elgatoloco
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mercoledì 17 marzo 2021
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simpatica commedia con accenti da"musical"
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"Les émotifs anonymes"(Jean Pierre Améris, scritto con Philippe Blasband, 2o10)vede una cioccolatiaia, assunta dapprima del reparto vendite di una fabbrica di cioccolato e poi, dapprima anonimamente, come chocolaière,, innamorarsi del suo capo(lui , "emotivo anonimo"teme le donne, lei molto altro, entrambi frequentano gruppi di autoaiuto, anzi lui, forse uno psicologo, sempre che non sia un"double", un alter ego, poi entrambi si ritrovano nel grupppo), finché, quasi"inevitabile"scatta l'amore. NOn importa stabilire se la definizione di"emotivi anonimi"sia esatta a livello psichiatrico e/o neurofisologico, il film riesce a trasmettere comicità sncera, humor non caustico in un contesto inizialmente malinconico, realizzando una sintesi felice tra"emozioni"(appunto), stati d'animo e contesti di vita diversi(oltre a tutto, un datore di lavoro e una lavoratrice, un rapporto dunque "difficile", in specie nelle nostre società capitalistiche, ma anche fortemente gerarchizzate), dove anche l'inserzione di elementi da musical(sia la protagonista sia il protagonista cantano, lui affrontando, in versione francese, la famosa "Oci CIornie", cult della canzone russa).
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"Les émotifs anonymes"(Jean Pierre Améris, scritto con Philippe Blasband, 2o10)vede una cioccolatiaia, assunta dapprima del reparto vendite di una fabbrica di cioccolato e poi, dapprima anonimamente, come chocolaière,, innamorarsi del suo capo(lui , "emotivo anonimo"teme le donne, lei molto altro, entrambi frequentano gruppi di autoaiuto, anzi lui, forse uno psicologo, sempre che non sia un"double", un alter ego, poi entrambi si ritrovano nel grupppo), finché, quasi"inevitabile"scatta l'amore. NOn importa stabilire se la definizione di"emotivi anonimi"sia esatta a livello psichiatrico e/o neurofisologico, il film riesce a trasmettere comicità sncera, humor non caustico in un contesto inizialmente malinconico, realizzando una sintesi felice tra"emozioni"(appunto), stati d'animo e contesti di vita diversi(oltre a tutto, un datore di lavoro e una lavoratrice, un rapporto dunque "difficile", in specie nelle nostre società capitalistiche, ma anche fortemente gerarchizzate), dove anche l'inserzione di elementi da musical(sia la protagonista sia il protagonista cantano, lui affrontando, in versione francese, la famosa "Oci CIornie", cult della canzone russa). Inedite, impreviste, insperate perfromances amorose(non erotiche, qui)e sentimentali tra due personaggi che si direbbero inizialmente"asettici", lontani l'uno dall'altra e chiusi, "monadicamente"in una loro aseità non comunicante, che invece superano la barriera in maniera del tutto"imprevista", certo a prezzo di notevoli difficoltò e non senza aver superato ostacoli di ogni tipo. Le scene che si riferiscono al festival del ciccolato a Rouen con relativa permamenza di almeno una notte in hotel in una camera comune e quelle del ristorante sono di per sé probanti, ,a tutto il film"regge"pienamente, senza alcun cedimento che si posa definire tale, anzi si ravviva continuamente, anche nella scene"sociali", quelle in cui sono coinvolti gli altri/le altre dipendenti dela fabbrica che prima dlel'arrivo della ragazza, cioccolataia che si nasconde dietro l'anonomiato dell'"Héremite", con tanto di finzione da telecamera, riescono pienamente. Otttimi intepreti, in questo fillm delizioso, Isabelle Carré e Benoi^t Poelvoorde, ma anche tutti/e gli(le altri(e reggono assolutamente il passo. Un cinema francese che, ormai quasi orfano dei grandi autori, rimane ancora capace di produrre film di alto livello. El Gato
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louisedominici
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sabato 9 giugno 2018
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ottima "dolce" commedia
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Ancora una volta il cinema, o meglio la commedia francese, non delude. Tutt'altro! Incomprensibile (leggendo anche i commenti precedenti) quel "Ni" indicato a proposito del consiglio alla visione. Le interpretazioni sono ottime. La storia non banale con quel che di fantasioso o fantastico che accompagna sempre il cioccolato o cioccolata che dir si voglia: da chocolat a la fabbrica del cioccolato. Per quanto mi riguarda assegno quattro stelle perchè è un film che ha tutte le caratteristiche per piacere alla più ampia pletora di spettatori. Una commedia che, contrariamente al cinema italiano, non ha bisogno di volgarità per far sorridere e che scorre via di scena in scena senza mai farti guardare l'orologio.
