sixy89
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mercoledì 8 dicembre 2010
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ma che roba è?
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Un tentativo alquanto patetico di far sembrare realistica una trama e una sceneggiatura veramente senza nè capo nè coda. Va bene il falso-documentario, ma vedersi 90 minuti di film con scene perennemente scure e sfocate nelle quali non si capisce niente di cosa succede, è veramente una presa in giro. Se voglio vedermi un film sfocato non spendo 7 euro, ma me lo scarico da internet. Il finale poi..non si capisce se è lasciato aperto in previsione di un seguito o volutamente. E' uno spauracchio a confronto con L'esorcismo di Emily Rose. Non c'è un solo momento di suspance nel film, se non nella scena del gatto! Finale quasi scontato e che lascia il tempo che trova, già visto in Paranormal Activity.
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Un tentativo alquanto patetico di far sembrare realistica una trama e una sceneggiatura veramente senza nè capo nè coda. Va bene il falso-documentario, ma vedersi 90 minuti di film con scene perennemente scure e sfocate nelle quali non si capisce niente di cosa succede, è veramente una presa in giro. Se voglio vedermi un film sfocato non spendo 7 euro, ma me lo scarico da internet. Il finale poi..non si capisce se è lasciato aperto in previsione di un seguito o volutamente. E' uno spauracchio a confronto con L'esorcismo di Emily Rose. Non c'è un solo momento di suspance nel film, se non nella scena del gatto! Finale quasi scontato e che lascia il tempo che trova, già visto in Paranormal Activity. Questo regista ha preso idee qua e là e ha fatto un collage, peccato che chi se ne intende di horror non può non notarlo.
Voto:4
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[+] giusto
(di marco rocket)
[ - ] giusto
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marv89
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domenica 12 dicembre 2010
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da evitare
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Come da titolo, film decisamente mediocre che non vale nemmeno uno dei sette euro spesi per la sua visione, un prodotto creato solo per far rumore che agli occhi di veri appassionati dei cinema non lascia il segno anzi rischia di risultare insulso e pesante. Frullato di idee non originali prelevate dai precedenti film della stessa tamatica (meglio riusciti), di pessimo gusto l'idea dell'anti-cristo nel grembo dell'esorcizzata chiaro riferimento al capolavoro di Polanski "rosemary's baby" anche se solo riportare la citazione mi fa venire il voltastomaco. L'unica cosa da salvare è lo stile di ripresa utilizzato per girare il film, ottima l'idea pessima la realizzazione segno di una regia scarsa e inesperta.
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Come da titolo, film decisamente mediocre che non vale nemmeno uno dei sette euro spesi per la sua visione, un prodotto creato solo per far rumore che agli occhi di veri appassionati dei cinema non lascia il segno anzi rischia di risultare insulso e pesante. Frullato di idee non originali prelevate dai precedenti film della stessa tamatica (meglio riusciti), di pessimo gusto l'idea dell'anti-cristo nel grembo dell'esorcizzata chiaro riferimento al capolavoro di Polanski "rosemary's baby" anche se solo riportare la citazione mi fa venire il voltastomaco. L'unica cosa da salvare è lo stile di ripresa utilizzato per girare il film, ottima l'idea pessima la realizzazione segno di una regia scarsa e inesperta. Scene poco credibili e prive di tensione. Attori quasi comici e non credibili. Lasciate perdere
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paride86
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martedì 7 dicembre 2010
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horror di uso e consumo
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Niente di nuovo in "L'ultimo esorcismo": un miscuglio di altri film horror decisamente migliori di questo che all'inizio sembra prendere la strada interessante (anche se molto battuta) del documentario a sfondo psicologico, mentre poi prosegue su tutta un'altra strada per terminare, in ultimo, con un finale già visto in un altro film.
Ad essere onesti, però, sono presenti suspense e tensione in parecchie scene e si arriva alla fine della storia senza annoiarsi - seppur nel film ci sia una certa comicità involontaria.
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giacomogabrielli
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venerdì 10 dicembre 2010
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l'ultimo esorcismo? speriamo. **
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Tanta carne al fuoco rende interessante questo snuff movie, che però infine risulta poco riuscito. Dal produttore Eli Roth ci si aspettava un qualcosa di sconvolgente, di esagerato, di mai visto. Certo, alcune scene non sono per chi soffre di cuore, ma la maggior parte del film è lenta e con un ritmo per nulla azzeccato. Attori discreti, ma nulla di più. L'ULTIMO...SPERIAMO | **
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purplerain
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sabato 1 marzo 2014
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speriamo non ve ne siano altri!!!
