shinyval86
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lunedì 5 marzo 2012
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quando un film è esso stesso un libro
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Non sono per niente d'accordo con le altre opinioni espresse su questo film, e vi spiego subito perché. Qualcuno ha detto che la pellicola non è come il libro: io dico che questo film stesso è un libro, e come tale ha bisogno di essere "letto" e guardato con la mente aperta oltre che con gli occhi.
Se cercate la solita commedia vivace, o il solito cliché di temi romantico-drammatici, o cose sensazionali, statene alla larga. Se siete italiani più orgogliosi che onesti, cioè se vi sentite punti dal modo in cui gli stranieri ci dipingono, evitatelo. È vero che alcune situazioni e immagini (sia negative sia positive) sono sull'orlo dello stereotipo, ma mai banalizzate (come altri hanno criticato) e comunque mai troppo lontane da quel fondo di verità che ci ha guadagnato certe reputazioni all'estero.
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Non sono per niente d'accordo con le altre opinioni espresse su questo film, e vi spiego subito perché. Qualcuno ha detto che la pellicola non è come il libro: io dico che questo film stesso è un libro, e come tale ha bisogno di essere "letto" e guardato con la mente aperta oltre che con gli occhi.
Se cercate la solita commedia vivace, o il solito cliché di temi romantico-drammatici, o cose sensazionali, statene alla larga. Se siete italiani più orgogliosi che onesti, cioè se vi sentite punti dal modo in cui gli stranieri ci dipingono, evitatelo. È vero che alcune situazioni e immagini (sia negative sia positive) sono sull'orlo dello stereotipo, ma mai banalizzate (come altri hanno criticato) e comunque mai troppo lontane da quel fondo di verità che ci ha guadagnato certe reputazioni all'estero. Se la possibilità di mollare tutto e partire vi fa paura, vi sembra infattibile o vi fa rosicare, forse questo film non è per voi.
Se invece un viaggio all'interno della spiritualità e della riflessione interiore non vi atterrisce e non vi annoia, non perdetevelo, perchè ce ne sono pochissimi di film così oggigiorno. Io ho trovato questo film molto intenso, molto bello, molto profondo dal punto di vista psicologico ed emozionale. Si assiste ad un'evoluzione interiore della protagonista, dipinta con un realismo e una delicatezza magistrali a mio parere. Ma si sa, queste cose oggi non vanno tanto di moda.
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maria f.
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martedì 27 dicembre 2011
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evviva i buoni film!
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Non riesco ad esprimere il mio disappunto per aver scelto di passare il tempo - che è un preziosissimo bene - a guardare questo film decisamente brutto, lungo e senza senso.
Povera "scrittrice", che pena mi fa pensarla a ritrovare sa e stessa fra viaggi a sfondo culinario e viaggi in Paesi dove la fame esiste veramente per i locali. Per lei la "profonda scrittrice" - con le tasche piene di soldi- è stato solo un passatempo fra un letto e l'altro alla ricerca del suo "equilibrio".
La prossima volta prima di comprare un DVD consulterò sicuramente le vostre recenzioni. mariafio
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francesca72
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martedì 6 settembre 2011
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bleah!
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Che schifezza!
GLi italiani che fanno la figura dei fancazzisti, che passano il tempo dal barbiere e non fanno che mangiare.
Gli indiani lì a pregare mentre la guru sta a New York coi soldi.
Julia Roberts, con la faccia rifatta come se non bastasse la bocca larga che si ritrova.
Mi dispiace per chi ci ha speso i soldi per vederlo.
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cenox
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lunedì 5 settembre 2011
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film stereotipato di una vita passata alla ricerca
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Si son visti sicuramente film peggiori di questo ma in quanto a stereotipi espressi durante l'arco del film è difficile da battere. Sarà anche perchè viene presa in considerazione l'Italia, in cui vi è la massima concezione del dolce far niente...mah...! La storia della protagonista Roberts, nei panni di una donna che dopo aver divorziato, è delusa dalla sua stessa vita ed in questo stato di depressione decide di partire per un anno, in viaggio per il mondo tra Italia, India e Bali (certo bisogna essere ben messi bene economicamente per poter prendere una decisione del genere anche se lei nel film impersona scrittrice, nono si sa se di successo).
