Il mio nome è Khan |
|||||||||||||
Un film di Karan Johar.
Con Shah Rukh Khan, Kajol, Katie A. Keane, Kenton Duty.
continua»
Titolo originale My Name Is Khan.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 165 min.
- India 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 26 novembre 2010.
MYMONETRO
Il mio nome è Khan
valutazione media:
3,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
mia madre mi accettò senza chiedersi perchédi angelo umanaFeedback: 110710 | altri commenti e recensioni di angelo umana |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
giovedì 16 giugno 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un primo tempo commedia, con i colori e i suoni dell’India di “Monsoon Wedding”, un secondo tempo tragedia con molto mélo, da risultare quasi indigesto. Ci sono tanti argomenti interessanti, soprattutto con quale “pancia” gli americani abbiano affrontato i musulmani e in genere gli immigrati asiatici dopo l’11 settembre 2001 (avrebbero sparato a qualsiasi turbante che si muovesse) e come erano le cose dal punto di vista di questi ultimi, quelli che nulla avevano a spartire col terrorismo. C’è l’autismo di Khan, con la particolare sindrome di Asperger: comunicare meglio, principalmente i sentimenti, in forma scritta che oralmente e non riuscire a considerare le reazioni/esigenze altrui. C’è l’integrazione – sempre in divenire - in una grande società multietnica come quella americana; ci sono anche le insensate dispute tra religioni. Giancarlo Zappoli su myMovies scrive: “Riuscire a produrre e girare dei film che coniughino la spettacolarità sotto forma di grande mélo con la volontà di affrontare importanti temi della contemporaneità non è sempre impresa facile” … in questo caso non sarebbe stata nemmeno consigliabile. Questo stile può far parte dell’arte cinematografica di Bollywood – ricorda il cinema italiano dei tempi di Amedeo Nazzari - ci si vuole metter dentro tutto, un’opera omnia di vita, morte, lavoro, temi sociali, innamoramento, abbandono, buoni sentimenti e cattivi. Questo per quanto riguarda il gene indiano; il gene americano invece ci serve l’immancabile eroe mediatico. Un particolare: il ritardo nella marcia del novello “Forrest Gump”, Rizvan Khan, fa sì che egli possa dire la frase che si prefigge, “Il mio nome è Khan (pronuncia epiglottidea!) e non sono un terrorista”, solo al nuovo presidente Obama e non a Bush, che nella realtà meritò infatti lo spregiativo lancio di scarpe. Altro annotazione: Khan che all’inizio del film gira compulsivamente dei sassi in mano e sembra recitare delle preghiere richiama alla mente le orazioni dei terroristi prima di imbarcarsi sullo “United 93”. Simpatia per il protagonista e scorrevolezza dei 165 minuti. Archiviato.
[+] lascia un commento a angelo umana »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di angelo umana:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti | Articoli & News | Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | moviesnake 2° | domenico a 3° | astromelia 4° | pattie 5° | dano25 6° | kamaglione 7° | elisabeth_bianca 8° | lelloconte 9° | tonysierra 10° | greatsteven 11° | nino.cinema |
|
|