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L’ultimo esorcismo, ovvero un altro tentativo, ancorché vano, di spaventare con il tema delle possessioni tanto caro agli amanti del genere dopo il successone del primo film. Per chi si aspetta scene sanguinose o donne che camminano a testa in giù, sarà bene anticipare che non v’è niente di tutto ciò. Difatti il film, al di là di una trama alquanto banale e con una sceneggiatura mediocre, racconta, in modo piuttosto noioso e lento la presunta possessione di una giovane ragazza, ma naturalmente si cerca di far credere che il problema sia più psicologico che non “religioso”! Comunque al di là di tutto il tentativo del regista fallisce, in primo luogo per la pochezza della trama: ormai scene di apparizioni o di tentativi di sedurre donne sono cosa nota e poco accattivante; in secondo luogo non solo dobbiamo sorbici dialoghi stereotipati e insulsi, quanto il tutto che viene avvolto da un alone di lentezza e di totale assenza di tensione che non permettono neanche allo spettatore di schierarsi dalla parte della ragazza in questa sua presunta lotta al demonio.
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L’ultimo esorcismo, ovvero un altro tentativo, ancorché vano, di spaventare con il tema delle possessioni tanto caro agli amanti del genere dopo il successone del primo film. Per chi si aspetta scene sanguinose o donne che camminano a testa in giù, sarà bene anticipare che non v’è niente di tutto ciò. Difatti il film, al di là di una trama alquanto banale e con una sceneggiatura mediocre, racconta, in modo piuttosto noioso e lento la presunta possessione di una giovane ragazza, ma naturalmente si cerca di far credere che il problema sia più psicologico che non “religioso”! Comunque al di là di tutto il tentativo del regista fallisce, in primo luogo per la pochezza della trama: ormai scene di apparizioni o di tentativi di sedurre donne sono cosa nota e poco accattivante; in secondo luogo non solo dobbiamo sorbici dialoghi stereotipati e insulsi, quanto il tutto che viene avvolto da un alone di lentezza e di totale assenza di tensione che non permettono neanche allo spettatore di schierarsi dalla parte della ragazza in questa sua presunta lotta al demonio. Il regista non riesce a creare attorno al ruolo della protagonista quel pathos che rende un film un buon film, per cui non trascina e il destino della protagonista finisce per passare in secondo piano, perché l’unica cosa che interessa è raggiungere la fine!! Neanche gli attori fanno molto per catturare l’interesse e alla fine ne viene fuori un film piatto e stereotipato, che fa sperare sia l’ultimo in cui si debba vedere preti o presunti tali avere a che fare col demonio.
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amandagriss
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lunedì 15 aprile 2013
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"bianca come il latte,rossa come il sangue"
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Ennesimo,e per ora ultimo,caso di possessione demoniaca al cinema.Dopo il celeberrimo L'Esorcista,classe 1973,depositario di un intero immaginario multigenerazionale e il più recente L'esorcismo di Emily
Rose,stavolta la ragazzina oggetto delle attenzioni del maligno è una donzella che pare angelicata -modi gentili,timida,ingenua- il cui volto s'illumina di gioia quando le vengono regalati un paio di scarponi/anfibi di color rosso scarlatto dall'operatrice di una piccola troupe televisiva messa su da un giovane predicatore nel sud degli Stati Uniti (la vicenda si svolge nella misterica Louisiana),il classico showman della sacra scrittura yankee.
