Ballata dell'odio e dell'amore

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Un film di Álex De la Iglesia. Con Carlos Areces, Antonio de la Torre, Carolina Bang, Sancho Gracia, Juan Luis Galiardo.
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Titolo originale Balada triste de trompeta. Drammatico, durata 107 min. - Spagna, Francia 2010. - Lucky Red uscita giovedì 8 novembre 2012. - VM 14 - MYMONETRO Ballata dell'odio e dell'amore * * * - - valutazione media: 3,11 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
emanuelemarchetto sabato 18 novembre 2017
“viva la repubblica!” - “viva il circo!” Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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Dopo un attentato a Madrid, ai danni dell'ammiraglio Carrero Blanco (avvenuto realmente il 20 dicembre 1973), la televisione di regime da la notizia e uno dei testimoni racconta: “Ho visto un furgoncino dei gelati guidato da un pagliaccio. [+]

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emanuelemarchetto sabato 18 marzo 2017
un capolavoro mancato! Valutazione 3 stelle su cinque
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Il regista spagnolo ambienta gran parte dell'azione nel 1973, due anni prima della morte di Francisco Franco e della fine del franchismo. Álex de la Iglesia all'epoca aveva solo 8 anni, ma dice di ricordare benissimo la confusione e la follia data da un regime ormai in declino. Decide dunque di raccontarla col suo solito mix di satira e grottesco, ma questa volta il tono è estremamente più tragico delle sue pellicole precedenti. [+]

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killbillvol2 domenica 7 luglio 2013
balada triste de trompeta Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

Film grottesco oltre ogni dire, violento, a tratti divertente, crudele e soprattutto pessimista all'ennesima potenza. L'ultimo film di Iglesia, osannato da Quentin Tarantino alla Mostra del Cinema di Venezia, è un horror sotto le vesti di love story malata (molto peggio di Vertigo) che racchiude tutta la sua distorta essenza in una sequenza: uno dei due protagonisti/antagonisti, distrutto dalla vita, dall'amore e dalla crudeltà degli uomini è ridotto ad animale da riporto e quando qualcuno cerca di aiutarlo lui, invece di accettare la sua mano, gliela morde. Niente ci salva nella vita, neanche l'amore, anzi, è proprio essi che ci porta alla follia e alla crudeltà. [+]

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pensierocivile martedì 19 febbraio 2013
non ci sono buoni nella spagna franchista Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
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Non ci sono buoni nella Spagna franchista, non è buona la Milizia che arruola un pagliaccio nel bel mezzo di uno spettacolo con i bambini e lo arma di machete, e tantomeno i nazionalisti, un circo di varia e inumana crudeltà; non è buono lo Stato che ubriaca di finta libertà la popolazione e tantomeno i terroristi "senza un padrone riconoscibile"; non è buono il pagliaccio felice, alcolizzato e violento e tantomeno il pagliaccio triste che impazzisce per amore e urla la propria follia in un mondo che ormai ha disconosciuto la civiltà in favore della pazzia più crudele, e ancor meno la donna amata dai due, causa cosciente del susseguirsi di tragedie. Chiaro che, in tale caos, si possa respirare un soffio di Fellini solo nell'ambiente misero del circo, poi è la mano greve, pesante di De la Iglesia, a menare le danze, con tutto quel che ne consegue. [+]

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renato volpone lunedì 12 novembre 2012
la morte della bellezza Valutazione 3 stelle su cinque
65%
No
35%

La guerra, la Spagna di Franco, un circo, i pagliacci: questi gli elementi di una storia che diventa un incubo delirante, un'inverosimile follia, ma con degli acuti di incredibile macabra bellezza. Un film che ricorda Greenaway. Due pagliacci, quello allegro e quello triste, una donna bellissima e storie di sofferenza e morte alle spalle. Un amore violento e un amore dolcissimo si affrontano e confrontano: lei non sa, non può scegliere, ma sarà vittima sacrificale del contendere dei due opposti, opposti ma perfettamente simili. Una maschera, un viso dipinto incute sempre un certo timore, anche se fa ridere, ma un fondo di tristezza si cela sotto il cerone. Dopo questo film non riuscirete più a guardare un pagliaccio con gli occhi di prima, vedrete volti sfigurati, atroci sofferenze e dolori incalzanti. [+]

