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Scontro di civiltà per un ascensore in piazza Vittorio: la comunidad

Arriva in sala l'opera prima di Isotta Toso.
di Marzia Gandolfi

Scontri condominiali
Daniele Liotti (53 anni) 1 aprile 1971, Roma (Italia) - Ariete. Interpreta Marco Manfredini nel film di Isotta Toso Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio.

giovedì 6 maggio 2010 - Incontri

Scontri condominiali
Trasposizione del romanzo omonimo di Amara Lakhous, giornalista e scrittore algerino che vive e lavora a Roma dal 1995, Scontro di civiltà per un ascensore in piazza Vittorio è l'opera prima di Isotta Toso, sospesa e indecisa tra dramma e commedia. In uno stabile di piazza Vittorio a Roma, convive suo malgrado una vivace comunità multietnica, decisa a farsi la guerra per il colore e per l'ascensore. Ascensore dove troverà presto la morte l'inquilino più "gagliardo" ed "esecrabile". Diversi per cultura e inclinazione, i litigiosi residenti troveranno però il modo di incontrarsi, deponendo l'ascia di guerra e disponendosi finalmente a un dialogo civile. A Roma per presentare il suo debutto dietro la macchina da presa, Isotta Toso e il suo cast artistico ci raccontano il sogno di chi arriva in Italia, inseguendo la speranza di una vita migliore.

Trasposizioni
Isotta Toso: Da tempo volevo portare sullo schermo il bel libro di Amara Lakhous, Scontro di civiltà per un ascensore in piazza Vittorio, e alla fine ci sono riuscita. La trasposizione non è stata semplice perché nel libro non esiste una trama vera e propria, c'è un antefatto, che consiste nella morte del Gladiatore, e poi l'intero romanzo è costruito sulle deposizioni degli inquilini del palazzo ubicato in piazza Vittorio. Ogni deposizione diventa un pretesto per raccontare la propria esperienza ed esprimere l'idea che ciascuno inquilino ha dell'altro, si crea insomma un controcanto utile a descrivere lo scontro di civiltà. L'autore poi si nasconde dietro le parole pronunciate da Amedeo, il personaggio che più di altri si fa carico dei problemi privati e intimi dei condomini. Per scrivere il film abbiamo dovuto per forza di cose inventare una relazione diretta tra i personaggi. Un altro cambiamento è stato quello di sostituire un personaggio maschile con uno femminile. La rifugiata politica interpretata da Serra Yilmaz nel romanzo è un fuoriuscito politico iraniano.

Scontro di civiltà
Isotta Toso: Il romanzo omonimo di Amara Lakhous e la sua piccola folla multietnica che abita uno stabile a piazza Vittorio mi hanno permesso di indagare uno degli aspetti più laceranti e conflittuali della nostra epoca: lo scontro di civiltà, che infiamma il dibattito politico, sociale, culturale e religioso dei nostri giorni. Io non credo che in questo momento in Italia ci sia una recrudescenza di razzismo, credo piuttosto che i tempi siano maturi perché vengano al pettine i nodi di una mancata riflessione sul problema. Credo che ci sia una forma di ostilità interpersonale generalizzata, noi italiani poi non abbiamo una grande esperienza in fatto di integrazione. Ci sono paesi in Europa, come la Francia o l'Inghilterra, nei quali questo processo è durato per tutto il Novecento e che hanno perciò maturato negli anni una grande esperienza a riguardo, nonostante anche loro abbiano conosciuto momenti di grande asprezza.

Scontri sentimentali
Kasia Smutniak: Il mio personaggio e quello interpretato da Daniele Liotti raccontano, prima che uno scontro etnico, un conflitto all'interno di una coppia di trentenni, che vive in una sorta di limbo, incapace di crescere e di andare avanti. La mia Giulia è una giovane donna soddisfatta del proprio lavoro di artista ma allo stesso tempo infelice della e nella sua relazione. Trovo che la coppia interpretata sullo schermo da me e Daniele rispecchi da vicino i trentenni di oggi, le persone che frequento abitualmente a Roma, persone a loro modo inappagate che trovo piuttosto noiose.

Vivere in Italia
Kasia Smutniak: Io sono polacca, vivo in Italia da dieci anni e la mia fortuna l'ho trovata proprio in questo paese. In questo senso e per questo mi considero allora una straniera privilegiata, certo all'inizio ho incontrato anch'io qualche piccolo problema ma si è sempre trattato di complicazioni solo burocratiche. Io non credo che l'Italia sia un paese xenofobo, io almeno posso raccontare e sono testimone di una storia felice.

Cinema & letteratura
Amara Lakhous: Considero il film di Isotta Toso un bel tradimento del mio romanzo. Ho davvero apprezzato la sua trasposizione e la sua interpretazione del libro, ognuno in fondo ne ha una propria. Da sempre il cinema è d'ispirazione alle storie che scrivo, dunque ho gradito oltremodo che questa volta fosse il cinema ad ispirarsi al mio lavoro.

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