Eaters

Da un montaggio di servizi giornalistici si apprende che il mondo è ormai in preda a orde di famelici zombi. Si parla di un terribile untore, ritenuto responsabile della diffusione dell'epidemia. Tra gli umani riescono a sopravvivere solo i più forti, apparentemente tutti individui di sesso maschile, meglio se parecchio spietati e dal grilletto facile. Di conseguenza, le possibilità che la specie riesca ad andare avanti sono scarsissime a causa dell'effettiva mancanza di donne. In tuta mimetica e armati fino ai denti, Alen e Igor vanno alla ricerca di morti viventi da consegnare al laboratorio di Gyno, strambo scienziato al lavoro su una qualche soluzione. A bordo di un fuoristrada, i due viaggiano verso il settore F, la zona più interna e pericolosa, tra improvvisi assalti di zombi e scontri con una tribù di neonazisti che si serve degli infetti per combattimenti mortali.
Film a bassissimo costo, Eaters dei toscani Luca Boni e Marco Ristori è il frutto del lavoro di due appassionati, indirizzato ad un pubblico specifico cui viene da subito richiesta la difficile mediazione tra risultato ottenuto e condizioni di realizzazione. Dopo un incipit azzeccato in cui chi guarda è d'un colpo calato in un territorio senza alcun ordine sociale e tantomeno morale, entrano in gioco due protagonisti, di diverso tratteggio caratteriale, dediti alla battuta pesante e al comportamento eccessivo come vuole una certa tendenza che dal fumettistico approda al parodico.
L'ammirevole cura del trucco - con alcuni zombi che fisiognomicamente richiamano alla memoria classici del genere - e di alcuni ottimi effetti speciali al contrario risulta poco supportata da una scrittura a tratti confusa e ad altri tirata via: alcune buone idee, si pensi all'incontro con il falso prete oppure al personaggio del führer nano, avrebbero potuto essere sviluppate in maniera più approfondita, tagliando di contro qualche fastidiosa ripetizione dei dialoghi. Rifatta cento volte da 1997 - Fuga da New York in giù, la sequenza dello scontro mortale in un arena da post-apocalisse funziona meglio di quanto si è portati a credere al primo impatto. Dietro alla distribuzione di una pellicola che ha il merito di sembrare più ricca di quanto non sia c'è anche Uwe Boll, regista e produttore tedesco noto ai fanatici del genere. 