Il responsabile delle risorse umane

Film 2010 | Drammatico, 103 min.

Regia di Eran Riklis. Un film Da vedere 2010 con Mark Ivanir, Guri Alfi, Noah Silver, Rozina Cambos, Julian Negulesco. Cast completo Titolo originale: The Human Resources Manager. Genere Drammatico, - Israele, Germania, Francia, 2010, durata 103 minuti. Uscita cinema venerdì 3 dicembre 2010 distribuito da Sacher. - MYmonetro 3,03 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 29 settembre 2015

La ricerca dei parenti di una sua dipendente rimasta uccisa diventa per il responsabile delle risorse umane un'ottima occasione per riconciliarsi con la parte umana di sé, andata perduta ormai da diverso tempo. In Italia al Box Office Il responsabile delle risorse umane ha incassato 257 mila euro .

Il responsabile delle risorse umane è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,03/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,00
PUBBLICO 3,10
CONSIGLIATO SÌ
Un brioso ed avventuroso viaggio alla ricerca di un sé perduto da tempo.
Recensione di Nicoletta Dose
Recensione di Nicoletta Dose

Licenziamenti e assunzioni all'ordine del giorno. Il mestiere del responsabile delle risorse umane sta tutto lì: conoscere i candidati, sottoporli a colloquio e infine accettarli o rimandarli a casa alla ricerca di un'altra opportunità. Semplice, chiaro e diretto. Talmente meccanico da ridurre al minimo le implicazioni umane degli incontri e ampliare al massimo quelle utilitaristiche. Può capitare quindi di scordarsi volti e nomi dei propri dipendenti, così come accade al protagonista del film, accusato da un giornalista d'assalto di non essersi interessato alla morte tragica di una ex dipendente, rimasta uccisa in un attentato terroristico in Israele. Nessun parente reclama il suo corpo e il manager, messo alle strette dal senso di colpa, decide di partire per un lungo viaggio verso il paese natale della ragazza, un villaggio sperduto nella fredda Romania, alla ricerca di un parente disponibile a fare il riconoscimento. Lontano da casa e dagli affetti, troverà l'occasione per riflettere su se stesso.
Tratto da un romanzo di Abraham B. Yehoshua, il film di Riklis smorza l'intensità drammatica dei lavori precedenti, per approdare ad un road movie picaresco dai toni semiseri ma dai risvolti esistenziali. Le lunghe pause tra un dialogo e l'altro, caratteristica predominante de Il giardino di limoni, qui si arricchiscono di accenti avventurosi che rendono più briosa la narrazione. I personaggi si spostano da un luogo all'altro, non rimangono fermi a guardare il corso delle cose; il giornalista rincorre il successo e un'idea di onestà intellettuale alquanto discutibile ma vive ancora con la madre e si ostina a rifiutare una certa maturità. Il manager è in baruffa con moglie e figlia ma si aggrappa alla speranza di un riscatto morale, vede nella disgrazia l'occasione di rinascita personale.
Attorno ai due personaggi contrapposti, ruotano il figlio ribelle della donna, un marito irresponsabile e due buffi ambasciatori del consolato. Donne e uomini che si confrontano con l'identità della ragazza uccisa, che non compare mai se non in una fotografia sfocata e in un breve video. Quella conformità costruita e cresciuta sulle tappe del viaggio in corso è un corpo fisicamente assente ma molto presente con il carico di ricordi che ha lasciato alle persone care. La meta è, sì il raggiungimento della madre della vittima, l'unica che può riconoscere la salma, ma è anche il motivo della riconciliazione del protagonista con la parte umana di sé, andata perduta ormai da tempo. La passionalità della storia, di per sé ricca di suggestioni evocative, non attraversa le immagini del cinema. Riklis frena i suoi intenti e ci lascia spazio all'interpretazione, dandoci però pochi punti di riferimento. Chi sta a guardare sente di essere in balia di qualcosa, ma non accede fino in fondo alla verità dei fatti. Un piccolo messaggio però arriva: abbiamo tutti delle "risorse umane" alle quali badare, al di là di confini e frontiere.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 19 dicembre 2010
laulilla

 Questo film israeliano, tratto, con libere variazioni, da un romanzo di Yehoshua, racconta le peripezie vissute dal responsabile del personale di un panificio industriale di Gerusalemme, in seguito alla morte di un'inserviente del panificio, dilaniata da un attentato terroristico, uno dei tanti che sconquassano il minuscolo stato di Israele.

