greg2
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lunedì 11 aprile 2011
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ottimo
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Il film scorre via che è un piacere, non annoia mai e la tensione è a livelli altissimi.
Storia ben costruita anche se certamente non originalissima, Russell Crowe ottimo come sempre nonostante in ogni film abbia sempre 5 kg in più rispetto al precedente. Film che cnsiglio vivamente, soprattutto agli amanti del thriller.
Solo una cosa (OVVIAMENTE CHI NON HA VISTO IL FILM NON LEGGA): qualcuno può gentilmente spiegarmi l'ultimissima scena relativa al bottone?? Mi sono perso quel passaggio.grazie
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hollyver07
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lunedì 11 aprile 2011
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alta tensione... poco pathos
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Ciao. Un film bello da vedere per la notevole tensione che riesce a creare, ma povero di quelle connotazioni emotive che realmente esaltino la prova dei personaggi coinvolti nella trama. In sostanza, una pellicola consistentemente "dopata" rispetto all'originale, emotivamente un troppo distaccata e decisamente "meccanica" nella sceneggiatura. "The next three days" mi sembra molto adatto a diversi tipologìe di “palato”, soprattutto a coloro che amino le pellicole con gli eventi "in crescendo", rispetto alle sfumature interpretative degli attori. Nella versione francese ("Pour elle" del 2008 con Vincent Lindon e Diane Kruger) per quanto fosse caratterizzata da una sceneggiatura macchiata da alcune ingenuità narrative, la storia è maggiormente ambigua nei suoi risvolti pratici e più afferente agli aspetti psicologici suggeriti dall'ambientazione vagamente "noir" (legittima considerata l'origine francese).
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Ciao. Un film bello da vedere per la notevole tensione che riesce a creare, ma povero di quelle connotazioni emotive che realmente esaltino la prova dei personaggi coinvolti nella trama. In sostanza, una pellicola consistentemente "dopata" rispetto all'originale, emotivamente un troppo distaccata e decisamente "meccanica" nella sceneggiatura. "The next three days" mi sembra molto adatto a diversi tipologìe di “palato”, soprattutto a coloro che amino le pellicole con gli eventi "in crescendo", rispetto alle sfumature interpretative degli attori. Nella versione francese ("Pour elle" del 2008 con Vincent Lindon e Diane Kruger) per quanto fosse caratterizzata da una sceneggiatura macchiata da alcune ingenuità narrative, la storia è maggiormente ambigua nei suoi risvolti pratici e più afferente agli aspetti psicologici suggeriti dall'ambientazione vagamente "noir" (legittima considerata l'origine francese). Inoltre, è mia opinione che gli attori principali si siano espressi con maggiore personalità ed efficacia. Il film attuale è estremamente adattato alle ottiche cinematografiche USA. Il regista, nel contempo anche sceneggiatore, Paul Haggis, ha confezionato un remake cinematografico più articolato, invero asciutto, quasi asettico, carente di una propria vitale identità, nonostante (quasi fedelmente) ripercorra la trama originale. Gli elementi diversificanti di "T.n.t.d." sono stati scritti con l’intento d’incrementare l'azione, risultato ottenuto tramite l'aggiunta di ulteriori eventi e particolari descrittivi (per es. la chiave, le monete del figlio, la rete tagliata ecc.). Il risultato... come ho già definito... "dopante", valido per l'azione, meno per la plausibilità di molte situazioni. Altre modifiche, alla sceneggiatura originale, hanno (volutamente) reso meno identificabile il piano ideato dal protagonista; ovviamente non è mia intenzione raccontare quali siano le modifiche. Desidero, altresì, manifestare il mio disappunto per una particolare scena; essa è posizionata al termine del film, si svolge in un garage e vede impegnati due detectives (e mi fermo qui...). In sostanza, detta scena, implica inopportune alterazioni di alcuni contenuti essenziali del film, rendendolo così più “liscio” ed appetibile ad un certo pubblico (sopratutto quello Yankee) di fatto... meno apprezzabile a coloro che gradiscano filosofie cinematografiche più ambigue, me compreso.
