Advertisement
20 sigarette: un film per responsabilizzare

L'omaggio alle vittime di Nassirya diventa un film.
di Marianna Cappi

Cambio di registro
Aureliano Amadei . Regista del film 20 sigarette.

lunedì 6 settembre 2010 - Incontri

Cambio di registro
A ureliano Amadei, unico civile sopravvissuto alla strage di Nassirya che costò la vita 19 italiani, ha trasformato il suo libro di memorie in un film, 20 sigarette. Un omaggio alle vittime, tutte chiamate con il nome e il cognome e presentate con grande rispetto e umanità, e un discorso sulla responsabilità. Il film, che parte come una commedia e cambia improvvisamente registro al momento dell'esplosione, è prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli insieme con Claudio Bonivento e distribuito dall'Istituto Luce (quest'anno a Venezia con ben 8 titoli in catalogo, tra opere prime, seconde e documentari). Vinicio Marchioni interpreta Stefano Rolla, Carolina Crescentini l'amica Claudia e Giorgio Colangeli il regista Aureliano Amadei, una delle vittime.

Non è il caso di parlare di eroi...
Amadei: No, perché per me chiamare qualcuno "eroe" è come dire "farabutto" o "mercenario": sono solo parole. Io invece voglio restituire gli esseri umani che ho conosciuto.

Com'è cambiato Aureliano Amadei?
Amadei: Il grande cambiamento che ho subito non è stato a livello di pensiero o di ideologia, ma sta nell'aver compreso sulla propria pelle che questa ideologia arriva sempre dopo l'umanità. E nella presa di coscienza, maturata anche con il senso di colpa per essere rimasto vivo tra tanti morti.

Quale lavoro di preparazione ha fatto con gli attori?
Amadei: Ho cercato di non affrontare i personaggi in maniera monolitica ma di trovare in ognuno di loro una schizofrenia.
Crescentini: Ho avuto la possibilità di incontrare la vera Claudia, di venire a conoscenza di segreti che nemmeno Aureliano conosce, e poi lo stesso Aureliano ha condiviso con noi i suoi ricordi fino all'ultimo dettaglio, persino i colori e gli odori. Ma non è questo un film che si fa con una preparazione di testa; è un film che ho fatto con il cuore.
Colangeli: Anche per me è stato fondamentale parlare con Aureliano. Abbiamo cominciato a farlo più di un anno prima che il film prendesse davvero inizio. Da quel primo incontro ho colto l'importanza che Aureliano dava al mio personaggio, che pure nel film è quantitativamente ridotto. Non cercava un attore bravo, cercava un attore che gli ridesse qualcosa di quella persona. Ho sentito profondamente questa responsabilità. Di Stefano non c'erano molte immagini, come spesso accade con chi non sta davanti ma dietro la telecamera, ma ho visto un backstage e poi mi sono anche sentito libero di costruire il mio personaggio e per questo ringrazio Aureliano che me lo ha lasciato fare.

Dal libro al film, come si è svolto il passaggio?
Tilde Corsi: Io e Gianni Romoli abbiamo letto il libro e volevamo fare il film. Abbiamo scoperto però che i diritti li aveva Claudio Bonivento. Poiché siamo amici da tanti anni, invece di configgere per chi dovesse fare il film, abbiamo pensato di farlo insieme. Ma era un film da 2 milioni e mezzo di euro, poco per quello che meritava ma troppo per le nostre sole tasche. Per fortuna ci ha soccorso il fondo ministeriale, mettendoci al primo posto in graduatoria, e poi Rai Cinema e l'Istituto Luce, che ci ha aiutato a girare in Marocco, con una splendida produzione esecutiva marocchina.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati