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Percy Jackson e il ladro di fulmini: mamma ho perso il fulmine

Il regista che ha dato vita ad Harry Potter, ci riprova.
di Gabriele Niola

Una versione americana dell'antica Grecia
Sean Bean (Shaun Mark Bean) (64 anni) 17 aprile 1959, Sheffield (Gran Bretagna) - Ariete. Interpreta Zeus nel film di Chris Columbus Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il ladro di Fulmini.

giovedì 4 febbraio 2010 - Making Of

Una versione americana dell'antica Grecia Ha una bella personalità Chris Columbus, leggendario autore di classici come Gremlins, I goonies, Piramide di paura e regista dei vari film Mamma ho perso l'aereo, in una situazione in cui tutti avrebbero negato se non trascurato di commentare le somiglianze tra il suo ultimo film, Percy Jackson e il ladro di fulmini e la saga di Harry Potter lui, che aveva già diretto i primi due film del mago di J.K. Rowling, non si è tirato indietro e non ha risparmiato riferimenti al mondo di Hogwarts per affermare quanto Percy Jackson sia diverso: "E' simile ad Harry Potter ma anche all'Uomo Ragno o a Frodo del Signore degli Anelli. Come loro è un eroe pieno di difetti e problemi" spiega il regista.
Di certo di diversa c'è la nazionalità: Percy Jackson e il ladro di fulmini è un film americano tratto da una serie di libri americani, e si sente. Nulla a che vedere con il tradizionale mondo inglese: "Quello che mi piace e che mi ha convinto a fare questo film è che si tratta di inserire quelle storie e quei miti dell'antica Grecia nel nostro mondo. Una cosa che non avevo mai visto fare" dice Columbus ed è vero, le avventure del figlio mortale di Poseidone si svolgono più che altro nel nostro mondo con occasionali puntatine nei luoghi del mito i quali, per l'occasione, sono stati tutti ricollocati negli States (e vi sorprenderebbe sapere dove è stata piazzata l'entrata per l'inferno di Ade).

Adattare i libri di successo
Adattare una serie di libri famosi è sempre difficile, specie quando sei il primo" e il primo Columbus lo è stato sia per la saga di Harry Potter che ora per questo film di Percy Jackson eppure i due adattamenti non hanno presentato gli stessi problemi.
Secondo il regista infatti i problemi di adattare il primo capitolo della serie di Harry Potter sono stati infinitamente superiori a causa del grande successo da cui venivano i libri: "Le pressioni che mi spingevano a rimanere attaccato alle pagine del libro erano incredibili. E non parlo di pressioni da parte dei produttori o dell'autrice, erano proprio i fan che chiedevano disperatamente di non cambiare assolutamente nulla. Il risultato è che mi sono sentito molto vincolato". Cosa che invece non si è ripetuta allo stesso modo per il secondo film: "Già con quello dopo ero più libero e infine con il terzo [di cui è stato produttore ndr] eravamo completamente autonomi". Con Percy Jackson invece c'è stata da subito questo tipo di autonomia, un po' perchè manca quel fanatismo che esisteva intorno al mago di Hogwarts e un po' perchè c'era anche più fiducia nei confronti di Columbus.
"Abbiamo inserito molte cose che non erano presenti nel libro ma che sentivamo essere adatte ad una trasposizione filmica. E' andata così per esempio con l'Idra oppure con le torri d'acqua".

Il rapporto con i miti greci
Se Harry Potter è strettamente connesso al mondo fantasy e alla magia di stampo inglese, qui siamo dalle parti della mitologia greca. Perseus Jackson (per gli amici Percy) è il figlio di Poseidone e una mortale, dunque un semidio e con altri della sua specie affronta diverse prove che ricalcano molti miti come la Medusa, Persefone o il Minotauro.
Certo non tutto è proprio correttissimo, ma si sa che le esigenze di copione spingono a più di una forzatura, ad ogni modo il regista Chris Columbus pur essendo conscio che non si tratta di una lezione di mitologia antica è convinto che il film possa avere anche una valenza didattica: "Il bello dei miti è che funzionano a due livelli: uno molto complesso e uno più semplice che è quello che si impara a scuola. Allo stesso modo anche il film propone un livello di lettura molto semplice ma poi, in più di un punto, strizza l'occhio o cita storie che poi non vengono raccontate a pieno sperando di spingere i fan ad andarsi a documentare".
Il Perseo di questa saga combatte contro la Medusa come recita il suo mito e invece che guardarla riflessa nello scudo utilizza il retro del suo iPod, ma poi si trova a anche a confrontarsi con l'Idra (cosa che invece è spetterebbe al figlio di Zues, Ercole), con il Minotauro (come dovrebbe invece fare Teseo) e infine ad scendere nell'Ade per recuperare qualcuno a lui caro (come è toccato in realtà ad Orfeo).

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