simonedonati
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domenica 15 aprile 2018
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confusionario
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Troppa azione per una tematica che poteva indurre a riflessioni più profonde
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giuliog02
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sabato 14 febbraio 2015
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un film che non sarà piaciuto ai boccaloni
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Un eccellente, e intellettualmente onesto, film d'azione sulla guerra in Iraq e la ricerca delle prove sull'esistenza delle armi di distruzione di massa. Ottima recitazione di Matt Damon nelle parti
dell'ufficiale Miller incaricato della ricerca e del suo sbalordimento nel rendersi conto che i superiori e, soprattutto il governo, gli hanno mentito. Le armi di distruzione di massa non esistono e glielo
conferma verso la fine il generale iracheno Al Rawi, che lo aveva già detto all'uomo della CIA che lo incontrò in Giordania prima che gli USA scatenassero il conflitto. Un film adrenalinico, dal ritmo
incalzante che lascia senza respiro, con una buona scenografia e un'ottima colonna sonora.
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Un eccellente, e intellettualmente onesto, film d'azione sulla guerra in Iraq e la ricerca delle prove sull'esistenza delle armi di distruzione di massa. Ottima recitazione di Matt Damon nelle parti
dell'ufficiale Miller incaricato della ricerca e del suo sbalordimento nel rendersi conto che i superiori e, soprattutto il governo, gli hanno mentito. Le armi di distruzione di massa non esistono e glielo
conferma verso la fine il generale iracheno Al Rawi, che lo aveva già detto all'uomo della CIA che lo incontrò in Giordania prima che gli USA scatenassero il conflitto. Un film adrenalinico, dal ritmo
incalzante che lascia senza respiro, con una buona scenografia e un'ottima colonna sonora. Un film che va assolutamente visto.
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contrammiraglio
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martedì 20 gennaio 2015
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la cia tra i buoni, a sto giro!
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Filmetto così così; sicuramente ben girato ed avvincente, ma totalmente "incredibile".
Possibile che anche quando sono nel torto pieno, si sforzino sempre di aver ragione? Questa volta tramite le gesta eroiche del'oscuro cercatore d'armi che, nella realtà, sarebbe durato (vivo) meno di un gattino sull'Aurelia!
Però c'è la CIA dalla parrte dei buoni, e questa è una novità di perridere.
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Filmetto così così; sicuramente ben girato ed avvincente, ma totalmente "incredibile".
Possibile che anche quando sono nel torto pieno, si sforzino sempre di aver ragione? Questa volta tramite le gesta eroiche del'oscuro cercatore d'armi che, nella realtà, sarebbe durato (vivo) meno di un gattino sull'Aurelia!
Però c'è la CIA dalla parrte dei buoni, e questa è una novità di perridere........
Tre stelle solo perchè è girato bene, ma non è che se lo perdete avrete perso chissà chè!
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filippo catani
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lunedì 25 luglio 2011
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ma dove sono le armi?
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Un apposito plotone dell'esercito americano in Iraq è destinato alla ricerca dei siti di stoccaggio delle armi di distruzione di massa. Il problema sorge quando, dopo una serie di ripetute visite, questi siti si presentano sempre vuoti o adibiti ad altro. Il capo della squadra vorrà vederci chiaro e, gioco forza, finirà con lo scontrarsi con i poteri forti statunitensi.
Tratto da un romanzo, la pellicola convince sia per il contenuto che per le scene d'azione. Ci viene restituita in pieno l'idea di un paese, l'Iraq, assolutamente in balia degli eventi e dove gli invasori statunitensi cercano di imporre le proprie visioni politiche a una comunità con le proprie consuetudini.
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Un apposito plotone dell'esercito americano in Iraq è destinato alla ricerca dei siti di stoccaggio delle armi di distruzione di massa. Il problema sorge quando, dopo una serie di ripetute visite, questi siti si presentano sempre vuoti o adibiti ad altro. Il capo della squadra vorrà vederci chiaro e, gioco forza, finirà con lo scontrarsi con i poteri forti statunitensi.
Tratto da un romanzo, la pellicola convince sia per il contenuto che per le scene d'azione. Ci viene restituita in pieno l'idea di un paese, l'Iraq, assolutamente in balia degli eventi e dove gli invasori statunitensi cercano di imporre le proprie visioni politiche a una comunità con le proprie consuetudini. Militari mandati alla ricerca di armi inesistenti, fonti anonime, cia e Casa Bianca che lottano una contro l'altra e sul campo si fronteggiano giovani militari e cittadini più o meno esasperati. Stupenda la sequenza dei tre militari che arrivano in un hotel nella green zone e passano dal deserto e le bombe alla piscina e ai cocktail dei diplomatici. Molto bene anche Matt Demon.