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Ancora una volta il cinema, o meglio la commedia francese, non delude. Tutt'altro! Incomprensibile (leggendo anche i commenti precedenti) quel "Ni" indicato a proposito del consiglio alla visione. Le interpretazioni sono ottime. La storia non banale con quel che di fantasioso o fantastico che accompagna sempre il cioccolato o cioccolata che dir si voglia: da chocolat a la fabbrica del cioccolato. Per quanto mi riguarda assegno quattro stelle perchè è un film che ha tutte le caratteristiche per piacere alla più ampia pletora di spettatori. Una commedia che, contrariamente al cinema italiano, non ha bisogno di volgarità per far sorridere e che scorre via di scena in scena senza mai farti guardare l'orologio. E alla fine ti alzi con quella pace interiore che - per chi non è a dieta - soltanto un vaso intero di Nutella riesce a dare.
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enzo70
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martedì 21 ottobre 2014
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piccola favola francese
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Un piccolo gioiellino francese. E si, perché ai tempi dei super uomini e delle super donne, delle sicurezze che diventano intransigenza, intolleranza, tutte in per mascherare il nulla due persone timide ed insicure ti danno la forza per andare avanti con un grande sorriso. Lei, una straordinaria Isabelle Carreè, è una cioccolataia con un grande talento, soffocato da un’infinita timidezza. Lui, Benoit Poelvoorde, è un piccolo imprenditore, proprietario di una fabbrica di cioccolata in grave crisi; anche lui ostaggio della sua emotività. Il resto è un lungo incantevole viaggio nelle vite di questi due strani, incredibili, tenerissimi personaggi che dietro alle loro insicurezze dimostrano una profonda umanità.
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Un piccolo gioiellino francese. E si, perché ai tempi dei super uomini e delle super donne, delle sicurezze che diventano intransigenza, intolleranza, tutte in per mascherare il nulla due persone timide ed insicure ti danno la forza per andare avanti con un grande sorriso. Lei, una straordinaria Isabelle Carreè, è una cioccolataia con un grande talento, soffocato da un’infinita timidezza. Lui, Benoit Poelvoorde, è un piccolo imprenditore, proprietario di una fabbrica di cioccolata in grave crisi; anche lui ostaggio della sua emotività. Il resto è un lungo incantevole viaggio nelle vite di questi due strani, incredibili, tenerissimi personaggi che dietro alle loro insicurezze dimostrano una profonda umanità. Jean Pierre Amerìs riesce a fare il mestiere di un buon regista, un gran bel film, senza fronzoli, coerente nella sua semplicità e gradevole. Il cinema, il buon cinema, è fatto anche di film solo apparentemente banali, come questa favola piccola piccola tutta francese.
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francesco2
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lunedì 8 aprile 2013
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manca qualcosa
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Chi scrive apprezza discretamente il cinema d'oltralpe: penso anche a "Prodotti" minori come "Solo un bacio per favore", o un altro film dello stesso regista di cui mi sfugge il nome, o anche il turistico "Baciate chi vi pare".
