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Full Metal Shakespeare

Presentato a Berlino Coriolanus, implacabile tragedia che parla di Roma ma pensa al Vietnam di Kubrick.
di Giovanni Bogani

Il cast di Coriolanus a Berlino per la premiere del film.
Gerard Butler (Gerard James Butler) (54 anni) 13 novembre 1969, Glasgow (Gran Bretagna) - Scorpione. Interpreta Tullus Aufidius nel film di Ralph Fiennes Coriolanus.

martedì 15 febbraio 2011 - Incontri

C'è del macho in Berlinale. Ralph Fiennes e Gerard Butler, uno più duro, uno più sexy dell'altro – oggi le colleghe non ti salutavano nemmeno, la testa ad altro – si affrontano, si insanguinano, si pugnalano, si avvinghiano, si abbracciano finché morte non li separi. Fin quasi a far affiorare il sospetto di un erotismo omosessuale sottopelle.

Il film è Coriolanus. Shakespeare portato sullo schermo – in veste di coproduttore, regista e protagonista – da Ralph Fiennes, l'ufficiale nazi di Schindler's List. Presentato oggi in concorso a Berlino, accolto da un applauso stranito in sala, e da uno da concerto rock in conferenza stampa. 122 minuti di sanguinosa e implacabile tragedia shakespeariana affondata in un presente astratto e non ben definito: dove si parla di Roma, di Anzio, ma si pensa ai Balcani, o al Vietnam astratto di Full Metal Jacket di Kubrick.

Il "Full Metal Shakespeare" di Ralph Fiennes adotta i veri versi di Shakespeare, dove si dice "thou" e non "you", e "art"” e non "are". Ma intorno ci sono telecamere, breaking news della televisione, carri armati, polizia col manganello.

Ralph Fiennes, perché ha scelto questa commistione tra Shakespeare e il presente?
"Intanto, perché 'Coriolano' sta da anni dentro di me. L'ho fatto dieci anni fa a teatro, a Londra, e ho sviluppato una vera ossessione per questa pièce. Da anni volevo portarla al cinema, ma mi chiedevo come, in che modo".

E perché ha scelto di ambientarla nell'oggi, ma con il linguaggio originale di Shakespeare?
"Mentre pensavo alla tragedia, continuavo a vedere al telegiornale immagini di rivolte nelle città, di guerre nei Balcani e in Cecenia, di crisi economica, e mi sono convinto che il dramma di Shakespeare poteva ben parlare anche di tutto questo. Poi, il film di Baz Luhrmann, Romeo + Juliet, mi ha dato molta fiducia. Ho pensato che potevo fare qualcosa di contemporaneo, lasciando intatto quel linguaggio".

Nel rapporto tra lei e Gerard Butler c'è quasi una componente erotica. Vi combattete, ma in qualche modo siete indissolubilmente legati. Le sembra una interpretazione sbagliata?
"No, tutt'altro. Nelle scene in cui ci affrontiamo, effettivamente, c'è un elemento erotico. Che credo sia evidente già nella tragedia di Shakespeare. Il mio antagonista, interpretato da Gerard, è quasi un alter ego, un 'love mate'. Se io non fossi io, nel film, sarei sicuramente lui. Sono due personaggi che si rispettano".

Gerard Butler, per lei come è stato affrontare un altro personaggio "macho" e violento, dopo 300? Non teme di rimanere intrappolato in un certo tipo di ruoli?
"Fino ad ora mi dicevano tutti che facevo troppe commedie romantiche, ora mi dite che faccio troppi film violenti! Ma io cerco sempre di fare cose differenti, cerco sempre di mettermi alla prova. Poi anche per me 'Coriolano' è un momento importante della mia formazione. È stato il primo lavoro che ho fatto a teatro, me lo porto dentro".

Presenza straordinaria nel film, con un monologo in sottofinale da brividi, Vanessa Redgrave. È lei la madre di Coriolano, piena di orgoglio per un figlio guerriero, e poi di sdegno, quando il figlio si rivolta contro Roma.

Signora Redgrave, come descriverebbe il suo personaggio?
"È una donna che ama suo figlio. Ma che accetta l'idea di vederlo morire, piuttosto che perdere l'onore. Un tipo di donna che non esiste quasi più, ma che non è stata rara. Io stessa vengo da una famiglia in cui c'erano molti militari. Due miei zii erano nella Royal Navy, hanno fatto la guerra, uno di loro è morto, con onore".

Come è riuscita a dare tante risonanze al suo personaggio di madre?
"Semplicissimo: mi sono fidata del regista. È lui che ti dà un ritmo interiore, nel quale ci sono la profondità della voce, l'altezza, i tempi della recitazione. È tutto lì. E diventa tutto semplice, mi creda".

Interviene Gerard Butler: "Il mio primo giorno di riprese coincideva proprio con quella scena. Sono arrivato sul set e c'era Vanessa che recitava così. No, non ce la posso fare con lei… ma come fa? Mi veniva quasi voglia di tornare a casa", ride.

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