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The Last Days of Emma Blank

Un piccolo gioiello di cinema nordico, fino al 19 febbraio su MYmovies LIVE!
di Simona Previti

In foto una scena del film The Last Days of Emma Blank.

lunedì 13 febbraio 2012 - Approfondimenti

The last days of Emma Blank, titolo vincitore dell'Europa Cinemas Label 2009 come miglior film europeo alla Mostra del cinema di Venezia, è un'altra geniale creazione del regista olandese Alex Van Warmerdam. Alla sua prima internazionale alle Giornate degli Autori, la commedia ha sorpreso e conquistato il pubblico, così come la giuria. Così recitava la motivazione della commissione a Venezia: "Il film osserva con sguardo tragicomico l'avidità, la manipolazione e il potere all'interno di una famiglia. Ironico e terrificante allo stesso tempo, il regista dirige il suo cast con grande abilità e imposta i toni con infallibile precisione e riesce a rendere universale il ritratto di una famiglia tipicamente olandese. È un vero film d'autore ma senza traccia di presunzione. Ci auguriamo che questo premio aiuti "Emma Blank" a raggiungere, meritatamente, il pubblico dell'intero continente europeo."
Oggi finalmente disponibile in Italia grazie alla piattaforma di MYMOVIESLIVE! Il pubblico italiano può scoprire questo piccolo gioiello di cinema nordico. Un film tragico-comico – ciò che comunemente possiamo definire una dark comedy – che ricorda il teatro dell'assurdo, con le sue punte di surrealismo che possono evocare i primi cortometraggi di un Polanski ad esempio; o la follia anche lì tutta borghese e consumata all'interno della stessa casa e di un'unica famiglia, di un film quale Cul de sac; o per arrivare ad oggi il suo stesso Carnage, sempre sull'orrore tragi-comico che si può scatenare all'interno di un salotto della buona borghesia newyorkese. Quello sembra essere insomma il serbatoio di riferimento, una certa tradizione teatrale che ben conosce e reimpiega le stramberie di un Godot, gli stilemi drammaturgici di un Ionesco o di un Beckett. Anche in Emma Blank infatti il materiale di partenza è teatrale (il film si ispira ad una pièce dello stesso regista, che tra l'altro è anche attore di teatro e fondatore di una sua compagnia); e teatrale è anche l'impianto generale della messa in scena: una casa, nera e bianca, di legno - architettura tipicamente dei paesi bassi - una famiglia, entrate ed uscite di campo, predilezione per gli interni, drammaturgia soffocante, una tensione che monta fino all'orlo, ma sempre restando chiusa in interni, come si addice alla tradizione nordica di certo cinema kammerspiel (ovvero "il teatro da camera", per l'appunto). Teatrali sono anche le geometrie precise con cui i personaggi si muovono nello spazio, anche queste provenienti dal Teatro dell'Assurdo. L'uso della scenografia quindi; ma anche i dialoghi che si consumano in questa casa claustrofobica sono simili a quei luoghi - fra Beckett e Ionesco (ma anche un più recente Pinter) - da cui sembrava impossibile andare via, fuggire. Sfuggire.
Una delle scene più surreali coinvolge proprio il regista Alex van Warmerdam, che nel film interpreta Theo, uno dei servitori assoggettati dalla dispotica Emma, che per assecondare supinamente ogni sua più folle richiesta accetta di interpretare la parte di un cane, abbaiando e scodinzolando ad ogni suo comando. Perché i membri di questa famiglia si lasciano umiliare in questo modo dalle follie di Emma? La ricca proprietaria della casa è in punto di morte (o almeno così lascia credere) e nasconde un'enorme eredità. . Haneveld il governante, Gonnie la cameriera, Meier il servitore e Bella, la cuoca, sono tutti in attesa che Emma spiri da un momento all'altro. Vittime di una carnefice, ben presto si trasformeranno essi stessi in carnefici. La cupidigia e l'avidità lasceranno il posto alla vendetta. Gli attori, sono tutti particolarmente ispirati e coinvolti nel gioco del regista, anche se fra tutti Annet Malerbe, moglie del regista, che interpreta la cuoca Bella, è l'unica ad aver recitato anche nella pièce teatrale. L'unica quindi ad aver interpretato il suo personaggio ben 95 volte. 
Il regista così spiega l'idea curiosa che è all'origine della storia : "Le persone al servizio di altre persone mi hanno sempre incuriosito. C'è qualcosa di intrinsecamente divertente nella loro situazione". Il film è: "una tragi-commedia infarcita di elementi horror e farseschi. Tragedia, commedia, horror e farsa. Ancora di più rispetto ai miei film precedenti, ho voluto giocare con questi quattro elementi e rendere la tragedia comica, la comicità dolorosa, l'horror crudele ma divertente, il farsesco triste" (Alex van Warmerdam).
In una delle scene più divertenti e farsesche Emma dice a Bella, la cuoca: «Preferiresti fare tu il cane? Cerchiamo di avere un po' di buon senso, per favore». E l'assurdo irrompe nella scena. Anche l'uso del paesaggio rientra in questa atmosfera generale grottesca: non è un caso infatti che la campagna olandese, famosa per i suoi tratti rilassanti e dolci, per la pace e la serenità che riesce ad infondere, sia lo scenario (un contrappunto certo) di una tale tragedia dei sentimenti. Il paesaggio ha infatti nel film un ruolo tutt'altro che secondario: già dai titoli di testa contiene in sé un senso di orrore imminente. Una natura eccessivamente statica, senza increspature (come la superficie del lago o la distesa d'erba, immobili), che lascia presagire qualcosa di orribile. Un'immobilità negativa, quasi mortifera. Anche la fotografia, incisiva e fredda (Tom Erisman), contribuisce a costruire questo paesaggio immobile e surreale; mentre il montaggio (Job Terburg) riesce a dare al film il suo carattere di commedia e a creare sorpresa e colpi di scena. Anche se, non di veri e propri coups de théâtre si può parlare visto che invece del climax drammaturgico o del ribaltamento inatteso di una situazione, tutto scorre in un flusso assurdo che banalizza gli eventi.  

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