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Ennesimo,e per ora ultimo,caso di possessione demoniaca al cinema.Dopo il celeberrimo L'Esorcista,classe 1973,depositario di un intero immaginario multigenerazionale e il più recente L'esorcismo di Emily
Rose,stavolta la ragazzina oggetto delle attenzioni del maligno è una donzella che pare angelicata -modi gentili,timida,ingenua- il cui volto s'illumina di gioia quando le vengono regalati un paio di scarponi/anfibi di color rosso scarlatto dall'operatrice di una piccola troupe televisiva messa su da un giovane predicatore nel sud degli Stati Uniti (la vicenda si svolge nella misterica Louisiana),il classico showman della sacra scrittura yankee.Carismatico animale da palcoscenico,tanto convinto nella forza della parola quanto assai scettico in materia di fede,razionalista,esperto -per eredità familiare- in esorcismi,il brillante prete intende praticare un finto esorcismo sulla ragazza,al fine di svelare l'infondatezza di simili rituali praticati da fin troppi esorcisti sparsi per l'America,le cui sciagurate gesta,lautamente ricompensate,sono state la causa di tragedie familiari.Costantemente tallonato dalla videocamera,l'uomo documenta i 'dietro le quinte' e i 'trucchi del mestiere' fotografando,al contempo,il clima culturale della comunità a cui la ragazza e la sua famiglia appartengono nonché l'ambiente circostante,fatto per lo più di campagne isolate e desolate: ne vien fuori un ritratto poco edificante dove povertà e squallore,arretratezza ed ignoranza dominano sovrani insieme ad un cieco ed ottuso bigottismo.La vicenda avrà dei risvolti decisamente inaspettati,molto terreni e poco soprannaturali,in cui la vorticosa verità degli eventi finirà col superare ben oltre la realtà immaginata.Film colto, profondo e intelligente che,contando sulla forza intrinseca del taglio documentaristico (capace di impregnare di verità le storie che racconta),costruisce una finta cronaca fluida e veloce,impreziosita da notevoli picchi di tensione,visivamente efficace e tecnicamente ben girata,che giocando sapientemente con gli stilemi del genere horror (a partire dall’evocativa locandina) e relative aspettative del pubblico,riesce nel duplice intento di tenere inchiodati alla poltrona e aprirsi a non banali ed inattese riflessioni sulla società americana e non solo: grado di alfabetizzazione,ruolo della religione,che subdolamente condiziona, influenza,plasma la vita delle persone e la loro forma mentis,capacità dell'essere umano di adattarsi al contesto socio-culturale in cui è collocato,assorbendone gli aspetti e interiorizzandoli a tal punto da sfociare in scioccanti ‘exploit comportamentali-corporali’ che nulla hanno di soprannaturale e/o maligno.Modo estremo per esprimere un disagio,confessare una sofferenza divenuta insostenibile,intercettare un contatto esterno e chiedere aiuto,ottenendo una risposta.In linea con l'idea di cinema del regista Eli Roth (Cabin Fever,Hostel,Hostel II) -qui produttore- per l'attenzione rivolta al martirio del corpo e per la forte componente storico/sociologica dei suoi contenuti,quest’opera è un horror travestito,un gioiello raro e perturbante,per nulla prevedibile anche se nel finale un po' tradisce la sua diversa natura,il suo perfetto andamento lento ma agile e brioso,reintegrandosi nello stile mockumentary: epilogo ad effetto,accelerazioni di tempi,fatti e riprese (in pochi istanti tutto precipita).Da vedere.
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lukemisonofattotuopadre
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sabato 12 febbraio 2011
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interessante
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Il film è certamente interessante, ma avrebbe potuto piacermi un po' di più, evitando per esempio di stravolgere tutto con il finale. Però non c'è male, e ho anzi notato qualcosa di nuovo, soprattutto nel finale aperto, ancora poco sviluppato nel genere horror.
Il film si apre con il genere di mockumentary, di stampo anticlericale, mostrando come i credenti di Baton Rouge nemmeno ascoltino il loro predicatore, ma lo osannino indipendentemente da quello che dice, come automi. In quanto convinto ateo, l'ho molto apprezzato.
Poi il film comincia un po' a deviare dal selciato con alcune scene non proprio convincenti, il ritmo poi non parer voler decollare, e del resto il reverendo pare svelare che sotto l'apparente possessione della ragazzina - interpretata magistralmente - non ci sia niente.
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Il film è certamente interessante, ma avrebbe potuto piacermi un po' di più, evitando per esempio di stravolgere tutto con il finale. Però non c'è male, e ho anzi notato qualcosa di nuovo, soprattutto nel finale aperto, ancora poco sviluppato nel genere horror.
Il film si apre con il genere di mockumentary, di stampo anticlericale, mostrando come i credenti di Baton Rouge nemmeno ascoltino il loro predicatore, ma lo osannino indipendentemente da quello che dice, come automi. In quanto convinto ateo, l'ho molto apprezzato.
Poi il film comincia un po' a deviare dal selciato con alcune scene non proprio convincenti, il ritmo poi non parer voler decollare, e del resto il reverendo pare svelare che sotto l'apparente possessione della ragazzina - interpretata magistralmente - non ci sia niente.
