Bel film, con qualche vezzo da indipendente (il giochino linguistico cinema/televisione ad esempio), ma che in fondo contribuisce a dare al film un impatto stilistico e narrativo un po' anni settanta. Come al solito, le vicende ispirate a fatti e personaggi reali soffrono nell'ultima parte, un po' perché non possono seguire la logica drammaturgica interna, e un po' perché bisogna soggiacere agli imperativi delle persone coinvolte: in questo caso, il fervorino sulla famiglia ritrovatasi tutta positiva suona fasullo. Però il film è vibrante, il rapporto con la famiglia oppressiva e demenziale ben delineato, e Mark Wahlberg mi piace molto più di Christian Bale, perché Bale fa il solito personaggio ipercaratterizzato da Oscar, mentre Wahlberg è nella linea splendida degli eroi del cinema americano, senza fronzoli: veramente sta diventando un attore della grande tradizione americana, un po' come Matt Damon. Non un grande film, ma un bel film che riconcilia col cinema: e nella stagione non è che siano poi molti.
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fabio6
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domenica 13 marzo 2011
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mark wahlberg !?
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Non confondere l'inespressività di un attore, come un atto di bravura!
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brian77
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lunedì 14 marzo 2011
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la miglior scuola
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Tutti i grandi attori della scuola americana sono stati accusati di inespressività. Pensa solo a quello che si arrivava a dire di Clint, o ti sei dimenticato della miriade di idioti che fino a pochi anni fa ripeteva col cappello e senza? Piacciono gli attori facili che vanno sopra le righe, quelli così scarsi da ricorrere ai vecchi trucchi più grevi, i personaggi con handicap, i tossici, gli ubriaconi, tutta quella spazzatura insomma da teatro ottocentesco che fa vincere gli Oscar. La grande tradizione americana è quella dell'understatement, da Gary Cooper a John Wayne, da Joel McCrea a Randolph Scott, da Mitchum a Clint. Wahlberg non è un grande, ma sta diventando un buon interprete di questa linea, che è quella che ha fatto grande il cinema americano.
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Tutti i grandi attori della scuola americana sono stati accusati di inespressività. Pensa solo a quello che si arrivava a dire di Clint, o ti sei dimenticato della miriade di idioti che fino a pochi anni fa ripeteva col cappello e senza? Piacciono gli attori facili che vanno sopra le righe, quelli così scarsi da ricorrere ai vecchi trucchi più grevi, i personaggi con handicap, i tossici, gli ubriaconi, tutta quella spazzatura insomma da teatro ottocentesco che fa vincere gli Oscar. La grande tradizione americana è quella dell'understatement, da Gary Cooper a John Wayne, da Joel McCrea a Randolph Scott, da Mitchum a Clint. Wahlberg non è un grande, ma sta diventando un buon interprete di questa linea, che è quella che ha fatto grande il cinema americano. Sono stato isolato nei decenni passati quando sostenevo che Clint era un grande, e tutti quelli che sghignazzavano pensando di saperla lunga adesso sono afflitti da amnesia. Purtroppo, però, continuano a non capire: sono costretti ad accettare Clint ma non capiscono. Ammirano ancora i poveracci che imitano i balbuzienti credendo che quella sia alta recitazione.
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hollyver07
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lunedì 14 marzo 2011
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mark wahlberg...!? 2
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- fabio6 -Ciao. Non ho remore ad associarmi alla tua perplessità ed aggiungo che il buon Mark, se non migliorerà in maniera trascendentale, può interpretare solo ruoli "action", o fare il produttore. Saluti a te
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filibro
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martedì 15 marzo 2011
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grande bryan
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Sottoscrivo PAROLA PER PAROLA quello che hai scritto, anch'io vengo snobbato perchè non mi piacciono gli attori sopra le righe che sembrano venuti fuori dalla commedia dell'arte, e che invece vengono tanto idolatrati.Questo cmq non toglie nulla alla grande interpretazione di Bale, che ha dimostrato di saper fare sia il duro (Batman, Terminator) sia il "pazzo" (Psyko, the fighter)
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hollyver07
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giovedì 17 marzo 2011
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va bene tutto ma... certi paragoni...
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Ciao. Come sopra indicato certi paragoni sono (si) proponibili ma almeno abbiate cura di scegliere il corretto "termine di pargaone". Mark Wahlberg accostarlo a Clint Eastwood...? A mio avviso è improponibile ed ingiusto per entrambi. Mark Whalberg è quasi un sinonimo di "buddy boy" e lo evidenzia in ogni sua performance recitativa, spesso incentrata su ruoli decisamente arroganti che appaiono soltanto come un trascinamento della propria storia personale. Clint Eastwood, come attore, è sinonimo ed icona del "cavaliere solitario"; come regista è uno dei pochi che focalizza efficacemente i messaggi, insiti nei suoi film, senza dover ricorrere a "fuochi artificiali" e voli pindarici. Va ben... "de gustibus.
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Ciao. Come sopra indicato certi paragoni sono (si) proponibili ma almeno abbiate cura di scegliere il corretto "termine di pargaone". Mark Wahlberg accostarlo a Clint Eastwood...? A mio avviso è improponibile ed ingiusto per entrambi. Mark Whalberg è quasi un sinonimo di "buddy boy" e lo evidenzia in ogni sua performance recitativa, spesso incentrata su ruoli decisamente arroganti che appaiono soltanto come un trascinamento della propria storia personale. Clint Eastwood, come attore, è sinonimo ed icona del "cavaliere solitario"; come regista è uno dei pochi che focalizza efficacemente i messaggi, insiti nei suoi film, senza dover ricorrere a "fuochi artificiali" e voli pindarici. Va ben... "de gustibus.." - Saluti a voi
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