beabla
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venerdì 4 marzo 2011
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cos'è disposto a fare un uomo per amore?
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Cos'è disposto a fare un uomo per l'amore verso la sua donna e la sua famiglia?
Davvero un gran bel film e un grande Russel Crowe. Molta tensione e colpi di scena.
Consigliato!
[+] peccato per liam neason!
(di flaminia72)
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etta calì
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domenica 10 aprile 2011
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the next 120 minutes
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Due ore di tensione ben alimentata: il film riesce a tenere col fiato sospeso per tutta la sua durata...lo spettatore viene pienamente coinvolto nel folle piano di un Russel Crowe determinato e stupefancente, partecipando emotivamente al dramma della tentennante, ma valorosa, Elizabeth Banks. Attori estremamente credibili ed impeccabili, non passano inosservati nemmeno quei personaggi meno focalizzati (ma non per questo meno importanti), come quelli interpretati ad esempio da Brian Dennehy, Liam Neeson e Olivia Wilde. Una trama funzionale e funzionante, impregnata di un significato che riesce ad andare oltre la banale storia di un uomo che pianifica una fuga da un carcere. I più pretenziosi forse si aspetteranno un epilogo plateare e/o lacrimevole, ma un eventuale piccolo senso di amaro in bocca è un risultato da non trascurare, in quanto la "semplicità" dell'evoluzione lineare della storia e l'ascendente adrenalina iniettata da colpi di scena ben studiati, vengono magistralmente miscelati per darne un'accezione che supera a testa alta il costante rischio di incorrere in un esagerato surrealismo o ad una qualche forma di critica negativa.
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Due ore di tensione ben alimentata: il film riesce a tenere col fiato sospeso per tutta la sua durata...lo spettatore viene pienamente coinvolto nel folle piano di un Russel Crowe determinato e stupefancente, partecipando emotivamente al dramma della tentennante, ma valorosa, Elizabeth Banks. Attori estremamente credibili ed impeccabili, non passano inosservati nemmeno quei personaggi meno focalizzati (ma non per questo meno importanti), come quelli interpretati ad esempio da Brian Dennehy, Liam Neeson e Olivia Wilde. Una trama funzionale e funzionante, impregnata di un significato che riesce ad andare oltre la banale storia di un uomo che pianifica una fuga da un carcere. I più pretenziosi forse si aspetteranno un epilogo plateare e/o lacrimevole, ma un eventuale piccolo senso di amaro in bocca è un risultato da non trascurare, in quanto la "semplicità" dell'evoluzione lineare della storia e l'ascendente adrenalina iniettata da colpi di scena ben studiati, vengono magistralmente miscelati per darne un'accezione che supera a testa alta il costante rischio di incorrere in un esagerato surrealismo o ad una qualche forma di critica negativa. Dunque è un film complessivamente intrigante e ben realizzato, per nulla scontato.
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hidalgo
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sabato 9 aprile 2011
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la forza di un uomo qualunque
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La vita di John Brennan, insegnante di letteratura e padre di famiglia, viene sconvolta e cambiata per sempre quando la polizia arresta sua moglie, Lara, con l'accusa di omicidio. Dopo aver provato per tre anni a tirarla fuori di prigione in modo legale, e dopo che anche l'ultimo appello viene respinto, John, convinto dell'innocenza della donna, decide di organizzare un folle e disperato piano per farla evadere. Avvincente, ben costruito, ricco di suspance e di idee. Haggis si conferma ottimo sceneggiatore e valido regista. Il suo film procede senza intoppi per tutti i centoventi minuti di durata, tenendo lo spettatore col fiato sospeso fino all'ultimo e riuscendo a risultare credibile anche quando il dramma diventa puro action movie.
