The Robber

Film 2010 | Drammatico 90 min.

Titolo originaleDer Räuber
Anno2010
GenereDrammatico
ProduzioneGermania, Austria
Durata90 minuti
Regia diBenjamin Heisenberg
AttoriWalter Huber, Andreas Lust, Franziska Weisz, Florian Wotruba .
MYmonetro 2,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Benjamin Heisenberg. Un film con Walter Huber, Andreas Lust, Franziska Weisz, Florian Wotruba. Titolo originale: Der Räuber. Genere Drammatico - Germania, Austria, 2010, durata 90 minuti. - MYmonetro 2,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 23 gennaio 2014

La maratona di un criminale per il film di Heisenberg. Al Box Office Usa The Robber ha incassato 79,9 mila dollari .

Consigliato sì!
2,75/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Il ladro-maratoneta coinvolge nelle scene d'azione ma non pulsa come personaggio romantico.
Recensione di Edoardo Becattini
mercoledì 17 febbraio 2010
Recensione di Edoardo Becattini
mercoledì 17 febbraio 2010

Johann Rettenberger sta scontando i suoi ultimi giorni di carcere per rapina. Gli anni di internamento non hanno sopito la sua passione per la corsa agonistica, che Johann ha continuato a praticare costantemente fra le mura del carcere e il tapis roulant della cella. Quando viene rilasciato, il programma di recupero lo iscrive all'ufficio di collocamento, dove ritrova una sua vecchia conoscenza, Erika. Ma Johann non è interessato ad un lavoro normale e ad una posizione stabile, e investe tutte le energie e il suo tempo in allenamenti per la corsa, alternando maratone dove risulta sempre anonimo vincitore a una serie di frenetiche rapine a mano armata. Nel frattempo si trasferisce da Erika e inizia una relazione con lei, ma la possibilità di raggiungere una stabilità nulla può contro le esigenze estreme del suo battito cardiaco.
Chi è uso a correre, conosce bene quell'insieme di sensazione di libertà e allentamento della tensione emotiva che dà muoversi all'aria aperta. Anche per queste ragioni la storia di un maratoneta rapinatore di banche (che il giovane Heisenberg desume da un romanzo di successo, tratto a sua volta liberamente dalle imprese di un criminale realmente esistito) è sulla carta interessante tanto per un film d'azione che per un melodramma noir. Perché permette di raccontare la storia di una spinta compulsiva al superamento dei limiti, permettendo allo spettatore di emozionarsi tanto per il lato agonistico quanto romantico della vicenda. Heisenberg cerca di coniugare entrambe le forme, ma si dimostra funzionale solo da una parte.
Il regista austriaco dimostra grande dimestichezza nelle scene d'azione, in modo particolare quando queste gli consentono di lavorare sul ritmo e sulla velocità del montaggio. Non c'è soluzione di continuità né cambio di registro fra le varie sequenze "adrenaliniche": Heisenberg riesce a conquistare un palpito peculiare anche nelle scene visibilmente più complesse da girare, come quella della maratona di Vienna (girata realmente durante la manifestazione) o la lunga fuga fra i parcheggi del centro della capitale austriaca, tenendo sempre alto l'elettrocardiogramma dello spettatore. Questa sua passione per la velocità è talmente forte che, oltre a costituire il tema centrale del racconto, viene anche utilizzata in più occasioni in modo ironico, come una sorta di defaticamento dopo un intenso esercizio fisico (ogni volta che Rettenberger ruba una nuova macchina per compiere la sua rapina, dall'autoradio parte una scatenata pop song a tutto volume).
Anche alcune inquadrature più liriche (come quelle che riprendono lo scorrere lento delle luci dei maratoneti nella penombra dei monti dell'Austria del sud), danno ad intendere che lo sguardo del giovane autore europeo non è capace di concepire solo scene d'azione. Purtroppo, lo stesso non si può dire per quanto riguarda la profondità psicologica dei suoi protagonisti. Il lavoro sulla messa in scena non è altrettanto forte di quello sulla seconda trama del film, quella che riguarda il rapporto fra il protagonista e la giovane impiegata dell'ufficio di collocamento, così che il potenziale fascino del maratoneta-rapinatore risulta essere assolutamente opaco, senza spessore. Il che non sarebbe un grave problema se il film si proponesse come un film d'azione. Ma connotando invece in modo forte la presenza di un personaggio che sullo schermo risulta essere eversivo ma non particolarmente affascinante, radicale ma eccessivamente monocorde, è il romanticismo del film a perdere attrattiva. E rappresentando un personaggio schiavo delle sue pulsazioni ma senza pulsioni, è come se alla fine venisse meno anche il battito cardiaco del film.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Jean-François Rauger
Le Monde

Johann Rettenberger est un homme qui vient de passer plusieurs années en prison. Les premières images du Braqueur le montrent courant méthodiquement en faisant le tour de la cour du bâtiment pénitentiaire avant de regagner sa cellule, où il continue de s'entraîner, cette fois-ci sur un tapis roulant. A peine sorti, l'homme semble vouloir continuer ses activités sportives.

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