Stavolta, però mi pare che i.....critici verso questo cinema abbiano le loro ragioni. Spunto davvero esile (Due solitudini che s'incontrano tra loro, ed a volte non vogliono essere riconosciute dagli altri), impreziosito (?) dalla trovata del cioccolato. Ed in più i rimandi ad Amélie Poulain, più o meno consapevoli, che ormai troppo spesso mi paiono inevitabili.
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filippo catani
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mercoledì 3 aprile 2013
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emotivi innamorati
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Il proprietario di una cioccolateria è alla ricerca di una nuova addetta alle vendite. L'uomo sceglie la prima ragazza che si presenta in quanto, essendo un emotivo, si tiene alla larga da situazioni che non conosce. Il fatto è che anche la ragazza è emotiva e i due finiranno con l'innamorarsi.
Una sorta di favoletta molto divertente è il senso di questa commedia romantica francese. Partendo dal fare il verso agli alcolisti anonimi con l'incontro per emotivi anonimi (le procedure sono le stesse), il film prende una rotta che ha davvero dei risvolti incredibili e ovviamente portati all'assurdo e all'esagerazione. Sia la sequenza del bacio ma soprattutto quella del primo appuntamento al ristorante sono davvero esilaranti ed ovviamente esagerano quelle che sono le sensazioni che ognuno di noi ha però provato in occasioni del genere.
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Il proprietario di una cioccolateria è alla ricerca di una nuova addetta alle vendite. L'uomo sceglie la prima ragazza che si presenta in quanto, essendo un emotivo, si tiene alla larga da situazioni che non conosce. Il fatto è che anche la ragazza è emotiva e i due finiranno con l'innamorarsi.
Una sorta di favoletta molto divertente è il senso di questa commedia romantica francese. Partendo dal fare il verso agli alcolisti anonimi con l'incontro per emotivi anonimi (le procedure sono le stesse), il film prende una rotta che ha davvero dei risvolti incredibili e ovviamente portati all'assurdo e all'esagerazione. Sia la sequenza del bacio ma soprattutto quella del primo appuntamento al ristorante sono davvero esilaranti ed ovviamente esagerano quelle che sono le sensazioni che ognuno di noi ha però provato in occasioni del genere. I due protagonisti sono bravissimi e reggono per intero il peso della pellicola. Insomma un film divertente, rilassante e con un sapore misto di amore e cioccolato che lascia lo spettatore soddisfatto nonostante la sua breve durata un po' come il sapore di un buon cioccolatino.
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onufrio
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mercoledì 16 gennaio 2013
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angeliqué e jean rené
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Cioccolataia particolarmente emotiva, viene assunta in una fabbrica di cioccolato, il capo di questa fabbrica è anch'egli un emotivo "anonimo" in cura da uno psicologo; le loro emotività porteranno ad una serie di circostanze buffe, e alla nascita di un amore un pò complessato. Commedia francese piacevole,ma mancano un paio di ingredienti a questo film per fare il salto di qualità.
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pietroabb
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domenica 30 dicembre 2012
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non comprendo tutte queste critiche
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Non comprendo tutte queste critiche verso questo film... sarei curioso di sapere quante stelle metterebbe i francesi alle commedie italiane degli ultimi cinque anni? Ditemene una che abbia raggiunto il livello qualitativo con cui è stato confezionato questo film.
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cenox
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venerdì 13 luglio 2012
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un film più breve di un cartone
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Il film si incentra sull'emotività, quella più profonda, che non permette di avere certezze in nessun campo, che anzi obbliga i soggetti ad evitare qualsiasi contatto con altre persone. La protagonista di questo film francese dalla brevissima durata è una donna, fenomenale ma anonima cioccolataia, che al momento di dover cercare lavoro incontra un uomo a capo di una fabbrica di cioccolato, con le sue stesse paure nel relazionarsi, anzi forse anche maggiori, che non ci penserà due volte nell'assumerla. I due si piacciono, e molto, ma ognuno all'insaputa dell'altro, temono di esporsi troppo a causa della loro esagerata timidezza. Una commedia che pur essendo cortissima (appena 75 minuti!!) non scorre così velocemente come si potrebbe pensare, anche se qualche trovata simpatica ha spazio durante il film.