In merito alla recitazione... Russel Crowe... bene e male! Bene... nelle fasi di forte disagio emotivo ed in quelle da uomo determinato (curiosamente gli riescono meglio i ruoli di forte dicotomia espressiva). Male... quando interpreta momenti che necessitino la manifestazione di un estremo attaccamento affettivo (ci sarà un perchè...?). Elizabethy Banks... non mi è piaciuta... per niente. In un film, dove il dialogo è frequentemente ed intenzionalmente inteso come espressione facciale e mimica corporale, lei dovrebbe trasmettere angoscia, stress ed emozioni intense... risultato interpretazione poco credibile e priva d’empatia, operazione non riuscita! E' solo la copia estetica di Diane Kruger, la quale in "Pour elle" non è eccelsa, ma fa la sua bella figura. Brian Denney (il nonno)... bene... una caratterizzazione semplice ma efficace. Liam Neeson... giusto un buon cammeo... ed una furba operazione d'immagine e marketing per il film. Gli altri parenti del protagonista... solo comparsate. Olivia Wilde… (Nicole) “plastificata” ed appetitosa mamma divorziata, svolge discretamente la sua parte; diversamente alla versione francese, la sua figura ha un ruolo essenziale nella sceneggiatura. I detectives… Guai… in un film USA… a far fare la parte dei “polli completamente spennati” ai loro poliziotti, non sia mai (questo lo si evince parzialmente nella scena del garage alla quale faccio un precedente riferimento). Adeguato alla trama il montaggio (di mestiere e non troppo votato all’action movie) e buona la fotografia, una nota di merito alla colonna sonora. A voler tirare le somme, è un film ben realizzato, per quanto “squadrato” nella sceneggiatura e vitaminizzato nei contenuti. Lo considero adatto (se vogliamo… volutamente adeguato) ad una visione ad ampio spettro di pubblico ed in definitiva molto gradevole. Sicuramente abilmente votato ad elevare la tensione dello spettatore, altresì carente nel trasmettere pathos emotivo in molte situazioni; in sostanza, molto divertente ma incompleto. Saluti a tutti
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henry90
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lunedì 11 aprile 2011
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ottimo lavoro
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3 stelle e mezzo
I trailer su internet come al solito fanno pensare a inseguimenti per tutto il film ma prima di giungere a quel momento il film ci presenta la trasformazione del protagonista e il modo in cui matura la decisione finale di liberare sua moglie (ahah e state sicuri che fino alla fine non riuscirete a rispondere alla fatale domanda: Ma la moglie è innocente oppure no?) in modo graduale e impeccabile. Gli ultimi 30 minuti sono uno spettacolo di tensione e di colpi di scena!
E voi cosa sareste disposti a fare per salvare una persona amata?
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pensionoman
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domenica 10 aprile 2011
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filmone senz'anima...
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tanto rumore per nulla è quanto viene spontaneo pensare di questo film francamente deludente, che non ha anima nè passione. al confronto con altri piccoli gioielli, veri ottimi film di genere, quali Io vi troverò o il più recente Unknown - Senza Identità (entrambi con l'ottimo Liam Neesom), quest'ultima fatica di Russell Crowe risulta davvero fiacca e priva di vero pathos. il ritmo della narrazione è lento e a tratti slegato. la storia è misera. non ha il ritmo martellante di un Prison Break, nè la classe e la raffinata narrazione di Fuga da Alcatraz. non è un action movie, nè un film carcerario, o giudiziario o (tanto meno) alla Eastwood (di ben altro livello i mitici IL Castello con un Robert Redford in stato di grazia, o il sempreverde Le ali della libertà, o ancora Fino a prova contraria del grande Clint, o infine l'indimenticabile La parola ai giurati, con l'immenso Henry Fonda, del grande Lumet).
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tanto rumore per nulla è quanto viene spontaneo pensare di questo film francamente deludente, che non ha anima nè passione. al confronto con altri piccoli gioielli, veri ottimi film di genere, quali Io vi troverò o il più recente Unknown - Senza Identità (entrambi con l'ottimo Liam Neesom), quest'ultima fatica di Russell Crowe risulta davvero fiacca e priva di vero pathos. il ritmo della narrazione è lento e a tratti slegato. la storia è misera. non ha il ritmo martellante di un Prison Break, nè la classe e la raffinata narrazione di Fuga da Alcatraz. non è un action movie, nè un film carcerario, o giudiziario o (tanto meno) alla Eastwood (di ben altro livello i mitici IL Castello con un Robert Redford in stato di grazia, o il sempreverde Le ali della libertà, o ancora Fino a prova contraria del grande Clint, o infine l'indimenticabile La parola ai giurati, con l'immenso Henry Fonda, del grande Lumet). Insomma, un'opera tutto sommato insipida che, a prescindere dal confronto schiacciante con i capolavori del genere, lascia la sensazione di aver perso un paio d'ore che si potevano dedicare a godersi un vero bel film. si lascia vedere ma stanca. Manca una vera caratura della regia dietro la macchina da presa. Peccato.
Un saluto e sempre buona visione
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jamesavatar
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domenica 10 aprile 2011
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russel crowe da vedere il film.....un attimo
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Paul Haggis sa scrivere ed anche dirigere, ma la storia se la deve costruire e forse, meglio, se non lavora su qualcosa di già fatto. Le motivazioni per un gesto così disperato ed estremo (il figlioletto potrebbe rimanere solo perdendo anche il padre) non ci sono e quelle mostrate non sono convincenti: ma noi ci aspettiamo che Crowe alla fine decida di provarci e quindi la storia risulta forzata ed anche non attendibile per uno che dovrebbe avere buon senso. Poi i poliziotti: mai visti di così bravi nonostante partano in ritardo: altra cosa poco credibile come un ago in un pagliaio. Haggis dice che metter mano ad un remake va bene a Scorsese e quindi anche a lui ma Scorsese ne avrebbe sgrondato certi limiti e ci avrebbe aiutato a farci accettare i l superamento dell'impossibile.
