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Goodbye, Mr Zeus!: l'uomo è un pesciolino rinchiuso in una boccia

Troiano accusa la Inaudi: non si fa così!
di Marianna Cappi

Una nuova coppia comica
Fabio Troiano (49 anni) 10 ottobre 1974, Torino (Italia) - Bilancia. Interpreta Alberto nel film di Carlo Sarti Goodbye, Mr. Zeus!.

mercoledì 23 giugno 2010 - Incontri

Una nuova coppia comica si affaccia da un piccolo film di fattura bolognese: Fabio Troiano e Chiara Muti. Lui qualche sorriso l'aveva già strappato, bonario, con Il giorno + bello, lei ci aveva provato con scarso successo di botteghino in Come se fosse amore. Ora, con il film di Carlo Sarti, Goodbye, Mr Zeus!, nuotano a loro agio nelle acque mosse di una commedia surreale, dove fanno da spalla al piccolo protagonista: un pesciolino rosso. In conferenza stampa, a Roma, Chiara Muti non c'è, impegnata a Ravenna in teatro, per la sua prima volta da regista, ma ad accompagnare il regista e Fabio Troiano c'è l'inseparabile boccia di cristallo, col suo scodinzolante inquilino.

Com'è nata l'idea del film?
C. Sarti: Mi sono chiesto quale fosse l'animale domestico più indifeso e meno comunicativo e mi sono risposto: il pesce rosso. Poi ho pensato all'animale che, al contrario, ha dominato la terra, l'uomo, e mi sono divertito a immaginare mostrare l'umanità come un pesciolino fragile, chiuso dentro il suo piccolo acquario, che riesce a saltar fuori solo di quando in quando, prima di inabissarsi di nuovo. Volevo darmi la speranza di uscire da questa boccia con una commedia.

Come sei entrato nel cast?
F. Troiano: Mi è piaciuta l'idea di sceneggiatura di affidare ad un pesce le parole che Alberto non riesce a dire e a dirsi. A volte si fa con gli amici, si fa dire loro, in qualche modo, quello che vorremmo sentirci dire.

Si dice che lavorare con i bambini e con gli animali sia cosa complessa. Com'è stato lavorare con un pesce rosso?
Troiano: All'inizio mi sentivo un po' cretino. A casa fai i tuoi monologhetti da solo, ma davanti ad una macchina da presa ci devi credere davvero. A volte, non mettevamo nemmeno il pesce nella boccia, ma il meccanismo era quello di parlare con se stessi e, una volta che l'ho capito, poi è stato facile.

"Nemo" al cinema, "Boris" in tv: hai sentito la loro influenza?
Sarti: Mi piace molto Disney, e adoro Buster Keaton, tanto che l'ho messo nel film. C'è anche un piccolo omaggio a Truffaut, ma non ci sono riferimenti diretti a nessun film in particolare.

Quali sono state le difficoltà produttive?
Sarti: Questo tipo di cinema, diciamo "surreale", poco realistico, non è proprio contemplato in Italia, non solo dai produttori ma anche dal pubblico. Dieci anni fa, leggendo la sceneggiatura Nichetti mi disse: "non riuscirai mai a farlo, qui." E invece, alla fine, ce l'ho fatta. La gestazione è stata lunga, si sono succeduti i governi, abbiamo dovuto rifare la domanda al ministero. Ne abbiamo viste, come il pesce, di cotte e di crude, ma alla fine, dopo dieci lunghi anni, eccoci qui.

C'è un fondo di pessimismo nel film? Il protagonista in fondo fugge, non affronta davvero i problemi.
Sarti: C'è un fondo di tristezza, forse, di nostalgia, ma c'è anche una buona dose di speranza. Alla fine la foto di Fabio e Chiara che si scolora e affonda nell'acqua non è un'immagine pessimista: è diventata un ricordo e come tale se ne deve andare per lasciare il posto ad altri.
Troiano: è vero che Alberto scappa ma per il personaggio che è si tratta di una scelta importante: taglia col passato e si rifà una nuova vita. Per il tipo di persona che è non è cosa da poco. Anche la fuga è una scelta.

Quanti pesci rossi sono stati impiegati sul set?
Sarti: Forse un centinaio in tutto, ma Zeus è sempre rimasto Zeus, i primi piani sono suoi.

Nella tua filmografia scorrono quasi esclusivamente titoli low budget. Anche qui, il budget non superava i 500 mila euro...
Troiano: È vero, mi ritrovo spesso a fare film a basso costo, perché credo che sia l'idea che conta, non il budget, come ha dimostrato Dopo Mezzanotte di Ferrario, che è in assoluto il film meno costoso che ho fatto e quello che ha avuto più successo. Ho accettato di fare il film di Carlo perché la sceneggiatura era molto divertente, insolita. In questo caso, mi pare che il basso costo sia anche appropriato.
Sarti: Talvolta avere pochi mezzi consente paradossalmente più libertà, meno vincoli da rispettare. Però non avere avuto il fondo ministeriale penalizza, anche in fase di distribuzione. Questo film è stato approvato per ben due volte all'unanimità dalla commissione ma non ha ricevuto la sovvenzione "per esaurimento delle risorse finanziarie"!

I vostri prossimi progetti?
Troiano: Ricomincio con una fiction in tv a settembre e dovevo partire con un film il 12 luglio, Come Trovare l'Uomo Giusto al Momento Sbagliato, ma la protagonista, Francesca Inaudi, ha telefonato alla produzione e ha detto: se Fabio fa il film, non lo faccio io. Lo dico perché ci sono rimasto malissimo, la trovo una cosa molto brutta e stupida. A questo punto, pe ripicca, io voglio fare solo film con Francesca Inaudi.
Sarti: Io ho in cantiere un film a episodi, di cui ho già girato una parte, con Citran e Moni Ovaia: un film sul tempo fatto nel tempo. D'altronde sono un paleontologo, sono appassionato di fossili che hanno milioni di anni.

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