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Cosa voglio di più, una domanda e un'affermazione

Dopo il Festival di Berlino arriva il nuovo film di Silvio Soldini.
di Gabriele Niola

Uno strano titolo
Alba Rohrwacher (45 anni) 27 febbraio 1979, Firenze (Italia) - Pesci. Interpreta Anna nel film di Silvio Soldini Cosa voglio di più.

martedì 27 aprile 2010 - News

Uno strano titolo
Lo so è un titolo strano per essere un film di Silvio Soldini. Sembra più un film giovanilista" sono gli sceneggiatori ad ammettere subito la stranezza, Cosa voglio di più infatti era il titolo di lavorazione del film (anche se di solito i film di Soldini durante la lavorazione si chiamano con il nome della protagonista) scelto da Doriana Leondeff per caso "mi sembrava triste solo 'Anna e Domenico', così per associazione di idee con la canzone di Battisti ho pensato a Cosa voglio di più, ma non era una cosa definitiva, invece poi è piaciuto così a tanto a tutti, produttori inclusi che l'abbiamo mantenuto". E pure il regista ha gradito la scelta perchè "in certi momenti è una domanda che i personaggi sembrano chiedersi, in altri invece è un'affermazione che potrebbero fare".
Passato fuori concorso a Berlino e centrato sui due attori protagonisti, Alba Rohrwacher e Pierfrancesco Favino, Cosa voglio di più sembra proseguire il discorso di Giorni e nuvole, cioè la descrizione di una vita ordinaria resa difficile dal contesto sociale ed economico. Ed in effetti di cose che i due protagonisti "vogliono di più" ce ne sono tante e in molti momenti è proprio il non sapere a cosa tengano maggiormente a portare avanti il racconto di Anna e Domenico, individui "sistemati" nel grande incastro sociale-metropolitano ma relegati ai margini della città e del mondo lavorativo, precari ognuno a modo proprio, dotati di una stabilità economica non di ferro (specie Domenico) e con una vita inquadrata in una famiglia o in una convivenza.
L'incontro casuale tra i due scatena però l'amore imprevisto, si piacciono subito e progressivamente si amano sempre di più, sempre di nascosto, fino per l'appunto a chiedersi se tengano di più alla vecchia vita o alla nuova.

L'impossibilità di cambiare
Invece che raccontare un nucleo familiare come nel film precedente o un percorso individuale come in Agata e la tempesta o Pane e tulipani, questa volta Soldini racconta due storie parallele di due persone che si amano per poche ore la settimana mentre nel resto del tempo devono fare i conti con la vita che si sono costruiti e che ora diventa una gabbia.
"Una volta il tradimento al cinema era dipinto come un affrancamento dalle ansie familiari, oggi invece non lo vediamo più così ma come qualcosa di distruttivo" spiega Teresa Saponangelo, che nel film è la moglie di Pierfrancesco Favino, parlando di come il contesto sociale ed economico condizioni il racconto di una storia, in particolare per il persoanggio di Domenico, che come dice Favino stesso: "compie un percorso interiore, cambia dentro ma poi nella realtà della sua vita non ha alternative e a questo mutamento interiore non ne può far corrispondere uno pratico".
Nonostante le chiare intenzioni però Cosa voglio di più non è un film a tesi, concluso, anzi vuole con forza essere aperto: "Mi piace finire in modo che lo spettatore una volta uscito dalla sala continui a riflettere su quello che ha visto e magari ne parli" dice Silvio Soldini.
Ambientato in una Milano periferica, contornata da palazzi dall'architettura sommaria e aggressiva e da un'umanità senza certezze, il film non è solo una storia di due persone ma anche la storia di una categoria sociale in emersione. Uomini e donne dalla buona educazione, provenienti da un ceto familiare medio che stentano a mantenere uno stile di vita minimamente borghese, che non hanno certezze professionali e che sono continuamente vittime di soprusi lavorativi ai quali non possono che sottostare, pena la perdita del lavoro. Un contesto nel quale qualsiasi cosa è difficile, soprattutto cambiare vita. "Domani il mio capo si sposa per la quinta volta" - "Eh... Quando hai i soldi..." si dicono ad un certo punto i protagonisti.

I dettagli che fanno una storia
Sebbene girato intorno ai due attori protagonisti che incarnano le due anime in mutamento della storia, Cosa voglio di più si avvale anche di uno straordinario cast di caratteristi cui sono affidati i ruoli secondari, cioè le rispettive famiglie.
"E' una questione di dettagli" spiega Giuseppe Battiston, che del cast di comprimari è il più in forma con il suo ruolo di marito di Anna "La forza di un personaggio minore come il mio è tutta di scrittura. Avere un ruolo che in 40 scene non ha nessuna evoluzione è molto più complesso che essere uno dei protagonisti, perchè quello che devi fare non è mostrare un cambiamento che avviene nel presente della storia ma illustrare le informazioni che hai e ti sono state date sul passato di quel personaggio, utilizzando unicamente scene di ordinaria quotidianità".
Ma non c'è solo Battiston, nel film compaiono anche Teresa Saponangelo, Gisella Burinato, Sergio Solli e Gigio Alberti tutti con ruoli scritti "per poter avere una storia tutta loro" confessa la sceneggiatrice Doriana Leondeff "solo sulla zia Ines potrei fare una serie televisiva di puntate e puntate". La zia Ines citata è interpretata da Gisella Burinato, uno dei personaggi con il numero di scene minore ma dalla forza e dal valore maggiori per come riesce con efficacia ad essere lo specchio di una parte del carattere di Anna.

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