Venere nera

Acquista su Ibs.it   Dvd Venere nera   Blu-Ray Venere nera  
Un film di Abdellatif Kechiche. Con Yahima Torrès, Andre Jacobs, Olivier Gourmet, Jonathan Pienaar, Jean-Christophe Bouvet.
continua»
Titolo originale Venus noire. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 166 min. - Francia, Italia, Belgio 2010. - Lucky Red uscita venerdì 17 giugno 2011. - VM 14 - MYMONETRO Venere nera * * * - - valutazione media: 3,26 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Storia di Saartjie martire ottentotta

di Natalia Aspesi La Repubblica

Certe signore boccheggiano, anche i critici più scanzonati se ne vanno a testa bassa. Che dire? Sarà magnifico, sarà eccessivo, “Venere nera” (in concorso) del cinquantenne venerato franco-tunisino Abdellatif Kechiche, regista di gran bell’aspetto dolente, autore di quel “Cous cous” superpremiato ovunque, anche alla Mostra di Venezia 2007? Sarà troppo lungo, 240 minuti, sarà troppo crudele nel raccontare l’inferno del suo personaggio principale, troppo feroce con tutti gli altri, maschi, femmine, francesi, inglesi, afrikaneer, poveri, ricchi, scienziati, magistrati, domatori di orsi e persino prostitute? Non sarà per caso un manifesto di rancore verso tutto ciò che è occidentale? Kechiche, giustamente, trasecola: «Veramente della società occidentale faccio parte anch’io, anch’io vengo da quella cultura, sono francese, vivo in Francia. Ho solo raccontato una storia vera, basata su documenti storici e scientifici, ed ho sentito la necessità di farlo perché pur essendo un episodio di 200 anni fa, è quanto mai contemporaneo». È la storia di Saartjie, ragazza di colore del popolo khoikhoi (la bella sia pur naticona esordiente cubana di origine africana Yahima Torrès), domestica a Città del Capo, che nel 1810 il padrone porta nella festosa Londra di Giorgio III per esibirla in gabbia. Lei fa finta di essere un animale selvaggio, il padrone (Andre Jacobs) fa finta di frustarla, lei grugnisce e indossa una tuta quasi trasparente, lui sprona il pubblico a toccarle gli enormi glutei. «Era come assistere oggi a un film horror, non c’era crudeltà ma innocenza, solo voglia di divertirsi, di brivido». Via dal palcoscenico, lui è tenero e le promette ricchezza, lei beve. È gentile anche il domatore di orsi (Olivier Gourmet) che li porta con sé nella Parigi del 1814. Se era orribile il popolo straccione e ubriacone dei teatri e delle bettole londinesi, ancora di più lo è quello dei salotti parigini nei mesi di transizione tra Napoleone e Luigi XVIII e quindi di cambiamento politico e sociale. La ricca nuova borghesia ride entusiasta quando Saartjie viene esibita dentro una tuta rossa trasparente e scandalosa sul grosso corpo, il collo legato a una catena, domata e sottomessa a quattro zampe come un orso, cavalcata dagli eleganti gentiluomini. Ogni volta lo spettacolo si fa sempre più umiliante, più volgare, più insostenibile, tra persone sempre più brutte e sporcaccione e feste sempre più squallide con sventolio di vibratori di alto antiquariato: e quando il suo viso impenetrabile improvvisamente si riempie di lacrime, rivelando alle signore ingioiellate l’umanità di quell’animale, il suo domatore la picchia selvaggiamente e la caccia. Dice Kechiche: «La sofferenza di Saartjie, che era intelligente e sapeva suonare, danzare e cantare - il che le veniva impedito - non è fisica, è nello sguardo degli altri, nel sapere di essere vista come un essere diverso, subumano, inferiore: con disprezzo, paura, anche orrore. È quello che sta succedendo scandalosamente in Francia con la deriva politica di Sarkozy che ha giustificato espressioni verbali insultanti verso i rom, esacerbato il clima estremista e chiesto la deportazione. Quando incontro questi esseri umani ne sento la paura e la disperazione, quando vedo alla televisione l’abbattimento dei loro accampamenti, mi chiedo perché non debba essere loro consentito di respirare la nostra stessa aria. Sono tutte misure che richiamano le catastrofi del passato, che si era certi non si sarebbero più ripetute». La parte più agghiacciante del film, fatta rigorosamente sui documenti d’epoca, è quella che riguarda l’interesse degli scienziati per questa giovane creatura e per il suo grembiule ottentotto cioè per il gigantismo dei suoi genitali. Ricevuta dal celebre naturalista George Couvier (l’eccezionale François Marthouret), in realtà noto per i suoi studi sui molluschi, denudata da un gruppo di gelidi studiosi, misurata in ogni sua piccola parte, si rifiutò di togliersi il perizoma, mandando in bestia i colti gentiluomini. «Se in Inghilterra la schiavitù era stata abolita nel 1807, in Francia era stata ripristinata dal 1802. Ma non bastava, ci voleva la scienza che stabilendo l’inferiorità degli africani, ne giustificava l’oppressione e lo sfruttamento». Morta forse di tisi, forse di sifilide a 25 anni, Couvier finalmente ottenne il suo cadavere, per farne un calco, osservarne i misteriosi genitali, sezionarli assieme al cervello e agli altri organi, e presentarli pomposamente ai colleghi scienziati. I titoli di coda mostrano la cerimonia con cui nel 2002, i resti della povera martire nera, detta la Venere Ottentotta, furono restituiti al Sudafrica e sepolti a Città del Capo.
Da La Repubblica, 18 giugno 2011


di Natalia Aspesi, 18 giugno 2011

Sei d'accordo con la recensione di Natalia Aspesi?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
100%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico
Venere nera | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
Link esterni
Shop
DVD
Uscita nelle sale
venerdì 17 giugno 2011
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità