g. romagna
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sabato 7 agosto 2010
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genitori e figli
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Un professore di liceo con un figlio che vuole fare il Grande Fratello sottopone agli alunni della sua classe un tema che indichi le "istruzioni per l'uso" di un buon rapporto genitori-figli. Da qui la giovane Nina inizia a raccontare la storia della sua famiglia, fatta da padre e madre separati, fratellino dalle tendenze razziste, una nonna assente (fin quasi al momento della sua dipartita) dopo aver dedicato la sua vita all'alcool ed al poker ed un ragazzo, "coatto" al punto giusto, che si rivela invece capace di provare per lei sentimenti veri. Nello svolgimento del tema viene fuori che il figlio del professore e Nina si sono anche conosciuti, e che dalla loro frequentazione sono emersi anche particolari per il padre piacevolmente inattesi.
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Un professore di liceo con un figlio che vuole fare il Grande Fratello sottopone agli alunni della sua classe un tema che indichi le "istruzioni per l'uso" di un buon rapporto genitori-figli. Da qui la giovane Nina inizia a raccontare la storia della sua famiglia, fatta da padre e madre separati, fratellino dalle tendenze razziste, una nonna assente (fin quasi al momento della sua dipartita) dopo aver dedicato la sua vita all'alcool ed al poker ed un ragazzo, "coatto" al punto giusto, che si rivela invece capace di provare per lei sentimenti veri. Nello svolgimento del tema viene fuori che il figlio del professore e Nina si sono anche conosciuti, e che dalla loro frequentazione sono emersi anche particolari per il padre piacevolmente inattesi. Alla fine ciò che resta in mano è che soluzioni non ce ne sono, e che, nonostante tutte le difficoltà connesse all'essere genitori oggi, quando si è tali, beh, si è geneticamente programmati per amare i figli. Un collage di rapporti tesi e situazioni stereotipate, spesso a livello grossolano e quasi fastidioso. Per fortuna le interpretazioni (Placido, Buy ed Orlando su tutti, ma degna di nota è anche la giovanissima e debuttante Passarelli) sono di buon livello. A tratti - anzi, abbastanza spesso a dirla tutta - si sorride a fronte di vicende gradevoli, ma il tutto resta piuttosto banale ed inconcludente. E poi non c'è bisogno di dire cazzo o merda ogni due parole per far sembrare tutto più reale. Tutto sommato resta un film che si lascia guardare nella spensieratezza, sapendo fin da principio ciò che ci si deve aspettare. Due stelle e mezzo.
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matylde
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giovedì 20 gennaio 2011
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il conflitto generazionale!
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Da che è mondo e mondo, sempre genitori e figli hanno avuto non pochi contrasti. Forse trenta anni fa vigeva un po’ più di rispetto che portava il figlio a non mandare a quel paese il proprio genitore, a differenza di oggi, ma in ogni caso le idee “innovative” della prole appaiono sempre come minacce e stupidaggini per chi ci educa e ci vorrebbe a sua somiglianza! E’ questo il caso di Gigio che è fermamente convinto di voler entrare nel Grande Fratello a dispetto del padre che la ritiene una cosa da idioti! Non sempre però sono i figli ad essere gli “idioti” della situazione: infatti nel caso di Nina, ad esempio, i suoi genitori riescono a dare il meglio di loro stessi con liti, incomprensioni, tradimenti e insicurezze, che finiscono per ricadere, inevitabilmente, nel neo-razzismo del pic
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Da che è mondo e mondo, sempre genitori e figli hanno avuto non pochi contrasti. Forse trenta anni fa vigeva un po’ più di rispetto che portava il figlio a non mandare a quel paese il proprio genitore, a differenza di oggi, ma in ogni caso le idee “innovative” della prole appaiono sempre come minacce e stupidaggini per chi ci educa e ci vorrebbe a sua somiglianza! E’ questo il caso di Gigio che è fermamente convinto di voler entrare nel Grande Fratello a dispetto del padre che la ritiene una cosa da idioti! Non sempre però sono i figli ad essere gli “idioti” della situazione: infatti nel caso di Nina, ad esempio, i suoi genitori riescono a dare il meglio di loro stessi con liti, incomprensioni, tradimenti e insicurezze, che finiscono per ricadere, inevitabilmente, nel neo-razzismo del piccolo Ettore! Essere genitori ,si sa, non è semplice, ma nemmeno essere figli!!!
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great steven
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venerdì 24 maggio 2019
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dozzinale, malgrado la buona materia di base.
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GENITORI & FIGLI AGITARE BENE PRIMA DELL'USO (IT, 2010) diretto da GIOVANNI VERONESI. Interpretato da SILVIO ORLANDO, LUCIANA LITTIZZETTO, CHIARA PASSARELLI, MICHELE PLACIDO, MARGHERITA BUY, ANDREA FACCHINETTI, ELENA SOFIA RICCI, PIERA DEGLI ESPOSTI, MAX TORTORA, VITTORIO EMANUELE PROPIZIO
Professore d’italiano arrabbiato col figlio diciottenne in quanto questi vuole iscriversi al Grande Fratello, Alberto assegna una mattina alla sua classe un tema dal titolo Genitori e figli: istruzioni per l’uso. La sua allieva Nina coglie al volo l’occasione per parlare della prima volta dei suoi famigliari, da cui è rimasta sempre puntualmente delusa: l’imbranato padre Gianni, pescatore, che è stato cacciato di casa dalla madre di Nina, la caposala Luisa, perennemente con un diavolo per capello, per poi ripiegare con una vita a bordo di una barca; il fratellino razzista convinto; la nonna Lea, accanita bevitrice di whisky e pokerista indiscriminata, che ricompare d’improvviso dopo quindici anni di assenza perché ha bisogno di urgenti cure mediche.
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GENITORI & FIGLI AGITARE BENE PRIMA DELL'USO (IT, 2010) diretto da GIOVANNI VERONESI. Interpretato da SILVIO ORLANDO, LUCIANA LITTIZZETTO, CHIARA PASSARELLI, MICHELE PLACIDO, MARGHERITA BUY, ANDREA FACCHINETTI, ELENA SOFIA RICCI, PIERA DEGLI ESPOSTI, MAX TORTORA, VITTORIO EMANUELE PROPIZIO
Professore d’italiano arrabbiato col figlio diciottenne in quanto questi vuole iscriversi al Grande Fratello, Alberto assegna una mattina alla sua classe un tema dal titolo Genitori e figli: istruzioni per l’uso. La sua allieva Nina coglie al volo l’occasione per parlare della prima volta dei suoi famigliari, da cui è rimasta sempre puntualmente delusa: l’imbranato padre Gianni, pescatore, che è stato cacciato di casa dalla madre di Nina, la caposala Luisa, perennemente con un diavolo per capello, per poi ripiegare con una vita a bordo di una barca; il fratellino razzista convinto; la nonna Lea, accanita bevitrice di whisky e pokerista indiscriminata, che ricompare d’improvviso dopo quindici anni di assenza perché ha bisogno di urgenti cure mediche. In più, Nina parla del fatto che si sente indietro rispetto alle amiche perché è ancora vergine e desidererebbe una prima volta e di un certo ragazzo poco più grande di lei col quale nasce un rapporto d’amicizia che poi si trasforma in un autentico fidanzamento. Corretto il tema e lettolo, Alberto ha l’occasione di riflettere assieme alla moglie su come trattare col loro figlio per comprenderne le aspettative e i bisogni. Il tema è senza dubbio molto attuale, e rispecchia una realtà nostrana con cui adulti e adolescenti devono fare i conti ogni giorno, quindi la scelta di quest’ultimo va apprezzata. Peccato che gli sceneggiatori banalizzino il tutto costruendo una storiella blanda, inconsistente e acquosa, per altro densa di sottotrame che non vedono quasi mai la loro piena realizzazione, che rovina la materia di partenza. Lo sguardo sull’incontro/scontro fra i genitori e i loro figli scapestrati (chi più, chi meno) pecca di un’enormità lancinante di luoghi comuni e non centra il bersaglio, in quanto troppo indaffarato a strappare a tutti i costi una risata che ambisce ad essere agrodolce, ma finisce per assumere, nel complesso, i toni della voce di un coro stonato e molto povero. I primi dieci minuti ci stanno, ma poi ogni storia prende il largo e va avanti per conto suo, dunque l’unità narrativa viene spezzata prima ancora di consolidarsi. Ma il torto più grave da rimproverargli è il pessimo utilizzo del cast: una marea di attori eccellenti (fra cui brillano una Littizzetto che meriterebbe di più, un Orlando abbastanza in forma nel ruolo che più gli si addice – l’uomo oppresso dalle proprie insicurezze –, un Placido sopra le righe alquanto efficace e una Buy che gli tiene testa con notevole autonomia) che più sprecati non si potrebbe, terribilmente sacrificati per far spazio a un gruppetto di giovani bellocci e senza scorza. Dimostrano di recitare con interesse, nonostante l’esiguità delle loro scene, anche Tortora e Degli Esposti, strepitosa nelle vesti della nonna spregiudicata ma pur sempre con uno sprazzo di saggezza pronto ad essere condiviso. Ultima nota: è un ulteriore guaio che la famiglia Orlando-Littizzetto-Passarelli sopraffaccia quella Placido-Buy-Facchinetti, oltremodo interessante per le dinamiche di intervento nei discorsi e la rabbia facile che sconvolge presto i suoi membri, guaio che sfortunatamente va a ricadere sulla credibilità di un intreccio debole. Prodotto da Filmauro. Veronesi promette molto e mantiene poco giacché gli difetta il coraggio di osare. Anche questa volta la sua vocazione di sceneggiatore supera alla grande le sue velleità registiche.
