Una sconfinata giovinezza

Quegli ingredienti di moda che rovinano un bel film

L'Alzheimer approda nel film di Pupi Avati che la Mostra di Venezia ha rifiutato in concorso, forse perché tardivo rispetto all'ondata delle malattie mortali (Aids, cancri vari, distrofia muscolare) che ha caratterizzato questo tipo di manifestazioni dagli anni Novanta.
Il delirio di un giornalista sportivo (Fabrizio Bentivoglio), che non riesce più a scrivere articoli nella neo-lingua orwelliana sua e di molti colleghi, è il pretesto per mostrarne le ricostruzioni - lucidissime - del proprio passato, quando lutti in famiglia hanno sconvolto la sua esistenza di ragazzino del 1964, quando Nencini vinceva tutto (e il Bologna anche). [...]

di Maurizio Cabona, articolo completo (1995 caratteri spazi inclusi) su Il Giornale 8 ottobre 2010