lunedì 24 gennaio 2011
giuliog02

Film surreale, duro, ironico, commovente, del tutto fuori del comune. Si ha bisogno di umanità e lo svolgimento della narrazione riesce in questo difficile compito. Il film  inizia come un giallo.  Il protagonista, padre e marito con qualche problema esistenziale e familiare,   gestisce sulle prime in modo asettico e distante, da dirigente e ex-soldato di fanteria, l'incombe [...] Vai alla recensione »

domenica 2 gennaio 2011
Cacciafilm

Cosa chiedi a un film per definirlo "bello" ?.Io rispondo che a un film chiedo una storia che stia in piedi e qualcosa che mi "allarghi" un po'. Se non ti fa respirare più profondamente del solito l'arte é meno arte per me. Se ci sono le due cose il prezzo del biglietto si giustifica.E questo film è, per me, un bel film.

mercoledì 31 luglio 2013
kondor17

Il direttore del personale di un panificio di Gerusalemme viene coinvolto dal responsabile dei turni notturni nella mancata denuncia di sparizione di una loro dipendente rumena, Julia, ancora a libro paga, nonostante fosse morta da oltre una settimana a seguito di un attentato kamikaze e giacesse da allora in obitorio in attesa di identificazione. Proprio grazie ad un cedolino dello stipendio trovatole [...] Vai alla recensione »

sabato 29 gennaio 2011
Reservoir Dogs

Ogni giorno l'industria più grande di Gerusalemme sforna tanto pane quanti dipendenti, per questo il responsabile delle risorse umane nella sua professione ricca di curriculum con foto e colloqui non ricorda una dipende romena. Una donna viene uccisa da un attentato dinamitardo, l'unico documento che permette di identificarla è la sua ultima busta paga; la donna lavorava nel [...] Vai alla recensione »

mercoledì 26 gennaio 2011
epidemic

ora...chiamarlo bellissimo è esagerato. Il film pecca di una lentezza estrema. Lo stratagemma del viaggio per ritrovare idee e persone non da i frutti sperati. Un inizio promettente ma un continuo che non affonda...La magnificenza e il conflitto eterno ne "Il giardino dei limoni" è lontanta, un pò il regista se ne allontanato ma non ha giovato all'opera.Voto 6

mercoledì 15 dicembre 2010
katamovies

Questo fil  mi ha lasciato perplessa... Temevo uno di quei film in cui israeliani e palestinesi si vogliono tanto bene.. invece questo era una cosa diversa. in breve il responsabile delle risorse umane di un panificio è incaricato dalla proprietaria di riportare in patria la salma di una dipendente morta in un attentato suicidia. se il soggetto (tratto da yehoshua) fosse stato in mano [...] Vai alla recensione »

domenica 5 dicembre 2010
algernon

il responsabile delle risorse umane è tratto dal romanzo di Yehoshua Una donna a Gerusalemme, del 2004. Narra di un attentato suicida in un autobus, in cui rimane uccisa una donna operaia di un grande panificio della città. La donna è straniera e la proprietaria del panificio incarica il responsabile delle risorse umane di riportare il corpo in patria, e portare le condoglianze [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 maggio 2012
Nigel Mansell

Una prima parte molto realistica, con un uomo depresso e molto cinico senza più aspirazioni, oramai ai limiti di una normale vita di affetti e contatti sociali. Tutto per sfociare in una seconda parte fantastica, positiva e molto ottimistica con una Romania favolesca dove tutto è possibile, dove il grigiore dei paesaggi e l'ottusità della burocrazioa post-comunista fa da contrasto al calore della gente. Mo [...] Vai alla recensione »

giovedì 24 novembre 2011
NOTEDO

Riproduzione abbastanza fedele di un atto del libro di Abraham Yehoshua che racconta un viaggio contro il gelo che sembra sceso sul mondo contro l'egoismo e l'aridità, per recuperare una umanità perduta. Ho assistito ad un viaggio verso un sepoltura con dei risvolti molto interessanti e più importanti che non una semplice sepoltura. Film girato molto bene.

martedì 26 luglio 2011
Lalli

un film sicuramente interessante ma onestamente l'ho trovato abbastanza noioso

giovedì 2 giugno 2011
astromelia

...e in mezzo paesi ,volti, e un'umanità distante da noi ma realeproprio in queste situazioni l'uomo ha l'occasione di riflettere su se stesso e la vita,a come possiamo essere un nulla e nessuno,sprecando la quotidianità...emblematico il finale come la bara torni indietro anch'essa,come un contenitore riciclabile...