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Paul Haggis sa scrivere ed anche dirigere, ma la storia se la deve costruire e forse, meglio, se non lavora su qualcosa di già fatto. Le motivazioni per un gesto così disperato ed estremo (il figlioletto potrebbe rimanere solo perdendo anche il padre) non ci sono e quelle mostrate non sono convincenti: ma noi ci aspettiamo che Crowe alla fine decida di provarci e quindi la storia risulta forzata ed anche non attendibile per uno che dovrebbe avere buon senso. Poi i poliziotti: mai visti di così bravi nonostante partano in ritardo: altra cosa poco credibile come un ago in un pagliaio. Haggis dice che metter mano ad un remake va bene a Scorsese e quindi anche a lui ma Scorsese ne avrebbe sgrondato certi limiti e ci avrebbe aiutato a farci accettare i l superamento dell'impossibile. Ciò premesso, ce ne fossero dei Paul Haggis e dei Crash. Voto 7 meno
Carpenter
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etta calì
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domenica 10 aprile 2011
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the next 120 minutes
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Due ore di tensione ben alimentata: il film riesce a tenere col fiato sospeso per tutta la sua durata...lo spettatore viene pienamente coinvolto nel folle piano di un Russel Crowe determinato e stupefancente, partecipando emotivamente al dramma della tentennante, ma valorosa, Elizabeth Banks. Attori estremamente credibili ed impeccabili, non passano inosservati nemmeno quei personaggi meno focalizzati (ma non per questo meno importanti), come quelli interpretati ad esempio da Brian Dennehy, Liam Neeson e Olivia Wilde. Una trama funzionale e funzionante, impregnata di un significato che riesce ad andare oltre la banale storia di un uomo che pianifica una fuga da un carcere. I più pretenziosi forse si aspetteranno un epilogo plateare e/o lacrimevole, ma un eventuale piccolo senso di amaro in bocca è un risultato da non trascurare, in quanto la "semplicità" dell'evoluzione lineare della storia e l'ascendente adrenalina iniettata da colpi di scena ben studiati, vengono magistralmente miscelati per darne un'accezione che supera a testa alta il costante rischio di incorrere in un esagerato surrealismo o ad una qualche forma di critica negativa.
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Due ore di tensione ben alimentata: il film riesce a tenere col fiato sospeso per tutta la sua durata...lo spettatore viene pienamente coinvolto nel folle piano di un Russel Crowe determinato e stupefancente, partecipando emotivamente al dramma della tentennante, ma valorosa, Elizabeth Banks. Attori estremamente credibili ed impeccabili, non passano inosservati nemmeno quei personaggi meno focalizzati (ma non per questo meno importanti), come quelli interpretati ad esempio da Brian Dennehy, Liam Neeson e Olivia Wilde. Una trama funzionale e funzionante, impregnata di un significato che riesce ad andare oltre la banale storia di un uomo che pianifica una fuga da un carcere. I più pretenziosi forse si aspetteranno un epilogo plateare e/o lacrimevole, ma un eventuale piccolo senso di amaro in bocca è un risultato da non trascurare, in quanto la "semplicità" dell'evoluzione lineare della storia e l'ascendente adrenalina iniettata da colpi di scena ben studiati, vengono magistralmente miscelati per darne un'accezione che supera a testa alta il costante rischio di incorrere in un esagerato surrealismo o ad una qualche forma di critica negativa. Dunque è un film complessivamente intrigante e ben realizzato, per nulla scontato.
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carli11
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domenica 10 aprile 2011
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uomini veri
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bello, ottimo russel crowe un uomo vero che tutte vorremmo avere accanto!!! mi è piaciuto tantissimo anche il papà mi ha davvero commosso.
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luciano46
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domenica 10 aprile 2011
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trama avvinciente
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Ottimo film. Trama molto avvincente. Recitazione di Crowe come sempre di alto livello. Film che merita un pomeriggio al cinema e i soldi che spenderete. Da vedere
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valterino
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domenica 10 aprile 2011
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grande russel crowe
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ottima recitazione, spunto originali, situazioni verosimili in gran parte.... uno dei migliori russel crowe di sempre
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francesca50
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domenica 10 aprile 2011
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il vero thriller !
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Molto buono!!! Anche se il fondo della storia è già immaginabile, tiene avvinti dall'inizio alla fine. Bravissiimi gli attori e ottima la regia. ANDATE A VEDERLO! VI DIVERTIRETE COME POCHE VOLTE...
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