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Si son visti sicuramente film peggiori di questo ma in quanto a stereotipi espressi durante l'arco del film è difficile da battere. Sarà anche perchè viene presa in considerazione l'Italia, in cui vi è la massima concezione del dolce far niente...mah...! La storia della protagonista Roberts, nei panni di una donna che dopo aver divorziato, è delusa dalla sua stessa vita ed in questo stato di depressione decide di partire per un anno, in viaggio per il mondo tra Italia, India e Bali (certo bisogna essere ben messi bene economicamente per poter prendere una decisione del genere anche se lei nel film impersona scrittrice, nono si sa se di successo). In Italia imparerà a godersi le singole pause e a godersi le migliori prelibatezze culinarie; in India passa le sue giornate a seguire i dettami di una non precisata guru spirituale, dedicando ben 4 mesi alla meditazione; infine a Bali incontrerà l'amore ed il prezioso consiglio di un vecchio saggio che l'aiuterà a pervenire all'equilibrio interiore. Film dedicato a chi crede che sia il destino pianificato di ognuno a condizionare le proprie scelte e non le proprie decisioni e la propria voglia di vivere.
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fede78
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domenica 31 luglio 2011
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leggere fra le righe
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Se oggi giorno un film perché possa venire apprezzato deve essere a tutti i costi veloce, scandito da una ritmica cinematografica e calcolata, pieno di colpi di scena, allora a me non piace più nulla. Questo film non è ambizioso, vuole essere estremamente semplice, ed affrontare dei concetti così grandi e sempre attuali in maniera abbordabile. Nel mio caso ha colto nel segno, ne ho apprezzato il senso e alla fine mi sono posta quelle domande che forse aveva l'obiettivo di stimolare nel pubblico. Quindi direi che mi ha dato molto, anche spiritualmente (e a parlarvi è un'atea convinta).
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astryd
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martedì 26 luglio 2011
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che noia
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ho retto poco meno di un'ora. ormai da tempo non seguo più questo genere di commedie americane banali e scontate. un film che non dà emozioni, che non esprime un qualsiasi sentimento, per me è privo di qualsiasi interesse o merito.
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bigdrugo
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venerdì 15 luglio 2011
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inutile.
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Ryan Murphy al suo primo film come sceneggiatore (e secondo da regista in cinque anni) è uno sceneggiatore di serie Tv (Glee e Nip/Tuck), probabilmente una crisi mistica gli ha fatto pensare bene di cimentarsi con un film e con la sua crisi mistica, ripercorsa nel film da Julia Roberts che interpreta una donna che stacca completamente con la sua vita di tutti i giorni per girare il mondo e ritrovare se stessa!
Nulla di più noioso in 140 minuti ! Troppo lungo, troppe scene inutili e troppi dialoghi. E' un film che non è una commedia, perchè non si ride mai, non è un film romantico, a parte un innamoramento normalissimo con il personaggio di Bardem non c'è altro, non è drammatico, non c'è nulla che faccia pensare al drama come genere.
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Ryan Murphy al suo primo film come sceneggiatore (e secondo da regista in cinque anni) è uno sceneggiatore di serie Tv (Glee e Nip/Tuck), probabilmente una crisi mistica gli ha fatto pensare bene di cimentarsi con un film e con la sua crisi mistica, ripercorsa nel film da Julia Roberts che interpreta una donna che stacca completamente con la sua vita di tutti i giorni per girare il mondo e ritrovare se stessa!
Nulla di più noioso in 140 minuti ! Troppo lungo, troppe scene inutili e troppi dialoghi. E' un film che non è una commedia, perchè non si ride mai, non è un film romantico, a parte un innamoramento normalissimo con il personaggio di Bardem non c'è altro, non è drammatico, non c'è nulla che faccia pensare al drama come genere. Il film non è inquadrabile in nessun genere, è solo un racconto lungo e noioso di questa avventura (a proposito, non è neanche un road movie) con un siparietto per noi italiani davvero ridicolo. A parte un cast di tutto rispetto, il film non presenta nulla che possa essere ricordato o per il quale valga la pena consigliarlo o vederlo.
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nakadekaikonudaiko
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martedì 21 giugno 2011
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un film senza senso.
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Non ho letto il libro da cui è stato tratto il film, ma tutti concordano nel fatto che la trama è stata totalmente stravolta......in senso negativo!
Il film racconta la storia di di una scrittrice (interpretata da un' anonima e monoespressiva Julia Roberts) che di punto in bianco decide di abbandonare tutto per intraprendere un lungo viaggio che la porterà in Italia, India e Indonesia. Non è spiegato il perchè, non c' è nulla che faccia intendere il motivo di questa decisione..........problemi esistenziali? Vuole conoscere culture straniere? Boh, non è dato sapere.....forse è semplicemente annoiata della vita (forse monotona) della grande metropoli?
Fatto stà che lascia il ragazzo, famiglia e amici e senza un perchè sbarca in Italia.
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Non ho letto il libro da cui è stato tratto il film, ma tutti concordano nel fatto che la trama è stata totalmente stravolta......in senso negativo!