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mr cinefilo
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giovedì 19 maggio 2011
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riuscito
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Ecco un film che pur non avendo una trama complessa ed imprevedibile riesce grazie alla maestria del cast a presentarsi come un film non sbagliato. Dopo averlo visto potrete quasi spacciarvi per profondi conoscitori della crisi irachena.
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bella earl!
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mercoledì 20 aprile 2011
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matt damon: da spia a soldato rimane un grande.
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La coppia composta dal regista Paul Greengrass e l'attore Matt Damon fa centro con questo "Green Zone" che si afferma come un grandissimo film d'azione del 2010.
Matt Damon interpreta un soldato animato da un grandissimo spirito patriottico e dalla vera e propria voglia di servire il suo paese che è alle prese con la ricerca di armi di distruzioni di massa. L'intelligence, però, manda solo informazioni che, una volta verificate, si rivelano errate. Il soldato Damon, però, non si arrende e vuole vederci chiaro in questa storia e in una girandola di eventi ad alto tasso di adrenalina (incredibilmente magistrale la scena dell'inseguimento a tre e il suo epilogo).
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La coppia composta dal regista Paul Greengrass e l'attore Matt Damon fa centro con questo "Green Zone" che si afferma come un grandissimo film d'azione del 2010.
Matt Damon interpreta un soldato animato da un grandissimo spirito patriottico e dalla vera e propria voglia di servire il suo paese che è alle prese con la ricerca di armi di distruzioni di massa. L'intelligence, però, manda solo informazioni che, una volta verificate, si rivelano errate. Il soldato Damon, però, non si arrende e vuole vederci chiaro in questa storia e in una girandola di eventi ad alto tasso di adrenalina (incredibilmente magistrale la scena dell'inseguimento a tre e il suo epilogo). Greengrass gira queste scene come se nella vita non avesse aspettato altro con una vitalità e una bravura frequenti nei grandi registi del cinema. Ma si badi bene. Questo non è il solito "polpettone" che rifila Stallone rinnovando di anno in anno i suoi Rocky e Rambo (che dopo un gran lavoro con i rispettivi primi film, si sono seduti adattando il personaggio a una trama diversa fino ad arrivare ai deludenti Rocky Balboa e Rambo IV) bensì un film che alterna ottimamente il genere Action e il genere Thriller.
Per gli amanti della guerra un film imperdibile.
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giandomenico
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giovedì 10 marzo 2011
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la mancanza di rispetto per gli spettatori
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Forse sarà un capolavoro, forse una insulsaggine. Purtroppo non lo saprò mai. Dopo dieci minuti di sopportarmi primi piani esagerati, una cinepresa che si muoveva e vibrava come forsennata, dovevo decidere se farmi venire le vertigini o il mal di testa o cambiare canale. Chiaramente ho optato per la seconda soluzione. Caro Greegrass, secondo te è arte muovere la cinepresa come se l'operatore fosse il peggiore dei principianti? Non è nemmeno una cosa originale, tanti registi ormai abusano della nostra pazienza. Questo è una vera mancanza di rispetto per lo spettatore. Complimenti!
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time_traveler
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lunedì 7 marzo 2011
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gli interessi prima di tutto
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Che la guerra in Iraq fosse notoriamente alimentata da scopi che tanto si discostano da quelli ufficiali lo si sapeva già. Si sapeva che queste fantomatiche armi di distruzione di massa che il vecchio Saddam avrebbe dovuto possedere e con la quale annientare tutto l'Occidente in realtà neanche esistevano. E si sapeva pure quante menzogne e quanti depistaggi fossero stati messi su ad hoc per giustificare un ingiustificata guerra. Green zone è proprio questo. Racconta del maggiore Roy Miller (che è stato, sotto altro nome, un vero soldato statunitense incaricato di scoprie i siti dove si nascondessero le armi irachene) impegnato in una guerra personalissima contro i mulini a vento e contro un omertà sconcertante.
