigiosissima Quinzaine di Cannes, è uno dei migliori esordi di questi anni. Non solo per la storia che racconta, ma proprio per lo stile che la giovane regista abbraccia [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

La Calabria montagnosa, aspra e affascinante, già set solare, e nero-verde, delle Quattro volte di Michelangelo Frammartino, accoglie e valorizza questo splendido esordio alla regia di Alice Rohrwacher, Corpo celeste, di cui ha scritto da Cannes Crislino Piccino. Ma il film, ben accolto sulla Croisette, è così affascinante e misterioso, apre talmente tante chiavi di lettura, da sopportare ulteriori [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Grande soggetto, grande esordio, anzi grande film. Ci voleva una neoregista di nemmeno trent’anni per farci vedere ciò che è sotto gli occhi di tutti ma che non abbiamo più tempo o voglia di guardare. Ci voleva una protagonista sospesa tra infanzia e adolescenza, il volto angelico e il passo sghembo di chi non si sente mai a posto, una piccola «aliena» di ritorno dalla Svizzera con madre e sorella, [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Se una regista nemmeno trentenne è capace di creare un film come Corpo Celeste, si può essere ottimisti sul futuro del cinema italiano. A Cannes il film di Alice Rohrwacher è parso a molti il più interessante della Quinzaine. Tratto dal romanzo della Ortese, è la storia del ritorno a casa di una giovane madre calabrese con due figlie, dopo dieci anni in Svizzera.

Paola Casella
Europa

È stata una delle sorprese della Quinzaine des realisateurs all'ultimo festival di Cannes e ora Cinecittà Luce lo distribuisce nelle sale italiane: Corpo celeste, lungometraggio di esordio di Alice Rohrwacher, sorella minore dell'attrice Alba, è un film davvero inconsueto, a metà fra il documentario e la finzione, completamente privo di affettazioni e manierismi nonché del dilettantismo del principiante [...] Vai alla recensione »

Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

“Mi sintonizzo con Dio, è la frequenza giusta!”. Inneggiano gli adolescenti ai bordi di Reggio Calabria, allestendo lo show della santa cresima. E nel backstage del catechismo si guadagnano il sacramento-trofeo tra quiz su Gesù e cacce ai miracoli. “Perché i bambini di oggi parlano così” sorride serafica Santa la catechista (eccellente non professionista Pasqualina Scuncia), mentre il parroco procaccia [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

A proposito del cinema italiano a Cannes, alla Quinzaine ha avuto ottima accoglienza Corpo celeste. Nata su commissione, l’opera di esordio di Alice Rohrwacher, sorella dell’attrice Alba, è ambientata in periferia di Reggio Calabria dove la dodicenne Martha, di fresco rientrata dalla Svizzera con i familiari, segue piena di aspettativa un corso di preparazione alla Cresima.

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Non sapevo che Alba Rohrwacher avesse una sorella, Alice, che però non ha scelto di fare l’attrice ma la regista. Come tale sembra che abbia realizzato vari documentari arrivando adesso al lungometraggio di finzione. Il titolo, “Corpo celeste”, lo ha trovato in un testo di Anna Maria Ortese. L’argomento, certamente arduo, è addirittura quello della scoperta della religione, così come la si pratica [...] Vai alla recensione »

winner
miglior regista esordiente
Nastri d'Argento
2011
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