Così la cattiva maestra tv forma bulletti guerrafondai
di Valerio Caprara Il Mattino
Il decenne Alex è già accontentato in tutto e per tutto dai genitori, ma quando nascono due fratellini gemelli gli viene addirittura assegnato un apparecchio tv da piazzare di fronte al letto della sua cameretta. Lo sviluppo tematico di «I want to be a soldier», coprodotto da Valeria Marini, diventa così lampante: trascurato e ferito nonché abbandonato allo zapping selvaggio, il protagonista accompagnato dai suoi amici immaginari (l’astronauta e il sergente) finisce per confondere la realtà con la finzione, soprattutto per quanto riguarda le immagini di distruzione e violenza. [...]
di Valerio Caprara, articolo completo (990 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino 14 ottobre 2011
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