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La vita di John Brennan, insegnante di letteratura e padre di famiglia, viene sconvolta e cambiata per sempre quando la polizia arresta sua moglie, Lara, con l'accusa di omicidio. Dopo aver provato per tre anni a tirarla fuori di prigione in modo legale, e dopo che anche l'ultimo appello viene respinto, John, convinto dell'innocenza della donna, decide di organizzare un folle e disperato piano per farla evadere. Avvincente, ben costruito, ricco di suspance e di idee. Haggis si conferma ottimo sceneggiatore e valido regista. Il suo film procede senza intoppi per tutti i centoventi minuti di durata, tenendo lo spettatore col fiato sospeso fino all'ultimo e riuscendo a risultare credibile anche quando il dramma diventa puro action movie. Un crescendo di tensione che esplode come un fiume in piena al momento dell'evasione, ritmo che aumenta vertiginosamente e colpi di scena azzeccati. Il pubblico si immedesima in John, eroe improvvisato, pronto a tutto pur di riavere la donna che ama, pur di riavere la sua vita. Un uomo qualunque che mette in gioco tutto ciò che ha e tutto ciò che gli rimane in nome dell'amore. L'insegnante - fuorilegge ha il volto e il fisico di Russell Crowe, attore straordinario capace di interpretare con naturalezza qualsiasi ruolo e qualunque personaggio, risultando sempre convincente e credibile sia che impugni una spada, un arco o una pistola. L'ultima inquadratura è per lui. Meritata.
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(di carli11)
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renato volpone
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sabato 9 aprile 2011
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quando l'amore ti dà le certezze
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La moglie viene arrestata per aver ucciso la sua capo ufficio e tutte le prove sono contro di lei. Viene condannata a vent'anni di carcere. Il marito, profondamente legato a lei non riesce a sopportare la sua sofferenza e tenta di liberarla dalla prigione. La storia è ben costruita e Russel Crowe in questo ruolo supera se stesso. è una suspence che segue tutto il film, giustamente calibrata fino alle rivelazioni di un finale tutto da godere. Ottimo film
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giacomogabrielli
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martedì 12 aprile 2011
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action di riflessione. ***
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Un film che non delude. Non è però nemmeno un passo eccezionale questa nuova opera del regista di CRASH, anche se nel complesso funziona. Russell Crowe, sempre bravo, non è un eroe per caso -come molti sostengono- ma bensì un uomo disperato che agisce consapevolmente per rimediare a quella che è una giustizia fallimentare e confusa. Un film che si prende i suoi tempi -dura 2h e 40'-, che riflette e che trasmette speranza e a tratti azione ed emozione. Peccato per il finale, pretestuoso e che ci viene sbattuto in faccia non dal corso della storia ma bensì dal regista che sembra quasi essersi stufato di raccontare e che lo rende così incredibilmente corto e troppo semplificato rispetto al resto.
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Un film che non delude. Non è però nemmeno un passo eccezionale questa nuova opera del regista di CRASH, anche se nel complesso funziona. Russell Crowe, sempre bravo, non è un eroe per caso -come molti sostengono- ma bensì un uomo disperato che agisce consapevolmente per rimediare a quella che è una giustizia fallimentare e confusa. Un film che si prende i suoi tempi -dura 2h e 40'-, che riflette e che trasmette speranza e a tratti azione ed emozione. Peccato per il finale, pretestuoso e che ci viene sbattuto in faccia non dal corso della storia ma bensì dal regista che sembra quasi essersi stufato di raccontare e che lo rende così incredibilmente corto e troppo semplificato rispetto al resto. Tecnicamente girato benissimo e diretto come sa fare solo Paul Haggis che, nei suoi films all'apparenza classici, ci presenta sempre nuovi aspetti che li differenziano dagli altri action americani. ACTION DI RIFLESSIONE ***
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[+] pardon
(di giacomogabrielli)
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filippo catani
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giovedì 28 aprile 2011
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un thriller emozionante e non banale
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The next three days racconta la storia di una classica famiglia media americana composta da genitori con figlio. L'improvviso e inspiegabile arresto della madre getta tutti nello scompiglio e il marito Russell Crowe si impegna in una furiosa battaglia per dimostrare l'innocenza della moglie. Quando ogni tentativo legale è esaurito a Crowe non rimane che studiare il modo di fare evadere la moglie dal carcere di Pittsburg.
