Tutti per Bruno

Amendola, imbranato in divisa Speriamo che la polizia rida

Guardando Claudio Amendola versione poliziotto pasticcione nella serie Tutti con Bruno, da stasera su Canale 5, è difficile non pensare all'Amendola- Giulio Cesaroni. «Lo so che il paragone scatta perché Giulio è un personaggio ingombrante ma non c'entra niente: in Tutti con Bruno la famigliaè sullo sfondoe poi Bruno è diverso da Giulio. Primo: ha la barba; secondo: ha la colite, quindi va spesso al bagno». Prego? «Nelle fiction non si vede mai nessuno andare al bagno, al massimo si lava i denti. Diciamo la verità, nelle storie in tv è tutto falso, soprattutto in quelle con argomenti seri: ti verrebbe voglia di dire: "Ma smettila, lo so che stai recitando!". Per questo I Cesaroni ha avuto successo, perché la gente si è riconosciuta, mi dice: finalmente persone normali». Chissà se ai poliziotti farà piacere riconoscersi in Bruno Miranda e i suoi colleghi (Antonio Catania e Gabriele Mainetti), che non si accorgono di una rapina in corso, pedinano le persone sbagliate e rischiano di perdere un testimone. L'unico con la testa sul collo è il commissario interpretato da Stefano Santospago. «Il nostro è un poliziesco comico» spiega l'attore «per questo non abbiamo chiesto l'aiuto della polizia, per essere più liberi. Ma non penso che i poliziotti si possano offendere per quello che vedranno, anzi, la polizia fa bella figura perché gli unici idioti siamo noi. In effetti non abbiamo chiesto la collaborazione, era difficile averla sulla sola base della sceneggiatura». Destinato «a tutta la famiglia», Tutti con Bruno è ispirato al format spagnolo Los hombres de Paco «che» dice Amendola «era più grottesco e soprattutto attaccava il Papa e la religione, c'erano battute che potevano risultare offensive. Da noi l'anticlericalismo non c'è». Però la libertà d'azione prevede che il poliziotto Bruno calpesti i genitali di un cadavere. Il clima Cesaroni (non a caso i registi Stefano Vicario e Francesco Pavolini sono gli stessi di alcune serie delle avventure della famigliona della Garbatella) riaffora nella vita domestica (Lorenza Indovina è la moglie, Nadir Caselli la figlia, Valeria Fabrizi la madre), nel rapporto con gli amici, anche se manca il quartiere; la serieè ambientata a Ostia e alla periferia di Roma. Amendola, che sta girando I Cesaroni4, confessa allegramente di odiare il cinema («Vado solo a vedere i cartoni animati con i miei figli»), e di amare la tv: «Mi piace quasi tutto quello che fa RaiTre, e i canali scientifici. Mi ha divertito l'esperienza di Scherzi a parte e spero mi chiamino ancora. Sogno di presentare Il grande fratello ma c'è già Alessia Marcuzzi che è bravissima. Il reality è lo specchio dei ragazzi italiani, m'incuriosisce scoprire le meschinità dei concorrenti. E poi da quella casa sono usciti anche attori forti come Argentero e Taricone. Ma non potrei partecipare, non riuscirei a stare recluso per mesi». Sposerà Francesca Neri? «Se non si farà la legge sui Pacs, e sono convinto che non si farà, sposerò Francesca. Non voglio correre il rischio che possa essere danneggiata in qualsiasi modo dalla sua condizione di donna non sposata. La verità è che non mi piacciono le pubblicazioni. Vorrei sposarmi senza che nessuno venga a saperlo, ma sembra che in Italia sia impossibile».
Da La Repubblica, 8 gennaio 2010


di Silvia Fumarola, 8 gennaio 2010