Ma ecco che la faccenda precipita ed è ora che la tecnica finto-amatoriale del film comincia a pagare. La scena della stalla è ottima. Mentre ancora non si riesce a capire se dietro alla faccia deliziosa e innocente della bambina ci sia o meno il demone, il prete decide di esorcizzarla, lei reagisce, assume qualche posizione innaturale e...manda tutto a ramengo dicendo una parolaccia senza senso! Il reverendo insiste allora nel dire che non è posseduta, e la troupe se ne va. Ma ha un dubbio e ritornano, solo per vedere la casa conciata un disastro, con strane scritte e inquietanti simboli, e la famiglia scomparsa (oltre alla posseduta ci sono il padre e il fratello). Li cercano e trovano un rito satanico in atto. E qui non dico più nulla, ma concludo nel dire che, soprattutto nel finale, la volontà di stupire e di differenziarsi dai soliti film di esorcismi e compagnia bella, pregiudica un ottimo risultato.
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mau_ct
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domenica 2 gennaio 2011
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molto meglio di quanto mi aspettassi
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Raramente leggo trame e commenti di un film prima di vederli, giusto per non farmi influenzare durante la visione e di questo non avevo nemmeno visto un trailer. Dunque, semplicemente dal titolo, mi aspettavo il solito film sugli esorcismi con cui avere qualche "deja-vu di brivido" sparso qua e là durante lo spettacolo. Scopro subito che si tratta di uno pseudo-documentario e successivamente scoprirò che l'affinità con i vari Blair Witch Project e derivati è decisamente preponderante sulla prima impressione. Il film non mi è affatto dispiaciuto. Ok, le solite scene: ma di sicuro effetto. Ok, la solita storia (o quasi, non voglio rovinare la visione a nessuno): ma con variazione al tema. In particolare mi è piaciuta l'estensione del dualismo (bene vs.
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Raramente leggo trame e commenti di un film prima di vederli, giusto per non farmi influenzare durante la visione e di questo non avevo nemmeno visto un trailer. Dunque, semplicemente dal titolo, mi aspettavo il solito film sugli esorcismi con cui avere qualche "deja-vu di brivido" sparso qua e là durante lo spettacolo. Scopro subito che si tratta di uno pseudo-documentario e successivamente scoprirò che l'affinità con i vari Blair Witch Project e derivati è decisamente preponderante sulla prima impressione. Il film non mi è affatto dispiaciuto. Ok, le solite scene: ma di sicuro effetto. Ok, la solita storia (o quasi, non voglio rovinare la visione a nessuno): ma con variazione al tema. In particolare mi è piaciuta l'estensione del dualismo (bene vs. male, Chiesa vs. Demonio) a un trialismo: ai due elementi classici si accosta quello della Ragione, nonchè della conversione di un uomo di fede in uomo di raziocinio che deve fronteggiare non solo uno ma due aspetti. Non solo il Male che s'insinua nella giovane protagonista (molto brava Ashley Bell nel suo alternare l'ingenua 16enne del sud al classico cliché della posseduta) ma anche quella sorta di 'fondamentalismo cattolico' che mette radici molto facilmente in quei luoghi degradati, poveri, ignoranti di tante aree degli Stati Uniti del sud (e non solo) e che vengono palesemente esposti per quello che sono al pubblico in sala.
Indubbiamente, come fa notare la recensione di mymovies, è grave l'errore nell'uso di due telecamere su un impianto narrativo che, per forza di cose, ne obbliga una sola: un errore quasi da dilettanti. Probabilmente la produzione e il regista rivolgono il film a un target poco "riflessivo" su questi aspetti tecnici che un occhio accorto nota immediatamente... Tuttavia il film mi è piaciuto, anche grazie alla risoluzione finale (su cui è obbligo mantenere il più assoluto segreto) che rappresenta un'ulteriore novità nel calderone degli "esorcismi sul grande schermo".
p.s: metto tre stelle, ma lo definirei "film discreto", senza quel "più che" che potrebbe sopravvalutarlo all'occhio di uno spettatore più critico ed esigente del sottoscritto. :)
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kildem
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mercoledì 16 febbraio 2011
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intelligente ed illuminante
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Perché quattro stelle?
Perché questo film documentario serve ad aprire la mente, a far capire i segreti degli "uomini di fede e di buona volontà", questo film insegna che dietro la simbologia positiva e divina della Cristianità c'è la mano nera e malvagia dell'essere umano, coi suoi trucchi e le sue prese in giro.
Da vedere se si è soggiogati dalla figura della chiesa. Lo consiglio caldamente.
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