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Il film si incentra sull'emotività, quella più profonda, che non permette di avere certezze in nessun campo, che anzi obbliga i soggetti ad evitare qualsiasi contatto con altre persone. La protagonista di questo film francese dalla brevissima durata è una donna, fenomenale ma anonima cioccolataia, che al momento di dover cercare lavoro incontra un uomo a capo di una fabbrica di cioccolato, con le sue stesse paure nel relazionarsi, anzi forse anche maggiori, che non ci penserà due volte nell'assumerla. I due si piacciono, e molto, ma ognuno all'insaputa dell'altro, temono di esporsi troppo a causa della loro esagerata timidezza. Una commedia che pur essendo cortissima (appena 75 minuti!!) non scorre così velocemente come si potrebbe pensare, anche se qualche trovata simpatica ha spazio durante il film.
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sandrocattarinussi
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lunedì 28 maggio 2012
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assolutamente godibile
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Una favola dai colori accesi (e non in senso solo metaforico) sull'eterno dilemma della coppia degli uguali (che finiscono per odiare i propri difetti che sono gli stessi dell'altro) o degli opposti (dove uno è il normale e l'altro il diverso, l'emotivo in questo caso, da curare e guarire, se possibile).
Il film termina e lascia con un sorriso sulle labbra e la speranza che compaia la scritta "e vissero felici ed emotivi". Un sogno leggero per chi è ancora capace di sognare.
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michela papavassiliou
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lunedì 14 maggio 2012
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una cenerentola emotiva dalle scarpe di cioccolato
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Fiaba contemporanea quella della giovane Angelique, angelica di nome e di fatto. Affetta da una sindrome di timidezza acuta , ma dotata di una genialita' fuori dal comune nel comporre aromi e forme per piccole delizie del palato, questa atipica cioccolataia e' la protagonista del film di Jean Pierre Ameris. In cerca di lavoro la ragazza viene assunta in una Fabbrica di Cioccolato. Un antico edificio con pochi dipendenti, ormai segnato dal lento, inesorabile declino ed un capo Jean Rene', interpretato dal perfetto Benoit Poelvoorde. Uomo tutto d' un pezzo solo all'apparenza e' affetto anch'egli da blocchi emotivi acuti, che non gli permettono di avere delle relazioni rilassate ed aperte con le persone.
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Fiaba contemporanea quella della giovane Angelique, angelica di nome e di fatto. Affetta da una sindrome di timidezza acuta , ma dotata di una genialita' fuori dal comune nel comporre aromi e forme per piccole delizie del palato, questa atipica cioccolataia e' la protagonista del film di Jean Pierre Ameris. In cerca di lavoro la ragazza viene assunta in una Fabbrica di Cioccolato. Un antico edificio con pochi dipendenti, ormai segnato dal lento, inesorabile declino ed un capo Jean Rene', interpretato dal perfetto Benoit Poelvoorde. Uomo tutto d' un pezzo solo all'apparenza e' affetto anch'egli da blocchi emotivi acuti, che non gli permettono di avere delle relazioni rilassate ed aperte con le persone. Per un equivoco la bella protagonista verra' assunta come rappresentante. L'atavica timidezza, che cerca di superare frequentando un gruppo di autoaiuto, gli Emotivi Anonimi appunto, le impedisce di rivelare apertamente la sua passione per il cioccolato e la volonta' di lavorare li' per poter produrre nuovi peccati di gola. Riuscira' infine a mettere in campo la sua inventiva, a salvare la societa' e a trovare l'amore. Atmosfere tutte francesi per questa pellicola poetica ed ironica. Si ha l'impressione a tratti di poter gustare alcuni fotogrammi come morbidi cioccolatini e si ha voglia di sorridere alle infantili timidezze dei due bravi protagonisti , come quando da piccoli, dopo aver mangiato i dolcetti, si nascondevano le cartine per non mostrarne il numero.Delicato.MP
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[+] brava
(di sandrocattarinussi)
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