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Basilicata coast to coast: viaggio di note

Rocco Papaleo debutta come regista con una commedia musicale e picaresca.
di Marzia Gandolfi

A Sud
Alessandro Gassmann (59 anni) 24 febbraio 1965, Roma (Italia) - Pesci. Interpreta Rocco Santamaria nel film di Rocco Papaleo Basilicata Coast To Coast.

martedì 6 aprile 2010 - News

A Sud
Debutta dietro alla macchina da presa Rocco Papaleo, nobile attore lucano in viaggio da Maratea a Scanzano Jonico con tre amici, una giornalista e una chitarra. Coast to coast, l'avventura picaresca di Papaleo e compagni non si ferma a Eboli e attraversa a piedi la Basilicata di “eroi e briganti”. Lo sguardo del regista (e quello dell'attore) non si posa sulla Lucania in modo folkloristico, eludendo qualsiasi caratteristica di riconoscibilità immediata e finendo per identificare con la sua terra l'intero meridione. I protagonisti, un gruppo di musicisti dilettanti e perduti (per amore, per noia, per gloria, per inquietudine), si muovono sullo sfondo di una periferia mediterranea e solare, un Sud che è uno stato mentale prima di essere un'area geografica. Lungo un territorio che si estende dal Tirreno allo Jonio, il viaggio concede ai quattro protagonisti (Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzé e lo stesso Rocco Papaleo) e alle loro anime inquiete ed erranti il tempo necessario ad accordare gli strumenti e ad aggiustare la propria vita. A Roma per presentare il loro “viaggio di note”, Rocco Papaleo e i suoi attori intonati ci raccontano il loro andare a Sud dell'anima.

La prima volta
Rocco Papaleo: Nel corso della mia carriera ho partecipato a molte conferenze stampa ma questa è la prima volta che mi siedo al centro, insomma è la mia prima volta da regista. È una bella emozione. Erano diversi anni che Elisabetta Olmi e Giovanna Mezzogiorno mi spronavano, ciascuna a suo modo, a pensare e a scrivere un film sulla mia terra. Alla fine perciò ho ceduto e ho scritto insieme a Valter Lupo Basilicata coast to coast, ispirandoci ai nostri precedenti spettacoli teatrali. La radice del mio film di fatto è il teatro canzone, certo concepire uno spettacolo per il palcoscenico è una cosa, metterlo in schermo è davvero un altro paio di maniche, ci vogliono intanto tanti euro e poi devi concedere qualcosa all'immaginazione, non puoi certo limitarti ad “evocare”. Se il mio film è arrivato a destinazione devo ringraziare l'insistenza di Elisabetta e Giovanna e poi la fiducia accordatami dalla Eagle Pictures.

Andare a Sud
Rocco Papaleo: Da sempre per me il Sud è un tema importante, non parlo soltanto del mio Sud, per questa ragione ho scelto di filmare la Basilicata come se fosse un non luogo. E poi ho sempre odiato il campanilismo, figuriamoci il federalismo sentimentale. Il film registra una Basilicata che è tutta nella mia testa e appartiene ai miei ricordi, alla mia adolescenza e alla mia infanzia. Lasciai il mio paese diciottenne per cercare fortuna altrove ma con me ho portato via il Sud degli anni Settanta, le messe beat dei miei vecchi amici o il viaggio di mio zio su una Seicento con un gruppo di amici fino a Parigi, un certo tipo di sogni, perché senza sogni non fai nulla e non vai da nessuna parte.

Un omaggio e una canzone
Rocco Papaleo: Ho scritto questo film come si scrive una canzone o una poesia. Tutto quello che il mio cuore sentiva lo buttavo giù fino a formare una frase e un senso compiuto, almeno spero. Mi piacerebbe che il mio film fosse accolto proprio come una canzone, offrendo agli spettatori uno spazio interpretativo. A muovermi, oltre ai sentimenti per la mia terra, è stata anche la voglia di ricordare chi ha contribuito a celebrarla, per questa ragione ho girato una sequenza dedicata a Carlo Levi, celebre autore del romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”. Allo stesso tempo ho omaggiato l'attore che lo interpretò magistralmente sullo schermo, Gian Maria Volonté.

Amici
Giovanna Mezzogiorno: Sono davvero entusiasta di fare parte di quest'avventura perché mi lega a Rocco un'amicizia lunga dodici anni. Ci incontrammo la prima volta sul set di Perduto amore, un film importante nella mia carriera ma anche molto faticoso. Nei giorni delle riprese Rocco fu per me un amico prezioso che non mancò mai di sostenermi. Nel mondo del cinema l'amicizia è un legame raro, finisce sempre che la gente si perde ma per noi non fu così. Qualche tempo fa perciò Rocco mi mandò un trattamento, poche pagine che bastarono a convincermi a dirgli di sì e poi in fondo erano troppi anni che lo incoraggiavo a tentare la regia. Ero felice che ci avesse provato e a quel punto dovevo contribuire alla realizzazione.

Senza parole
Max Gazzè: Conosco anch'io Rocco da diversi anni ed ero felice di prendere parte al suo progetto ma soprattutto di interpretare Franco Cardillo, un personaggio romantico che ha scelto di non parlare. Quando Rocco mi parlò di lui, ricordo di aver avvertito subito nella sua narrazione lo spirito di questo personaggio. In fondo è un musicista e i musicisti sono soliti veicolare i significati attraverso i suoni e la musica, è una forma di comunicazione archetipica. Il senso del viaggiare insieme dei musicisti poi sta esattamente nel suonare, comunicare qualcosa che non può essere tradotto in parole, qualcosa che è nel cuore prima che nella testa.

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