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Norwegian Wood: come adattare Murakami ai nostri tempi

Intervista al regista Tran Anh Hung.
di Emanuele Sacchi

Dal libro al film
Tran Anh Hung (61 anni) 23 dicembre 1962, Danan (Vietnam) - Capricorno. Regista del film Norwegian Wood.

venerdì 3 settembre 2010 - Incontri

Dal libro al film
Aspetto eternamente giovanile e look audace, con tanto di stivali neri squamati, il vietnamita Tran Anh Hung è notoriamente un animale da festival, a suo agio di fronte alla stampa e ansioso di spiegare affinità e divergenze tra il romanzo di Haruki Murakami e la sua versione di Norwegian Wood.

Quando ha letto il libro di Murakami è come è maturata la difficile scelta di girarne la trasposizione cinematografica?
Ho letto il libro nel '94, quindi molto tempo fa. Ho voluto girare il film oggi e non prima di ora perché ho vissuto sufficienti situazioni nella mia vita per potermi rapportare alle vicende narrate da Murakami e poterle esporre in maniera credibile agli spettatori. Adattare un libro significa adattarlo in toto, con le sue emozioni, la sua malinconia e questa è la più grande difficoltà. Ho tradito anche un po' di elementi del libro, ma non perché non mi piacessero, semplicemente perché il cinema è un'altra cosa rispetto alla letteratura”.

Sentimenti e politica
Come già nel libro, il ruolo della politica, sebbene fondamentale per l'evoluzione dei personaggi e delle loro dinamiche, resta di contorno rispetto allo sviluppo della vicenda. Sostanzialmente la politica è il motore di una serie di azioni compiute dai personaggi, ma in primo piano restano i sentimenti. Si può dire che la scelta di Murakami sia stata rispettata anche nel film?
Ogni situazione politica è di per sé complessa. Se vedete un film di Taiwan magari fingete di capirne i riferimenti alla situazione politica, ma in realtà non è possibile comprenderli appieno. Stessa cosa per il Giappone di quegli anni e per i movimenti studenteschi: insistere su quel punto avrebbe finito per distogliere il focus dai personaggi. Ho messo da parte le faccende politiche, utilizzandole per creare del rumore di fondo. Ad esempio Watanabe rivede Naoko proprio grazie al tumulto provocato da una manifestazione di piazza”.

Il ruolo della natura
Il ruolo della natura e l'insistenza su alcuni topoi legati al mutare delle stagioni - anche grazie alla fotografia curata splendidamente da Lee Ping Bin (Flowers of Shanghai, In the Mood for Love) – dominano la scena, quasi come se il vento o la neve potessero condizionare i sentimenti dei personaggi e le loro decisioni più critiche...
Penso che sia molto difficile filmare la natura e che occorra instaurare una relazione precisa tra personaggi e paesaggio, così da poter rendere quest'ultimo emozionale e rispondente ai sentimenti. Ad esempio i fremiti tra i corpi, sulle loro pelli sensibili all'umidità data dal freddo e dalla neve, amplificano la tensione di quanto sta avvenendo tra i personaggi”.

La musica
La musicalità della costruzione narrativa è il risultato di una commistione perfetta di musiche e narrazione. Come è arrivato a utilizzare Jonny Greenwood (chitarrista dei Radiohead, nda) per comporre le musiche di Norwegian Wood?
La scelta delle musiche si dissocia fortemente dalle canzoni che sono citate nel libro. Il libro è fondamentalmente nostalgico, guarda agli anni '60, mentre io ho limitato i Beatles ai soli titoli di coda. La mia idea iniziale, in verità, era di utilizzare musiche come quelle dei Doors, ma è cambiata quando Jonny Greenwood mi ha suggerito i Can, che non conoscevo e che ho trovato perfetti per le atmosfere che volevo comunicare”.

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