Max Giusti è Gru
Televisione, radio e ora anche cinema, almeno nelle vesti di doppiatore: "Non so perchè mi abbiano chiamato a doppiare Gru, forse tutti quelli bravi erano impegnati!", ci scherza su Max Giusti ma poi rivela la verità: "È strano come mi abbiano contattato in 3 contemporaneamente per doppiare 3 cartoni animati diversi, ci dev'essere stata una specie di indagine di mercato sul mio conto" e quali erano gli altri 2 cartoni rifiutati a favore di Cattivissimo me? "Eh si! Mo' te lo vengo a dì a te!".
È alla prima esperienza però sembra già molto sicuro di sè: "Il doppiaggio di Steve Carell non l'ho sentito, cioè ne avrò sentito si e no un minutino, giusto per capire che utilizza l'accento russo. Noi invece l'abbiamo evitato, perchè in Italia non abbiamo quel background culturale americano fatto di immigrazione russa. Sarebbe stato meno chiaro e diretto". Eppure nonostante il lavoro creativo, secondo Giusti non sarà Gru il vero segreto del successo del film ma "I Minion. Senz'altro. Se ci dovesse essere un seguito mi piacerebbe doppiarli tutti, dare ad uno la voce di Malgioglio, ad uno quella di Lotito...".

La nascita del Gru italiano
"La cosa più bella di fare il doppiaggio è stato senza dubbio il primo giorno, quando il personaggio di Gru è nato", parte così il racconto della genesi della versione italiana di Gru. Ad affiancare Max Giusti, un novellino nel campo del doppiaggio, è stata Fiamma Izzo, discendente di una delle più nobili famiglie di doppiatori del nostro paese. Dietro suo consiglio e sotto la sua direzione Giusti ha lavorato "Per dare un'anima tutta sua e originale al personaggio. Doveva nascere indipendentemente da quello americano, tanto che se con il procedere del lavoro ci rendevamo conto che la piega che avevamo dato al personaggio non quadrava bene, tornavamo indietro e cambiavamo di nuovo l'approccio".
Ma alla fine di cattivissimo c'è ben poco e lo ammette anche il protagonista: "Ma che cattivo? Io?? Ma se nemmeno i cani mi obbediscono! È una cattiveria finta, da cartone, alla fine mi sono ispirato a quella parte di Gru che è in me come in tutti noi ce ne può essere una". Talmente è poco cattivo che al cinema si commuove spesso "L'ultima volta vedendo Million Dollar Baby" e non ha fatto certo eccezione la proiezione di Cattivissimo me: "Mi sono commosso in quella scena in cui lui fa quel racconto alle bambine...".

Commuoversi a 40 anni
"Mi sento molto fico ad aver doppiato questo film, davvero. Perchè in una stagione non ne escono tanti di film così". Sembra davvero aver gradito molto il film che ha doppiato Max Giusti, specialmente alla prima proiezione: "È stata la prima volta che lo vedevo per intero, tutto di fila e, sebbene all'inizio mi facesse strano sentire la mia voce, dopo poco mi sono lasciato prendere dalla storia e ad un certo punto mi sono anche commosso". Una bella scena? Non sembrerebbe proprio: "Ero al cinema Barberini di Roma, erano le 6, ero tutto sporco, solo come un cane, con la borsa, a 40 anni, con gli occhiali 3D, in mezzo ai bambini che erano stati invitati. Uscito avevo gli occhi rossi perchè avevo pianto e stavo come un cretino da solo in mezzo ai bambini a piazza Barberini. Altro che le prime e le serate di gala dei grandi attori...".
Episodi ameni a parte, la cosa che sembra stare più a cuore a Max Giusti è la responsabilità di essere parte di un prodotto che entra nel mondo dei bambini: "Doppiando non devi pensare agli ascolti ma solo a lasciare un segno in chi va al cinema" e di Cattivissimo me apprezza molto il modo moderno in cui mette in scena stereotipi e dinamiche eterne, con un occhio all'ecologia ma anche al mostrare che non sempre vanno seguite le regole: "Io stesso sto per diventare papà e mi sono reso conto che raccontare queste storie in un certo senso ti rende migliore".