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Che la guerra in Iraq fosse notoriamente alimentata da scopi che tanto si discostano da quelli ufficiali lo si sapeva già. Si sapeva che queste fantomatiche armi di distruzione di massa che il vecchio Saddam avrebbe dovuto possedere e con la quale annientare tutto l'Occidente in realtà neanche esistevano. E si sapeva pure quante menzogne e quanti depistaggi fossero stati messi su ad hoc per giustificare un ingiustificata guerra. Green zone è proprio questo. Racconta del maggiore Roy Miller (che è stato, sotto altro nome, un vero soldato statunitense incaricato di scoprie i siti dove si nascondessero le armi irachene) impegnato in una guerra personalissima contro i mulini a vento e contro un omertà sconcertante. Il film infatti non si sofferma sullo scenario vero e prorpio, ma si intreccia in una spy-war story dove un America col fiato sul collo per le pressioni delL'ONU cerca disperatamente qualcosa che non c'è. Questa la morale del film, un film dove un grande Matt Damon riesce a dare vita ad un eroe moderno, un eroe che diventa tale quando sprezzante dei pericoli e delle pressioni si addentra in qualcosa più grende di lui, ma che lui sente di dover fare, forse per dare un suo senso alla guerra in cui sta combattendo e per cui sta rischiando la vita. Green zone non va confuso con un film di guerra, ma va centrato più su una ricostruzione a mò di documentario.Non è infatti volere del regista raccontare i drammi della guerra, ma mettere in evidente cattiva luce la gestione e i motivi del rovesciamento del regime iracheno. Un ottimo Matt Damon rende il film piacevole, scorrevole e con una buona dose d'azione senza impressionare con scene di sangue. Un film che per filosofia prorpia non mostra sangue ma fatti, non mostra marines ma mostra le bugie di una guerra surreale. Bello, sicuramente merita la piena sufficienza.
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francesco2
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martedì 22 febbraio 2011
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non annoia, ma solo per la zona...grigia
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Non conosco altri film di Greengrass, ma questo mi semnbra si muova, più che sulla scia del bellissimo "The Hurt Locker", su quella di opere riuscite a metà come "Syriana" o "Munich", che mischiano la valenza privata con quella sociale in certi conflitti (armati), o cheeper meglio dire cercano di intuire le implicazioni reciproche tra le prime e le seconde. "Green Zone", più esplicitamente) un thriller, cerca forse di avere un significato sociale maggiormente marcato rispetto a "Syriana", ma non mi sembra che ciò lo renda più riuscito, anche ma non solo perché Greengrass ha filmato cose che sappiamo già da sette anni. Varie appartengono ormai al desueto, dagli arabi che sognano di ribellarsi ai regimi (Triste, o allegra?, profezia) ai giornalisti conniventi col potere, fino al potere esso stesso corrotto, quando non addirittura bugiardo.
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Non conosco altri film di Greengrass, ma questo mi semnbra si muova, più che sulla scia del bellissimo "The Hurt Locker", su quella di opere riuscite a metà come "Syriana" o "Munich", che mischiano la valenza privata con quella sociale in certi conflitti (armati), o cheeper meglio dire cercano di intuire le implicazioni reciproche tra le prime e le seconde. "Green Zone", più esplicitamente) un thriller, cerca forse di avere un significato sociale maggiormente marcato rispetto a "Syriana", ma non mi sembra che ciò lo renda più riuscito, anche ma non solo perché Greengrass ha filmato cose che sappiamo già da sette anni. Varie appartengono ormai al desueto, dagli arabi che sognano di ribellarsi ai regimi (Triste, o allegra?, profezia) ai giornalisti conniventi col potere, fino al potere esso stesso corrotto, quando non addirittura bugiardo.
Se il film non annoia, nonostante un simpatico ma un pò imbalsamato Matt Damon, è per la zona grigia (Non verde), su cui cerca di illuminare. Vuoi perché a parte il protagonista, forse idealizzato, spesso è difficile capire chi sia sincero e chi menta,vuoi anche perché, come già detto, esiste quella tra "Giusto" e "Sbagliato", o addirittura tra "Il potere" e "Gli altri". Tutto un grande imbroglio, che per certi versi i nuovi media rischiano di ampliare, anziché di chiarire. Il finale mi è parso ancora più discutibile del resto del film: due scene inutilmente didascaliche, l'omicidio del gebnerale e los contro di Damon col superiore.
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[+] action thriller realistico e onesto
(di giuliog02)
[ - ] action thriller realistico e onesto
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kildem
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mercoledì 16 febbraio 2011
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la zona verde e la sporca bugia dell'america
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Finalmente.
Finalmente uno che ha il coraggio di mostrare al mondo che la guerra in Medio Oriente è basata su fatti mai avvenuti, e quindi, su menzogne.
Armi di distruzione di massa che l'amministrazione Bush (eletta per due volte) ha sempre confermato, e che non sono mai state trovate.
Un film che, in maniera semplice, quasi ingenua nella sua semplicità, e con il pienone d'azione, ci spiega che la guerra in Medio Oriente è una buffonata.
Michael Moore (regista di fahrenheit 9/11) ha detto una frase che condivido "è incredibile che a hollywood abbiano accettato un film simile".
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