Una notte da leoni

 Prima di vedere “Una notte da leoni” ero convito che si trattasse del solito film demenziale mainstream di poco valore. Però, a forza di sentirne parlare e dopo essere stato rassicurato sulla sua validità, mi sono convinto a vederlo.

Bè, devo dire, che si tratta di una delle commedie più geniali e divertenti che abbia mai visto.

Il regista Todd Phillips è capace di unire situazioni tragicomiche assurde in contesti improbabili in maniera efficace e comica; poi ci sono i tre personaggi protagonisti, scemi e ben incorniciati nella pellicola, e che ne sono il valore maggiore.

Inutile dire che tra questi spicca Zach Galifianakis, che interpreta un favoloso personaggio (Alan), uno dei più sciocchi e comici mai visti in una commedia, e in recitazione, sta una spanna sopra agli altri.

Ed Helms ha più che altro le fattezze giuste per interpretare il deboluccio e pauroso Stu, per il resto lo trovo un po' troppo omogeneo; Bradley Cooper è quello che mi piace di meno, non credo che un macho come lui si adatti alla parte dell'idiota e non a caso nella sua parte è sempre quello che sa come fare nelle situazioni più delicate.

Il grottesco delle disavventure dei tre compari sfiora l'assurdo, ma più che la situazione a farci ridere, sono come i tre ne rispondono, e poi, l'idea di base, che ambienta la faccenda nella città più trasgressiva d'America, rende bene.

Simpatici anche i siparietti con Mike Tyson, ma è con la presenza del mafioso cinese Mr.Chow che le nostre risate ci fanno arrivare alle lacrime; un altro personaggio ben riuscito.

“Una notte da leoni” mette in scena una storia improbabile in modo travolgente e pazzo, al punto che quasi oltrepassa i limiti della decenza; il che è una formula vincente.