Mine Vaganti

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Un film di Ferzan Ozpetek. Con Nicole Grimaudo, Ennio Fantastichini, Bianca Nappi, Paola Minaccioni, Riccardo Scamarcio.
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Commedia, durata 110 min. - Italia 2010. - 01 Distribution uscita venerdì 12 marzo 2010. MYMONETRO Mine Vaganti * * * - - valutazione media: 3,19 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
nicola barbera lunedì 15 marzo 2010
non esplodono ma fanno pensare, le mine di ozpetek Valutazione 4 stelle su cinque
82%
No
18%

Tutto perfetto (o quasi) nella riuscitissima commedia di Ozpetek, tranne forse... il titolo. Che risulta d'effetto, certo, ma promette scenari e sviluppi che vanno oltre quelli realmente presenti nella storia. A rigore, una "mina vagante" é un oggetto altamente (e facilmente) esplosivo, incontrollabile negli spostamenti perché trascinato qua e là dalla corrente: nessuno dei (convincenti) personaggi del film rispetta però fino in fondo questi requisiti. Non il protagonista Tommaso (Riccardo Scamarcio), che sul filo di lana si vede sottrarre dal fratello Antonio il potenziale esplosivo accuratamente predisposto. Non Antonio stesso, che esplode sì (e ancora prima gli esplode nella mente il "piano" elaborato da Tommaso per sottrarsi agli obblighi di famiglia e azienda. [+]

[+] precisazione (di nicola barbera)
[+] pochi maschi etero presenti in sala?... (di stefano65)
[+] sfumatura politica (di raffaella langiulli)
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maxaquila giovedì 18 marzo 2010
cinquantamila lacrime non basteranno perchè.... Valutazione 4 stelle su cinque
81%
No
19%

"Gli amori impossibili sono quelli che durano per sempre" dice Scamarcio alla Grimaudo che, squadrandolo per bene da dietro quello sprofondo di nero dei suoi occhi, gli risponde "che fregatura..." Ozpetek torna a toccare le corde vibranti dello sconvolgimento dell'armonia familiare: gli uomini non vedono ciò che le donne sentono, così che l'omosessualità dei due fratelli, già nota alla sorella così come intuita da madri, nonne e cameriere è invece una dura scoperta per il padre e per i due stessi fratelli, divisi dalla vita quanto uniti dalla nuova consapevolezza reciproca scaturita dal voler gridare al mondo la propria condizione. Un contesto universale come l'estrema propaggine italica del Salento, drammaticamente bello quanto lontano, un cast di attori stupendo, dai più avvezzi come Ilaria Occhini ed il perfetto Ennio Fantastichini, ai più giovani Preziosi, Scamarcio e Grimaudo, belli e dannati tanto quanto bravi, passando per una autoironica e seducente Elena Sofia Ricci. [+]

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alespiri venerdì 12 marzo 2010
la verità che rende liberi Valutazione 4 stelle su cinque
70%
No
30%

Si potrà obiettare che Ozpetek rappresenta il suo mondo; un mondo ideale, un’omosessualità borghese che non rompe gli schemi. Si potrà sempre rispondere che uno dei capolavori assoluti del cinema mondiale “C’era una volta in America” è stato un film che analogamente ha rappresentato un mondo ed un periodo storico in maniera non realistica (e per questo ha sopportato troppe critiche da storici che non capiscono niente di cinema) eppure ci ha colpiti dritto al cuore.
Ferzan gioca dunque sulla forza del sentimento, rendendo palese, ancor più che negli altri film, la sua filosofia sull’immortalità degli affetti, dei legami; nulla finisce, tutto ritorna se c’è amore. [+]

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massimiliano morelli giovedì 18 marzo 2010
negli occhi quella dolce morte dolce Valutazione 3 stelle su cinque
76%
No
24%

Dicono che l'ora blu sia quel particolare momento crepuscolare della giornata in cui c'è troppa poca luce per essere giorno e troppo poco buio per essere notte. Il derviscio di celluloide Ozpetek vi si poggia con l'ambigua delicatezza dei veli trasparenti e sanguigni del suo Sud, per tessere un film sapientemente blu, in cui la palese dominante cromatica è la stessa delle storie che si va a raccontare. Non ci sono vincitori, né vinti, e la buona morale per una volta non ha fissa dimora, né interessa sapere dove sia. L' apprezzabile sforzo di autoresettaggio di un proprio mondo e del proprio modo di fare cinema, sta nell'aver messo attorno ad una delle sue celeberrime tavolate un girotondo di maschere brillanti, che vagano leggere, senza enfatizzare, né imporre la direzione etica a lui storicamente più cara. [+]

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annelise martedì 23 marzo 2010
gli amori impossibili, svelare nel 2010 Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

Che dire di un padre del Sud colpito da infarto di fronte alla rivelazione dell'omossessualità del figlio? si potrebbe dire,probabilmente, che risponde alla normalità in un contesto in cui la diversità espressa non è prevista. La famiglia Cantone racchiude tutte le simbologie e le ipocrisie delle famiglie italiane in cui tutto ciò che è segretamente trasgressivo si può tollerare purchè non sia svelato e purchè non sia reso noto agli altri. Nell'amata coralità di Ozpetek i personaggi sono tutti mine vaganti che controllano l'eslosione per evitare i danni che potrebbero recare ad un sistema familiare, apparentemente tranquillo e senza macchia. Si nascondono,invece, i vissuti e gli amori non leciti: l'amante del padre, il sesso e l'alcoolismo della zia,il tentato suicidio della nonna( innamorata del cognato) il giorno delle nozze. [+]

