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Chloe Moretz, a scuola di vita e di cinema

Riservata ma forte ed efficace, la giovane attrice parla di Blood Story.
di Marianna Cappi

In foto la quattordicenne Chloe Moretz in una scena del film Blood Story.
Chloë Grace Moretz (27 anni) 10 febbraio 1997, Atlanta (Georgia - USA) - Acquario. Interpreta Abby nel film di Matt Reeves Blood Story.

venerdì 30 settembre 2011 - Incontri

Quattrordici anni, una passione per Audrey Hepburn ma una carriera già improntata a ruoli molto più estremi. Da oggi Chloe Moretz ci guarderà per un po' con i suoi occhioni magnetici dagli schermi delle nostre sale. Riservata, silenziosa, ma straordinariamente forte ed efficace quando si tratta di procurarsi quel che le serve per vivere, Abby, la vampira di Chloe in Blood Story, è molto lontana dalle vampire ventenni di Twilight e molto meno riconciliata. La sua è una vita durissima, il romanticismo non la riguarda. Come dura è la sua esistenza nei panni di Anne, la ragazzina in perenne pericolo, "impaludata" nei vizi e nelle violenze del peggior Texas, nel bel film della figlia di Michael Mann. Presto la ritroveremo, poi, di nuovo a contatto con vampiri, streghe, fantasmi e altri mostri nelle vesti gotiche di Carolyn Stoddard, per mister Burton, insieme a Johnny Depp, Michelle Pfeiffer e Helena Bonham Carter. Ma, intanto, le abbiamo fatto qualche domanda, via email, in via assolutamente esclusiva.

Che tipo è Chloe Moretz?
Credo di essere una persona divertente e allegra e sono un'amica affettuosa e fedele. Come attrice sono molto professionale e collaborativa. Ho anche avuto la grandissima fortuna di lavorare con le persone più collaborative dell’industria del cinema.

Come ti prepari per un ruolo? Hai un tuo metodo o aspetti le indicazioni del regista?
Inizialmente metto sul tavolo le mie idee, quindi cerco di collaborare con il regista al meglio. L'unico modo, secondo me, per lavorare bene in questo campo è quello di mettere insieme le idee e di affidarle poi alle migliori capacità di ciascuno.

Cominciare la carriera d'attrice così giovane può essere faticoso. Cosa comporta, per quel che ti riguarda, essere un attore bambino? Quali ambizioni hai per la tua vita e il tuo lavoro nel prossimo futuro?
Essere un attore bambino vuol dire destreggiarsi tra la scuola e la recitazione. Certe volte è una gran fatica mantenere questa disciplina, ma amo così tanto quello che faccio che non posso immaginare di rinunciare all’una o all’altra cosa. Spero che un giorno sarò in grado di scrivere e di dirigere i miei progetti e anche quelli di altri.

In Kick Ass eri la figlia di Nicolas Cage: una ragazzina istruita ad uccidere; in Blood Story sei una giovane vampira che ha bisogno di ammazzare per vivere. Due ruoli duri, che sollevano delle questioni morali. Come li hai affrontati e cosa ne pensi?
Mi piace qualsiasi ruolo che m'imponga una sfida, non mi interessa che sia controverso o meno. Mi attraggono specialmente i ruoli che sono molto diversi da come sono io nella realtà.

Blood Story (Let me in) è il remake di Lasciami entrare (Let the right one in). Hai avuto modo di vedere la performance di Lina Leandersson nel film originale? Come hai gestito il confronto?
In verità l’ho guardata solo una volta che avevamo finito di girare la nostra versione della storia e l'ho trovata divina.

Di recente sei stata diretta da Matt Reeves, Ami Canaan Mann, Tim Burton, Martin Scorsese. Che tipo di direttore degli attori è ognuno di loro? Cosa ti hanno insegnato?
Sono tutti molto aperti alla collaborazione e desiderosi di lavorare insieme per creare qualcosa di unico. Posso dire di aver lavorato davvero con alcuni tra i più grandi registi, al di l del loro nome o della fama: persone di straordinario talento, che rispetto e di cui mi fido.

A Venezia è passato da poco in concorso Texas Killing Fields. Cosa puoi dirci di quell’esperienza?
Il film è molto dark e sconvolgente. Mi è piaciuto tanto esplorare quel mondo, specie perché è un mondo che esiste realmente e una storia realmente accaduta. Ho incontrato la vera Anne e ho cercato di ritrarla nella maniera più onesta possibile.

E cosa puoi dirci di Hugo Cabret, il nuovo Scorsese, e Dark Shadows di Tim Burton? Che ruolo hai in questi nuovi, attesissimi lavori?
Per Marty interpreto una giovane ragazza parigina che aspira a vivere un'avventura come quelle che legge nei romanzi classici che le piacciono tanto. Per Tim, invece, sono una ragazzina che vuole essere una hippie e uno spirito libero e spinge continuamente al limite il rapporto con sua madre.

Con chi vorresti lavorare prossimamente?
Con chiunque mi proporrà una buona sfida.

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