Wall Street - Il Denaro non dorme mai |
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Un film di Oliver Stone.
Con Michael Douglas, Shia LaBeouf, Josh Brolin, Carey Mulligan, Eli Wallach.
continua»
Titolo originale Wall Street: Money Never Sleeps.
Drammatico,
durata 133 min.
- USA 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 22 ottobre 2010.
MYMONETRO
Wall Street - Il Denaro non dorme mai
valutazione media:
2,83
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un ventaglio di dinamiche umane globalidi ImmanuelFeedback: 4237 | altri commenti e recensioni di Immanuel |
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domenica 24 ottobre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lungo la narrazione del film si intrecciano più piani. Quello del dramma umano, col quale si apre e conclude la pellicola, quello dello psicodramam globale e in ultima analisi quello delle problematiche future che attendono l'umanità e le loro potenziali soluzioni, discutibili o meno che siano. La tragedia personale, lo iato intrafamiliare, la sconfitta individuale che attraversano la trama sono il riflesso oscuro di una più ampia lacerazione sovrastrutturale. In gioco c'è infatti l'equilibrio di un mondo. In discussione ci sono l'efficacia di un modello economico, la sua attualità, praticabilità, l'alternativa tra anarchismo, socialismo e capitalismo. Nessuna di queste sembra essere stata prediletta dal cineasta. Se è vero che il conflitto padre-figlio che percorre il film è la proiezione dell'esperienza umana del regista, certo è che tale dinamica ha una valenza fortemente simbolica. Ad essa potrebbe essere sovrapposto un piano di frammentazione e dissoluzione umano-societario molto più vasto. In sostanza, Stone non si fa mancare nulla e tira tutto in ballo. Ben'inteso, opportunamente. Perché l'aspetto personale e quello globale non si confondono mai, anzi si intrecciano, interfacciano, interscambiano e attraversano con continuità e assoluta pertinenza. Bene fa quindi Stone nella sua denuncia e mettere insieme questioni che costituiscono la faccia della stessa medaglia: la speculazione finanziaria, la tragedia parentale, le grandi problematiche ambientali, le grandi questioni economiche ci riguardano tutte ugualmente e sotto lo stesso grado di interesse. Affrontarle e risolverle è un bene per il presente e soprattutto per le generazioni future, iconizzate nell'immagine del feto che appare sul monitor dello spregiudicato Gekko, alle quali il regista riserva alla fine una chiusa di speranza con l'auspicio in un impegno più assorto nel finanziamento della ricerca quando il protagonista, divorato e alla fine mutato dal rimorso, si risolve a concedere la donazione sperata alla ricerca sullo svuluppo della laser-energia dell'avvenire.
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