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flyanto domenica 11 novembre 2012
una denuncia in chiave grottesca dei mali della po Valutazione 2 stelle su cinque
37%
No
63%

 Film in cui il regista spagnolo De la Iglesia denuncia in chiave grottesca ed allegorica il regime dittatoriale di Franco ed il periodo della guerra civile nel suo paese attraverso la figure di un pagliaccio arruolato in un circo. Se già l'ambiente triste e, appunto, grottesco del circo si dimostra per l'autore molto adatto a rappresentare la metafora di certe realtà assurde del mondo politico e della classe dirigente spagnola, l' eccesso di scene violente (alcune peraltro poco credibili) e dell'uso del grottesco e dell'irrazionale ne sottolineano la sua condanna. Ma tutta la pellicola è estremamente eccessiva, tale da risultare troppo visionaria, al pari quasi di un incubo, e tutto ciò esaspera  e compromette seriamente il risultato del film stesso. [+]

[+] abbiamo visto lo stesso film? (di gabrielpiazza)
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donni romani domenica 11 novembre 2012
grottesco, poetico, metaforico Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
37%

Grottesco, inquietante, metaforico.  E' racchiuso in questi aggettivi, e nelle atmosfere che ne scaturiscono il film di Alex De la Iglesia, Leone d'Oro per la Regia e  Premio per la Miglior Sceneggiatura al Festival di Venezia 2010. Perennemente in bilico fra capolavoro e improbabile grand guignol, fra sarcastica metafora politica e disturbato melò sentimentale ci presenta una galleria di personaggi estremi, incandescenti,torbidi e sfuggenti ad ogni regola sociale. L'antefatto si svolge nel 1937, durante la guerra civile spagnola, quando due pagliacci vengono catturati dal'esercito franchista e costretti a combattere. L'immagine del clown, vestito e truccato per lo spettacolo, che uccide a colpi di macete è quanto di più grottesco si possa immaginare, e dà il tono al film , che non vuole solo narrare l'orrore della guerra, del franchismo e del clima sociale che seguì l'ascesa del Caudillo, vuole anche spiazzare nella narrazione, seguendo le vicissitudini di Javier, il figlio di uno dei due clown che, bambino triste dopo aver visto il padre catturato ed ucciso  tenterà di trovare la felicità seguendo le orme del padre, diventando clown a sua volta, ma un clown triste, perchè uno col suo passato non può far ridere. [+]

[+] non sono d'accordo (di gabrielpiazza)
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epidemic domenica 11 novembre 2012
alleluia Valutazione 0 stelle su cinque
40%
No
60%

azz...alleluia..il film l'ho visto al cinema 2 anni fa...ce ne hanno messa i distributori italiani......

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gabbo97 sabato 10 novembre 2012
non consigliato Valutazione 1 stelle su cinque
29%
No
71%

il film in questione non lo consiglierei a nessuno perché non ha senso, parla di un pagliacccio psicopatico che vuole uccidere un altro clown psicopatico e per farlo si taglia la faccia

[+] ahahah (di emanuelemarchetto)
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kronos sabato 14 gennaio 2012
schizofrenico Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

Chi s'aspettasse una sorta di risposta spagnola all'Underground di Kusturica, rimarrà a bocca asciutta. Le ambizioni del regista probabilmente puntavano in quella direzione e l'incipit, ambientato durante la guerra civile spagnola, è effettivamente grandioso. Ma il tutto dura pochi minuti, dopodichè il film non sa bene che direzione prendere: il risultato è un farraginoso accumulo di corpi, idee e provocazioni che alla lunga (ma neanche tanto) finiscono per stancare.

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