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100spindle
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mercoledì 14 luglio 2010
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mi sono agitato
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Un film italiano fuori dai soliti schemi. Divertente, non volgare e con punte di delicata ma incisiva ironia.
Bravi gli attori con un particolare plauso a Silvio Orlando.
Il film rimane in superficie ma riesce comunque a evidenziare alcuni disagi tipici dei rapporti genitori figli ridicolizzando gli aspetti che a volte costituiscono il vero muro di incomunicabilità tra generazioni.
Incredibile la trovata al limite del surreale del defloratore ufficiale della scuola. Spero sinceramente non esista nella realtà.
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matylde
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lunedì 10 gennaio 2011
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il conflitto generazionale
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Da che è mondo e mondo, sempre genitori e figli hanno avuto non pochi contrasti. Forse trenta anni fa vigeva un po’ più di rispetto che portava il figlio a non mandare a quel paese il proprio genitore, a differenza di oggi, ma in ogni caso le idee “innovative” della prole appaiono sempre come minacce e stupidaggini per chi ci educa e ci vorrebbe a sua somiglianza! E’ questo il caso di Gigio che è fermamente convinto di voler entrare nel Grande Fratello a dispetto del padre che la ritiene una cosa da idioti! Non sempre però sono i figli ad essere gli “idioti” della situazione: infatti nel caso di Nina, ad esempio, i suoi genitori riescono a dare il meglio di loro stessi con liti, incomprensioni, tradimenti e insicurezze, che finiscono per ricadere, inevitabilmente, nel neo-razzismo del pic
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Da che è mondo e mondo, sempre genitori e figli hanno avuto non pochi contrasti. Forse trenta anni fa vigeva un po’ più di rispetto che portava il figlio a non mandare a quel paese il proprio genitore, a differenza di oggi, ma in ogni caso le idee “innovative” della prole appaiono sempre come minacce e stupidaggini per chi ci educa e ci vorrebbe a sua somiglianza! E’ questo il caso di Gigio che è fermamente convinto di voler entrare nel Grande Fratello a dispetto del padre che la ritiene una cosa da idioti! Non sempre però sono i figli ad essere gli “idioti” della situazione: infatti nel caso di Nina, ad esempio, i suoi genitori riescono a dare il meglio di loro stessi con liti, incomprensioni, tradimenti e insicurezze, che finiscono per ricadere, inevitabilmente, nel neo-razzismo del piccolo Ettore! Essere genitori ,si sa, non è semplice, ma nemmeno essere figli!!!
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paride86
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martedì 27 luglio 2010
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inutile e poco comico
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Quando Veronesi girò "Italians" aveva solo la pretesa di divertire; qui invece c'è qualche ambizione in più, cioè quella di voler raccontare il rapporto tra genitori e figli col registro di commedia.
Questo film non riesce a parlare né dei genitori né dei figli, e il tutto si risolve in una serie di momenti, a volte divertenti, a volte più sentimentali, che magari toccano qualche tema importante ma lo lasciano lì, senza approfondirlo.
Devo, inolre, ripetere una cosa che ho già scritto in diversi commenti: ultimamente nel cinema italiano si sta diffondendo una nuova figura, quella della nonna "amica".
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Quando Veronesi girò "Italians" aveva solo la pretesa di divertire; qui invece c'è qualche ambizione in più, cioè quella di voler raccontare il rapporto tra genitori e figli col registro di commedia.
Questo film non riesce a parlare né dei genitori né dei figli, e il tutto si risolve in una serie di momenti, a volte divertenti, a volte più sentimentali, che magari toccano qualche tema importante ma lo lasciano lì, senza approfondirlo.
Devo, inolre, ripetere una cosa che ho già scritto in diversi commenti: ultimamente nel cinema italiano si sta diffondendo una nuova figura, quella della nonna "amica". I nostri film ne sono pieni: ottuagenarie, più moderne di un genitore, sboccate, femministe, indipendenti, libere...ma solo io vedo quest'assurdità?
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