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filmicus lunedì 22 marzo 2010
la bellezza e autenticità del barocco leccese Valutazione 3 stelle su cinque
74%
No
26%

Mine vaganti potrebbe sembrare un film sulla libertà dell'individuo,sulla spinta ineludibile che anima ciascuno di noi ad essere se stesso, a perseguire i propri ideali. Spinta che quando svanisce genera un ripiegamento , un'amarezza che segna la vita in una resa, cruda ma inevitabile, alla realtà.Mine vaganti al di là delle apparenze non parla della libertà e della parellela ricerca della felicità.Al contrario:gli equilibri di tutti i protagonisti si ricreano in un non-rapporto con se stessi e con gli altri.Non c'è resa di sconfitti-che avrebbe qualcosa di drammatico e di umanamente ricco- ma accomodamento sulla staticità della propria esistenza che comunque continua a produrre agi e certezza nel futuro. [+]

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johnny1988 mercoledì 17 marzo 2010
la miglior coralità di ozpetek Valutazione 3 stelle su cinque
58%
No
42%

Trovo che questa pellicola possa inserirsi come uno dei migliori capitoli nella filmografia di Ozpetek. Le mine vaganti del titolo sono le protagoniste di una storia che si bilancia sulla doppia polarità intima e corale, e dove gli antagonismi si toccano, "esplodono" e si annullano. Punto di partenza: una giovane donna che tenta il suicidio il giorno delle sue nozze e un giovane neolaureato, Tommaso, che dopo diversi anni fa ritorno nel Salento per dichiarare la sua omosessualità alla famiglia. Queste due sequenze accomunate dalla terra assolata della Puglia mettono a confronto due realtà tanto lontane in senso cronologico quanto vicine sul piano intimo. Il flashback iniziale infatti non è che un ricordo della nonna del protagonista, la quale non ha mai potuto coronare il suo sogno d'amore. [+]

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giadina2389 domenica 28 marzo 2010
l'elaborazione del lutto secondo ozpetek Valutazione 4 stelle su cinque
64%
No
36%

Le vicissitudini di una famiglia meridionale di industriali della pasta si collocano al centro di questa agrodolce commedia la cui ambientazione si rispecchia in una splendida Lecce calda e assolata.Tommaso Cantone (alias Riccardo Scamarcio) è di ritorno da Roma , dove egli ha coltivato la sua passione per la letteratura laureandosi in Lettere anzichè in Economia e Commercio come i parenti  credono , e ad accoglierlo ci sono proprio tutti : papà Vincenzo ( Ennio Fantastichini) , concentrato  insieme al figlio maggiore Antonio (Alessandro Preziosi) nelle trattative per l'annessione di nuovi soci nell'azienda , mamma Stefania (Lunetta Savino ) , zia Luciana (Elena Sofia Ricci) , nonna , sorella , cognato. [+]

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cinefila sabato 28 agosto 2010
bravo ferzan! Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Il sud, la Puglia, una splendida e luminosa Lecce fanno da sfondo a questa storia familiare che combatte con un "lutto morale" dovuto alla rottura della perfetta apparenza che i Cantone, respettati da tutta la città, sono costretti a subire a causa della dichiarata e inaspettata omosessualità di uno dei figli (Preziosi). Gli equilibri sembrano spezzarsi e la famiglia sembra non reggere il colpo di un'onta così grande.."cosa dirà la gente??" è il pensiero del severo Fantastichini, supportato da un'inedita Lunetta Savino. E cosa direbbe la gente se sapesse che anche l'altro figlio è gay?? Così tra silenzi sofferti la storia va avanti retta da una tenera amicizia tra il più piccolo dei Cantone (Scamarcio), omosessuale non dichiarato, e l'imprenditrice solitaria Nicole Grimaudo e dal bellissimo e complice rapporto con la nonna (una splendida e straordinaria Ilaria Occhini)la quale dispensa al nipote consigli per inseguire, anche sbagliando, la propria felicità. [+]

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senso mercoledì 24 marzo 2010
l'essenzialità del vivere Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

Un ritorno da parte del regista ai temi dell'omosessualità iniziato ne "Le fate ignoranti"?. In questo film l'omosessualità è solo un pretesto per classificare il "diverso" come lo può essere l'extracomunitario o l'ebreo. La diversità serve a veicolare un messaggio: la vita è fatta di scelte e decisioni che ci permettono di viverla felicemente oppure no. L'essenzialità del vivere, nel film, viene rappresentata dai personaggi della nonna e di Tommaso. la nonna è l'esperienza che con il suo vissuto consiglia il nipote nel percorrere la propria strada, fatta anche di errori ma certamente non di rimpianti. Rimpianti su scelte di amore non fatte e di vita, quindi, non vissuta felicemente. Tommaso è il futuro, l'esempio da seguire, colui che vuole affermare il proprio destino con caparbietà, fatto di scelte difficili ma, di percorsi in cui si crede. [+]

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