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John C. Reilly, grande attore o comprimario di lusso?

L'attore americano al cinema da venerdì con Cedar Rapids.
di Marco Chiani

John C. Reilly (a sinistra) in una scena del film Cedar Rapids di Miguel Arteta.
John C. Reilly (John Christopher Reilly) (58 anni) 24 maggio 1965, Chicago (Illinois - USA) - Gemelli. Interpreta Dean Ziegler nel film di Miguel Arteta Benvenuti a Cedar Rapids.

giovedì 30 giugno 2011 - Approfondimenti

Quella di John C. Reilly è una morbidezza esuberante: pretende spazio, si gonfia, definisce, rallegra, a volte infastidisce. Sempre evidente, quasi palpabile. Nell'imminente Cedar Rapids guida i movimenti di un esperto conferenziere che intende il lavoro come svago e vacanza, divertimento puro. Con i ricciuti capelli laccati, un po' viscidi, il corpo pastoso e la faccia sdrucita, Reilly conduce il provinciale interpretato da Ed Helms in una girandola di avventure smodate e irresistibili, polarizzando lo sguardo dello spettatore come degli altri personaggi. Ecco uno di quei fisici capaci di mutarsi in un'icona istantanea ogni volta che appaiono, da cui deriva un qualche manierismo, pur sempre nell'ottica di buone interpretazioni. Dopotutto si tratta di un attore dalle ambizioni alte: vuole diventare il Gene Hackman della sua generazione; è lui stesso a ripeterlo nelle interviste. Il fisico titanico non gli manca, la malleabilità neanche. Staremo a vedere.

Comincia a teatro, recitando e scrivendo "Walking the Boogie", pièce apprezzata dal grande Brian De Palma, che lo vuole in Vittime di guerra. Da un esordio cinematografico tanto alto finisce con facilità in Non siamo angeli, nelle Ombre e nebbia di Woody Allen, in Buon Compleanno Mr. Grape fino all'incontro con Paul Thomas Anderson. La prima inquadratura cinematografica del talentuoso cineasta americano ritrae proprio Reilly, giovane spiantato, seduto per terra vicino all'entrata di una tavola calda, malleabile e sinistramente doppio nel noir Sidney. Ma è il successivo Boogie Nights – L'altra Hollywood a cambiargli la vita: il ruolo del vanesio porno-attore Reed Rothchild alza, infatti, il suo standard, definendone un profilo comico e grottesco poi ribaltato dall'intensità del poliziotto tratteggiato in Magnolia, uomo religioso e tenero, innamorato di una cocainomane persa nei buchi neri del proprio passato.

Mentre il coetaneo Philip Seymour Hoffman è riuscito ad imprimere una direzione da grande star alla propria carriera, scegliendo con cura ogni mossa, John C. Reilly oscilla tra produzioni valenti e altre decisamente discutibili, scolpendosi una nicchia più solitaria, trasversale. Per questo, i due pupilli di Paul Thomas Anderson, a parità di capacità, appartengono ora a diverse categorie attoriali, con il primo al centro del palco e l'altro più defilato. A margine nei film di Altman, Scorsese, Malick oppure in quel Chicago in cui brilla, dopo la grande prova da protagonista in Walk Hard – The Dewey Cox Story, Reilly attende un'ulteriore occasione, un segno che lo lanci definitivamente tra i primi attori. Che il venturo God of Carnage di Polanski riesca nell'impresa?

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