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Transformers – La vendetta del Caduto: attacco alla terra

Il 26 giugno arriva in sala La vendetta del caduto, secondo e attesissimo capitolo dei Transformers.
di Marzia Gandolfi

Maniatransformers
Josh Duhamel (Joshua David Duhamel) (51 anni) 14 novembre 1972, Minot (North Dakota - USA) - Scorpione. Interpreta Il capitano Lennox nel film di Michael Bay Transformers - La vendetta del caduto.

giovedì 11 giugno 2009 - Incontri

Maniatransformers
Due anni dopo la battaglia meccanica fra Autobots e Decepticons, razze rivali di robot alieni, risolta brillantemente dal giovane Sam Witwicky, un altro pericolo minaccia la terra e il destino dell'universo. Il cattivo di turno, "caduto" dal passato nel presente, è deciso a turbare ancora una volta la vita serena di Sam, innamorato della procace Mikaela e a un passo dal college. Al suo fianco ci saranno gli amici di sempre e la fidata "car" Bumblebee. Partito avvantaggiato dal successo del primo episodio (Transformers), Michael Bay replica una delle più sapienti operazioni commerciali di tutti i tempi, i cui principali destinatari sono proprio quei bambini che nemmeno troppo tempo fa sognavano di trasformare in sfolgoranti robot i loro innocui veicoli (giocattolo). Due anni fa la magia accade sullo schermo e la moda "meccanica" si è presto (ri)estesa a una vera e propria mania. Nonostante la trama esile, la voracità distruttiva e la durata smisurata, La vendetta del Caduto corre impennando e "aspirando" verso e al successo grazie a trasformazione e barbatrucco da restare di stucco. A Roma per presentare Transformers parte seconda, Tyrese Gibson, Josh Duhamel e Ramon Rodriguez ci raccontano il privilegio di lavorare con Michael Bay e di condividere la scena con robot antropomorfi.

Riconoscenza
Tyrese Gibson: È stata davvero un'esperienza incredibile partecipare a un progetto colossale come quello dei Transformers e un onore enorme poter lavorare a fianco di Michael Bay e sotto la super visione di Steven Spielberg. Dieci anni fa mi occupavo esclusivamente di musica, ero e sono un cantante, poi fui chiamato a girare Baby Boy e così intrapresi una nuova carriera da attore. Insomma non ci avevo mai pensato prima di quel momento ma all'epoca John Singleton vide in me qualcosa che nessun altro probabilmente aveva saputo vedere. Non voglio dimenticarmi che è grazie a lui e al suo film se adesso mi trovo a lavorare con Michael Bay.

Bad guy, good singer
Tyrese Gibson: Vengo chiamato spesso a girare film d'azione ma non ho mai disdegnato nemmeno i ruoli drammatici, ruoli che richiedono maggiore introspezione e rivelano qualche volta un lato oscuro. Quello che sogno per la mia carriera di attore è perciò riuscire a creare un equilibrio tra film d'azione e film drammatici. Mi piace cambiare, mettermi alla prova, prendete ad esempio la mia voce, quando recito è più profonda perché da sempre al cinema preferisco interpretare il ruolo del bad guy, quando canto invece la mia voce diventa subito più calda (accenna una strofa), forse perché vorrei cantare soltanto per le donne e vorrei che i maschietti si astenessero dal venire ai miei concerti.

Mayhem
Tyrese Gibson: Io credo che nella vita non ci sono limiti tranne quelli che ci creiamo noi stessi. Vivo un momento felice, sento che posso fare ed essere tutto, basta desiderarlo fortemente. Io sono nato in un ghetto, lontano dai fasti di Beverly Hills, ma ugualmente non mi sono dato per vinto e così, dopo la carriera di cantante e quella di attore, sto considerando anche quella di sceneggiatore, ho già scritto sette sceneggiature e le ho già "spedite" ad Hollywood. Nell'attesa di un riscontro, ho realizzato un sogno che coltivavo da anni, quello di scrivere un fumetto. Pensato, detto, fatto: il 5 agosto a San Diego presenterò il mio primo comic book "Mayhem", che ha già venduto 10.000 copie durante una prevendita newyorkese.

L'esordiente
Ramon Rodriguez: Sarò sincero, l'idea di arrivare sul set di un film così importante e di trovarmi davanti un cast già collaudato dal successo precedente, mi ha creato non poche pressioni ma i miei timori sono durati poco. Dopo aver fatto un provino incredibile di un'ora e mezza con Michael Bay, che ha voluto verificare sul campo le mie doti atletiche, facendomi correre e saltare tutto il tempo, ho incontrato gli altri attori e sono stato accolto magnificamente. Lavorare con Shia poi è stato esaltante, ci siamo divertiti molto spesso a improvvisare perché Michael ci permette di essere creativi. La presenza di John Turturro e la mia interazione con lui hanno introdotto nel film e nella storia una buona dose di comicità, là dove domina decisamente e lecitamente l'azione.

Boom
Ramon Rodriguez
: Non è affatto semplice lavorare in un film come Transformers, sono opere monumentali e complesse in cui niente è lasciato al caso e anche il minimo dettaglio viene pianificato. Fin dal primo giorno ti viene spiegata la direzione che devi prendere quando sei in scena, dove mettere o non mettere i piedi e in questo modo si impara a fare molta attenzione, nessuno ha voglia di farsi male. Io ero nuovo del mestiere e del genere dunque ho seguito molto scrupolosamente i consigli dei tecnici e del regista. Non immaginavo però che quest'esperienza potesse rivelarsi tanto provante, perché le esplosioni avvengono in prossimità degli attori. Michael fa in modo che tutto accada pericolosamente vicino a noi, che finiamo molto spesso e inevitabilmente per reagire alle deflagrazione, dimenticando di recitare.

Co-protagonisti
Josh Duhamel: Sono fan dei Transformers da quando ero bambino ragione per cui ho accettato con entusiasmo l'idea di replicare l'avventura e di tornare di nuovo sul set con Michael e miei vecchi compagni di "gioco". So però, ed è bene ribadirlo, che i veri protagonisti del film sono i Robot, sono loro che il pubblico si aspetta di vedere in azione. Detto questo, sul set ero chiamato a fare il mio dovere di attore dunque ho smesso di pensare a me come ad un accessorio e ho indossato la divisa da militare. Interpretare il ruolo del soldato mi ha fatto capire quanto sia duro il loro mestiere, quanto impegno e fatica richiedano le missioni militari. Per sopportare le attrezzature e per entrare meglio nel mio personaggio e nella divisa, sono stato aiutato da alcuni consulenti dell'esercito e dell'aviazione. Il loro prezioso intervento ha permesso a me e agli altri attori di rendere tutto più autentico e credibile agli occhi dello spettatore.

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