Happy Family |
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Un film di Gabriele Salvatores.
Con Sandra Milo, Diego Abatantuono, Fabio De Luigi, Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy.
continua»
Commedia,
durata 90 min.
- Italia 2010.
- 01 Distribution
uscita venerdì 26 marzo 2010.
MYMONETRO
Happy Family
valutazione media:
3,32
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'ultima commedia di Salvatores è viva e frizzantedi Great StevenFeedback: 70013 | altri commenti e recensioni di Great Steven |
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sabato 10 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
HAPPY FAMILY (IT, 2010) diretto da GABRIELE SALVATORES. Interpretato da FABIO DE LUIGI, DIEGO ABATANTUONO, FABRIZIO BENTIVOGLIO, MARGHERITA BUY, VALERIA BILELLO, SANDRA MILO, ALICE CROCI, CARLA SIGNORIS, CORINNA AGUSTONI, GIANMARIA BIANCUZZI, UGO CONTI
Ezio è uno sceneggiatore quasi quarantenne, scapolo e in crisi creativa, che improvvisamente si butta a capofitto nella scrittura di un copione cinematografico che ha ambizioni “d’autore”: la storia, precisamente, si incentra su due famiglie che arrivano ad incontrarsi perché i due figli adolescenti delle stesse vogliono sposarsi. Nasceranno equivoci e situazioni tragicomiche tra i due nuclei famigliari, e lo stesso Ezio, dopo che avrà tentato di interrompere la stesura della vicenda asserendo che il film è finito esattamente come voleva lui, si ritroverà catapultato all’interno delle peripezie dei suoi medesimi personaggi, che usciranno dalla pagina scritta e si riveleranno esseri umani in carne ed ossa. Finora è l’ultimo film commedia del prolifico G. Salvatores (1950), e ha all’attivo una certa quantità di difetti e pregi, per cui passiamo ad analizzarli approfonditamente. Le pecche: 1) Il pirandellismo orecchiato e non sviluppato con adeguatezza, in quanto i riferimenti all’eccelso testo teatrale Sei personaggi in cerca d’autore appaiono ma rimangono una semplice eco, priva poi di un suo angolo di espressione anche minimo; 2) Si può anche far ridere sull’Alzheimer, ma qui ci si marcia davvero troppo: è un espediente moralmente lecito?; 3) Si riscontrano alcune cadute di ritmo che arrivano ad abbondare pericolosamente, in particolare nella prima parte, dove si concentrano alcune gag non troppo felici e certe situazioni artisticamente imbarazzanti (l’episodio della massaggiatrice cinese e la digressione sul gabbiano in città). All’attivo troviamo invece: 1) Una compagnia di attori tutti affiatati e bravissimi, con una M. Buy misurata e sobriamente calibrata come sempre, la cui prestazione va puntualmente al di là di ogni canone ordinario, e un D. Abatantuono che da anni non trovava un personaggio così congeniale che stringe un’amicizia con F. Bentivoglio (malato d’un tumore maligno, nel film) basata sugli spinelli e sul mare; 2) Una colonna sonora deliziosa con musiche di Simon & Garfunkel e una sonata per piano composta da Chopin che pervade l’atmosfera divertente e spassosa della pellicola nel sottofinale; 3) Un’ambientazione coerente e decisiva che sfrutta a pieno i vantaggi positivi della scenografia e della fotografia, rappresentando uno scenario allegro in cui i caratteri si muovono senza difficoltà e incontrando novità piacevoli e trastullamenti sublimi. La regia di Salvatores non si smentisce neanche stavolta, e certamente le sue corde comiche hanno qualcosa di magico, che fa scattare il lampo di genio ad ogni raffigurazione audiovisiva di concetti, tipi umani e situazioni paradossali con cui il regista si cimenta, e con i quali ama sicuramente avere a che fare. F. De Luigi indossa il vestito del protagonista (ruolo per lui non così frequente) con la simpatia e l’autoironia di un attore preparato che sa divertire gli spettatori con la sua imbranataggine e il suo involontario e grottesco sense of humour. Le scene più riuscite e azzeccate: il giro in bicicletta presso le vie sgombre della città assolata; la cena in cui tutti i personaggi si ritrovano ed Ezio presenta il suo lavoro di scrittore; il giro in barca in una splendida giornata; l’esecuzione al pianoforte della Bilello su un palcoscenico buio e suggestivo.
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