Era molto alto il rischio di confezionare una pellicola banale o piena di scoppi ed effetti speciali ma la bravura del regista Haggis si è vista anche questa volta. Lontano certo dai livelli di Crash e la valle di Elah, il regista riesce a coinvolgere lo spettatore nella storia e cerca di costruire un quantomeno plausibile tentativo di evasione orchestrato da un uomo qualunque.
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The next three days racconta la storia di una classica famiglia media americana composta da genitori con figlio. L'improvviso e inspiegabile arresto della madre getta tutti nello scompiglio e il marito Russell Crowe si impegna in una furiosa battaglia per dimostrare l'innocenza della moglie. Quando ogni tentativo legale è esaurito a Crowe non rimane che studiare il modo di fare evadere la moglie dal carcere di Pittsburg.
Era molto alto il rischio di confezionare una pellicola banale o piena di scoppi ed effetti speciali ma la bravura del regista Haggis si è vista anche questa volta. Lontano certo dai livelli di Crash e la valle di Elah, il regista riesce a coinvolgere lo spettatore nella storia e cerca di costruire un quantomeno plausibile tentativo di evasione orchestrato da un uomo qualunque. Nella parte finale rischia un po' di uscire dal seminato ma nel complesso un discreto film senza eccessive sparatorie.
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archipic
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lunedì 18 aprile 2011
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tutto sommato un buon film
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Senza essere un capolavoro, nè avere la presunzione di esserlo, Haggis confeziona un prodotto più che accettabile nei canoni delle produzioni di buona fattura.
Il film non ha picchi di eccellenza ma non scende ma al di sotto di un godibile andamento narrativo, accompagnato da intepretazioni tutte molto credibili; menzione particolare per Brian Dennehy (recitazione tutta fatta di presenza e piccoli gesti) e il solito Russell Crowe molto bravo a usare il corpo e non solo il viso.
La pellicola può risultare lenta per chi si aspetta una storia alla "Il Fuggitivo", dove l'azione risultava molto più incalzante, ma la storia non annoia, specie se si riesce a compenetrarsi nelle singole vicende dei protagonisti; cosa, questa, che la sceneggiatura in un certo qual modo si sforza di fare abbastanza efficacemente.
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Senza essere un capolavoro, nè avere la presunzione di esserlo, Haggis confeziona un prodotto più che accettabile nei canoni delle produzioni di buona fattura.
Il film non ha picchi di eccellenza ma non scende ma al di sotto di un godibile andamento narrativo, accompagnato da intepretazioni tutte molto credibili; menzione particolare per Brian Dennehy (recitazione tutta fatta di presenza e piccoli gesti) e il solito Russell Crowe molto bravo a usare il corpo e non solo il viso.
La pellicola può risultare lenta per chi si aspetta una storia alla "Il Fuggitivo", dove l'azione risultava molto più incalzante, ma la storia non annoia, specie se si riesce a compenetrarsi nelle singole vicende dei protagonisti; cosa, questa, che la sceneggiatura in un certo qual modo si sforza di fare abbastanza efficacemente.
Complessivamente il film riesce a soddisfare le aspettative e a valere il prezzo del biglietto.
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rino79
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venerdì 3 agosto 2012
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l'amor che move il sole e l'altre stelle
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Ho assegnato cinque stelle perchè sono dell'idea che un film debba saper anzitutto realizzare l'aspettativa del genere a cui si prefigge di appartenere. The Next Three Days riesce in questo e va anche oltre. Anzitutto non tradisce ed anzi onora il genere thriller , riuscendo nell'intento di tenere lo spettatore incollato alla poltrona per tutta la sua durata, grazie ad una sceneggiatura senza sbavature, senza intoppi e con il pregio di rendere credibili anche le scene di azione pura; sapiente la regia ed incalzante il montaggio (con una speciale menzione per la colonna sonora azzeccattissima), il vero valore aggiunto rispetto ad altri thriller è nel casting e nella cura della recitazione di tutti i personaggi secondari, dal padre di Crowe agli agenti di polizia, a Liam Nielsen e Olivia Wilde.