Il film racconta la storia di di una scrittrice (interpretata da un' anonima e monoespressiva Julia Roberts) che di punto in bianco decide di abbandonare tutto per intraprendere un lungo viaggio che la porterà in Italia, India e Indonesia. Non è spiegato il perchè, non c' è nulla che faccia intendere il motivo di questa decisione..........problemi esistenziali? Vuole conoscere culture straniere? Boh, non è dato sapere.....forse è semplicemente annoiata della vita (forse monotona) della grande metropoli?
Fatto stà che lascia il ragazzo, famiglia e amici e senza un perchè sbarca in Italia....qui mangia, perchè gli italiani mangiano, e ingrassa, perchè i carboidrati fanno ingrassare....il tutto è un' apoteosi di stereotipi e luoghi comuni.....Roma è rappresentata come un borgo rurale di 150 anni fa, case cadenti e senz' acqua corrente in pieno centro, gente chiassosa per le strade che gesticola in maniera spasmodica, il ruolo della protagonista è indefinito, così come quello degli altri personaggi (tra i quali l' Italiano Luca Argentero, ex concorrente del Grande Fratello!!).....la tappa italiana continua con una gita (?) in campagna....ovviamente parlo della Val D' Orcia (o qualcosa di simile), dolci colline, cipressi e cascine, secondo l' immaginario del turista americano...il tutto naturalmente è condito dall' onnipresente luce calda del tramonto che si trova soltanto nei film hollywoodiani ambientati in Italia. L' inutile tappa italiana si conclude con un' altra gita...questa volta a Napoli, dove naturalmente tutti mangiano la pizza e trascorrono le giornate al bar per vedere le partite di calcio.
Dall' Italia si passa all' India, terra della spiritualità, dove la gente prega, va in giro per i templi e in sella agli elefanti......dopo quest' altra inutile tappa la protagonista arriva finalmente a Bali e qui conosce un vecchio santone sdentato.....dopodichè non so come va a finire, mi sono addormentato.
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(di francesca72)
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karmaelo
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mercoledì 4 maggio 2011
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non si vive di solo pane....
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E' necessario rinunciare all'amore per ritrovare sè stessi? E' questo l'interrogativo che spinge la protagonista a mollare una vita di successo a New York per intraprendere un percorso spirituale che la condurrà alla tanto agognata risposta.
Il film, tratto dall'omonimo romanzo di Elizabeth Gilbert, è diviso in tre parti che scandiscono le tre tappe del viaggio : l'Italia, l'India e l'Indonesia.
In Italia, Liz riscopre i piaceri del cibo e della vita conviviale grazie all'incontro con la guida italiana (Luca Argentero) che le farà da Cicerone attraverso Roma. Ben presto, però, si rende conto che l'anima ha bisogno di tutt'altro nutrimento ed ecco che Liz si reca in una ashram in India per iniziare un percorso di preghiera e meditazione.
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E' necessario rinunciare all'amore per ritrovare sè stessi? E' questo l'interrogativo che spinge la protagonista a mollare una vita di successo a New York per intraprendere un percorso spirituale che la condurrà alla tanto agognata risposta.
Il film, tratto dall'omonimo romanzo di Elizabeth Gilbert, è diviso in tre parti che scandiscono le tre tappe del viaggio : l'Italia, l'India e l'Indonesia.
In Italia, Liz riscopre i piaceri del cibo e della vita conviviale grazie all'incontro con la guida italiana (Luca Argentero) che le farà da Cicerone attraverso Roma. Ben presto, però, si rende conto che l'anima ha bisogno di tutt'altro nutrimento ed ecco che Liz si reca in una ashram in India per iniziare un percorso di preghiera e meditazione. Qui conosce Richard (Richard Jenkins) dal quale apprenderà la lezione che decine di testi in sanscrito non erano riusciti a darle durante la sua sosta.
Il viaggi si conclude a Bali dove Liz ritrova lo sciamano che ad inizio film le aveva predetto che un giorno sarebbe tornata in quel posto, e dove incontra Felipe (Javier Bardem) e forse l'amore?
Non male come seconda esperienza per il grande schermo del giovane regista Ryan Murphy che finora si era cimentato solo con serie tv di successo (Nip/Tuck e Glee).
Forse troppi stereotipi, maggiormente presenti nelle sequenze girate in Italia : pizza, spaghetti, manca solo il mandolino.
Buona la scelta di Julia Roberts nei panni della protagonista, che alla sua età incarna perfettamente la donna in crisi di mezz'età.
Monoespressivo Luca Argentero e Javier Bardem non sarà di sicuro ricordato per questo ruoloSufficiente, di poche pretese, a tratti divertente
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