giovedì 17 marzo 2011
soleserenita

giovedì 23 dicembre 2010
Nino Quincampoix

Chi ha letto il libro di Yehoshua, rimarrà alquanto deluso da questo film che non possiede la stessa forza (soprattutto narrativa) e capacità di emozionare. Voglio sottolinearlo di nuovo: il romanzo non ha i tempi morti della versione cinematografica, ci sono soprattutto storie secondarie che il regista incautamente ha deciso di non raccontare (soprattutto la non-vita a Gerusalemme di [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Lietta Tornabuoni
L'Espresso

Parlato in ebraico, inglese e rumeno, un film israeliano del tutto fuori del comune, calmo e malinconico. di sapore locale e insieme internazionale. sempre sul confine del grottesco senza mai oltrepassarlo, recitato benissimo. Il protagonista. "il responsabile delle risorse umane" di un panificio industriale governato da una vedova suscettibile, viene incaricato di rimediare a un guaio d'immagine: [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Un film israeliano, tratto da 'un romanzo di - Abraham E. Yehoshua (Einaudi) e diretto dal regista de Il giardino di limoni. Un film quieto, malinconico, che dovrebbe forse essere grottesco ma non lo diventa mai, preferendo i toni sommessi. Il responsabile delle risorse umane di un panificio industriale governato da una vedova insicura viene incaricato di rimediare a un guaio d'immagine: una donna [...] Vai alla recensione »

Silvana Silvestri
Il Manifesto

Inizia come un poliziesco, con il detective che porta sulle spalle il peso di una vita un po' malandata e che non mollerà il caso finché non lo avrà risolto. Ma non si tratta di un giallo, siamo in un grande panificio che serve tutta Gerusalemme e il mistero lo deve risolvere il Responsabile delle risorse umane. È un termine che avrà certo colpito lo scrittore Yehoshua per la sua irresistibile involontaria [...] Vai alla recensione »

Piera Detassis
Panorama

Il viaggio con bara al seguito, fra grottesco e dramma, è un déjàvu del cinema, ma nel film di Eran Riklis (autore dell'emozionante Il giardino dei limoni) l'on the road è scatenato da un fatto di cronaca politica, appena accennato nel fuori campo dell'inizio e che tuttavia proietta un'ombra inquietante sullo sviluppo della pellicola, tratta dal romanzo di Abraham Yehoshua.

Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Un viaggio con bara e ostinata combriccola, dall' "occidentale" Tel Aviv alle steppe della Russia, costringe un manager a fare i conti con se stesso, l'amore e la famiglia. Dal romanzo di Yehoshua, il regista di "L'albero dei limoni" trae una commedia picaresca che, sembrando deragliare, resta sempre miracolosamente in strada, come il camioncino sfiatato col quale un direttore d'azienda deve consegnare [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Grande libro, film a metà. Tratto dal romanzo di Yehoshua (Einaudi), Il responsabile delle risorse umane ci ricorda i rischi nascosti in ogni adattamento. La prima parte, quella in cui scatta il meccanismo che fa cadere il mondo addosso al protagonista, è un incanto, forte ma allusiva, un intarsio perfetto di luci e ombre sullo sfondo della Gerusalemme sconvolta dagli attentati suicidi.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Candidato israeliano agli Oscar, vincitore del premio del pubblico a Locarno, un racconto picaresco a valenze dichiaratamente simboliche che Eran Riklis ("Il giardino dei limoni") ha tratto dalle pagine di Abraham Yeoshua. Il capo del personale del più grande panificio di Gerusalemme è accusato dalla stampa locale d' indifferenza verso la morte di una dipendente, avvenuta in un attentato.

Maurizio Cabona
Il Giornale

Il responsabile delle risorse umane di Eran Riklis viene dal romanzo di Yehoshua e raffigura un angolo d'Israele, dove in un attentato muore una donna: ingegnere nella natìa Romania, era un inserviente in Israele, quindi nessuno s'è accorto di lei e della sua fine, Un giornalista ne fa uno scandalo. Il capo del personale, nel panificio dove lei lavorava, accompagna la sua salma in Romania, avendo peripezie… [...] Vai alla recensione »

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mercoledì 1 dicembre 2010
 

L'ultimo film del regista israeliano Eran Riklis, Il responsabile delle risorse umane (The Human Resources Manager, 2010), è un brioso ed avventuroso viaggio alla ricerca di un sé perduto da tempo. Tratto da un romanzo di Abraham B.

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