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Ho assegnato cinque stelle perchè sono dell'idea che un film debba saper anzitutto realizzare l'aspettativa del genere a cui si prefigge di appartenere. The Next Three Days riesce in questo e va anche oltre. Anzitutto non tradisce ed anzi onora il genere thriller , riuscendo nell'intento di tenere lo spettatore incollato alla poltrona per tutta la sua durata, grazie ad una sceneggiatura senza sbavature, senza intoppi e con il pregio di rendere credibili anche le scene di azione pura; sapiente la regia ed incalzante il montaggio (con una speciale menzione per la colonna sonora azzeccattissima), il vero valore aggiunto rispetto ad altri thriller è nel casting e nella cura della recitazione di tutti i personaggi secondari, dal padre di Crowe agli agenti di polizia, a Liam Nielsen e Olivia Wilde. Ovviamente su un altro pianeta sta Rassel Crowe, attore straordinario, intenso, capace di far immedesimare lo spettatore nel personaggio come pochi altri al mondo. Lo spettatore vive con lui il dramma dell'ingiustizia, la claustrofobia della realtà in cui il protagonista si trova dopo l'arresto della moglie. Qui la sceneggiatura rivela anche una forte componente sentimentale, "l'amore che move il sole e l'altre stelle"; componente mai mielensa, un sentimento "di pancia" che lo spettatore vive e condivide con il protagonista per tutta la vicenda, dalla progettazione dell'evasione, all'evasione stessa, alla fuga. Fino alla fine io stesso mi sono ritrovato, come non mi capitava da tanto tempo, a "tifare" per i protagonisti e applaudire al loro successo. Per questo ritengo il film un capolavoro di genere a cui non si poteva chiedere altro.
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gionni_
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mercoledì 20 aprile 2011
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don chisciotte fugge da pittsburgh
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Carattere e voglia di fuga: Russell Crowe veste i panni di un moderno Don Chisciotte che trova i suoi "mulini" nel Sistema Giudiziario. La sua voglia di non accettare la realtà gli daranno la forza di salvare la su Dulcinea.
In una mattina come tante altre John Brennan sta facendo colazione con la moglie Lara ed il figlio Luke, quando la polizia irrompe in casa ed arrestando Lara con l'accusa di omicidio. Al rifiuto del processo d'appello ed al successivo tentativo di suicidio di Lara, John decide di riunire la famiglia facendo evadere Lara dalla prigione.
A Paul Haggis il difficile compito di dirigere i lavori portando lo spettatore sulla giusta tensione, ruolo più che arduo analizzando l'inverosimilità della storia.
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Carattere e voglia di fuga: Russell Crowe veste i panni di un moderno Don Chisciotte che trova i suoi "mulini" nel Sistema Giudiziario. La sua voglia di non accettare la realtà gli daranno la forza di salvare la su Dulcinea.
In una mattina come tante altre John Brennan sta facendo colazione con la moglie Lara ed il figlio Luke, quando la polizia irrompe in casa ed arrestando Lara con l'accusa di omicidio. Al rifiuto del processo d'appello ed al successivo tentativo di suicidio di Lara, John decide di riunire la famiglia facendo evadere Lara dalla prigione.
A Paul Haggis il difficile compito di dirigere i lavori portando lo spettatore sulla giusta tensione, ruolo più che arduo analizzando l'inverosimilità della storia. Tutavia il risultato è più che accettabile, aiutato anche da una matura interpretazione dell'attore Australiano e dalla colonna sonora di Danny Elfman ( lo stesso di "Edward mani di forbici" ) e di Moby, capaci di rendere musicalmente tesa un'atmosfera viceversa poco credibile.
Cast stellare ed una intera città come set cinematografico comunque non bastano al film per dargli una sufficienza piena: da vedere assolutamente, ma se siete occupati per il cinema potrete aspettare tranquillamente per affittarlo da Blockbuster....
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tonysamperi
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martedì 4 settembre 2012
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quando ingenuità e fatalità si sommano
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Protagonisti di questa storia sono John Brennan, interpretato da Russel Crowe ("Gladiator", "L.A. Confidential", "A beautiful mind", "State of play" e molti altri, doppiato come sempre da Luca Ward) e la moglie Lara, interpretata da Elisabeth Banks (La trilogia di "Spiderman" di Raimi, "40 anni vergine").
È una mattina come le altre, quando la polizia irrompe in casa Brennan e prende Lara in custodia, con un mandato per omicidio.
Lara in realtà è innocente, ma mancano le prove che collochino la vera assassina sulla scena del crimine. Così fa la sua comparsa un amareggiato Daniel Stern (il Murv di "Mamma ho perso l'aereo", doppiato dal grande Pasquale Anselmo) che informa John che Lara è destinata a rimanere in carcere, in quanto è impossibile presentare un ricorso.
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Protagonisti di questa storia sono John Brennan, interpretato da Russel Crowe ("Gladiator", "L.A. Confidential", "A beautiful mind", "State of play" e molti altri, doppiato come sempre da Luca Ward) e la moglie Lara, interpretata da Elisabeth Banks (La trilogia di "Spiderman" di Raimi, "40 anni vergine").
È una mattina come le altre, quando la polizia irrompe in casa Brennan e prende Lara in custodia, con un mandato per omicidio.
Lara in realtà è innocente, ma mancano le prove che collochino la vera assassina sulla scena del crimine. Così fa la sua comparsa un amareggiato Daniel Stern (il Murv di "Mamma ho perso l'aereo", doppiato dal grande Pasquale Anselmo) che informa John che Lara è destinata a rimanere in carcere, in quanto è impossibile presentare un ricorso.
John è fermamente convinto dell'innocenza della moglie, così decide che a dispetto di quanto deciso dalla legge, dovrà tirarla fuori dal carcere.
Ovviamente John è un normale cittadino, così deve rivolgersi a qualcuno che abbia già esperienza in evasione. Sarà Damon Pennington (Liam Neeson, doppiato ovviamente da Alessandro Rossi) che darà a John le dritte per pianificare l'evasione. Damon lo avvisa però che per fare questo, lui dovrà commettere azioni spregevoli, a scapito di altre persone.
Ma per amore John è disposto a tutto, anche a non rivedere sua madre e suo padre (Brian Dennehy, doppiato dal grandissimo Gianni Musy, scomparso l'anno scorso)
La trama tiene lo spettatore sulle spine per l'intera durata del film, senza che manchino i climax in certi passaggi.
All'interno della storia è dato il giusto peso a tutti gli attori partecipanti, come Nicole, interpretata da Olivia Wilde ("Doctor House - M.D.", "Cambio vita", "Cowboys and Aliens", "In time"), il fratello e i genitori di John.
Russel Crowe riesce ad immedesimarsi nel marito che emotivamente vive il dramma dell'ingiustizia insieme alla moglie, ma che con la giusta determinazione riesce a sovvertire la sorte di Lara.
In definitiva:
- sul CAST: sicuramente nulla da ritoccare, perfetti gli attori per i personaggi principali e comunque giusti quelli del cast "di contorno"
- sul PLOT: una regia improntata sulla creazione di climax che tengono sveglia l'attenzione dello spettatore, facendolo entrare quasi in prima persona nel piano di fuga di John.
- sulla COLONNA SONORA: Una buona colonna sonora, creata da un artista con grande esperienza, cioè Danny Elfman (La trilogia di "Spiderman" di Raimi, "Will Hunting - Genio ribelle", "Flubber", "Futurama", la trilogia di "Man in black" e indimenticabile "Batman - il ritorno" di Tim Burton)
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