samanta
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martedì 6 settembre 2022
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i difficili rapporti tra padri e figli ... .
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Uscito nel 2009 è un remake (con molte modifiche) di un precedente film del 1990 di Tornatore, la regia oltre la sceneggitura è di Kirk Jones che non ha un particolare curriculum cinematografico (Svegliati Ned, Il mio grosso grasso matrimonio greco 2). Il film affronta un tema psicologico fondamentale: il rapporto tra padri e figli, c'é poi un elemento ricorrente: i pali che sorreggono i fili telefonici.
Frank Goode (Robert De Niro) per più di 40 anni ha fatto l'operaio specializzato rivestendo di PVC migliaia di KM di cavi telefonici, andato in pensione poco dopo muore la moglie dopo 41 anni di matrimonio. Frank ha una decorosa agiatezza, dopo 8 mesi dal funerale invita i 4 figli sparsi per l'America di passare il weekend con lui, tutti accettano ma all'ultimo momento tutti, accampando varie scuse, non vengono.
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Uscito nel 2009 è un remake (con molte modifiche) di un precedente film del 1990 di Tornatore, la regia oltre la sceneggitura è di Kirk Jones che non ha un particolare curriculum cinematografico (Svegliati Ned, Il mio grosso grasso matrimonio greco 2). Il film affronta un tema psicologico fondamentale: il rapporto tra padri e figli, c'é poi un elemento ricorrente: i pali che sorreggono i fili telefonici.
Frank Goode (Robert De Niro) per più di 40 anni ha fatto l'operaio specializzato rivestendo di PVC migliaia di KM di cavi telefonici, andato in pensione poco dopo muore la moglie dopo 41 anni di matrimonio. Frank ha una decorosa agiatezza, dopo 8 mesi dal funerale invita i 4 figli sparsi per l'America di passare il weekend con lui, tutti accettano ma all'ultimo momento tutti, accampando varie scuse, non vengono. I figli sono David a New York pittore affermato, Robert (Sam Rockwell) direttore di Orchestra sinfonica a Denver, Amy (Kate Beckinsale) dirigente in carriera vive a Los Angeles con il marito e un figlio di 11 anni bravo a scuola, Rosy che fa la ballerina in importanti spettacoli a Las Vegas. Frank che è malato gravemente di enfisema e non può prendere l'aereo decide di andarli a trovare (in treno e autobus). A N.Y. non trova David passa un giorno davanti alla sua porta poi gli lascia un biglietto, in realtà tossicodipendente ha lasciato casa ed è andato in Messico senza lasciare notizie, Robert non è direttore d'orchestra ma solo percussionista Amysorpresa e gli fa capire che non può ospitarlo più di 1 giorno in realtà è separata e il figlio va male a scuola ma Frank che ha capito la situazione va via. Infine Rose finge di stare bene in realtà economicamente va male, ha un bambino di pochi mesi che dice di essere di una sua amica . Frank ritorna a casa ma in viaggio ha un infarto quando si riprende ha intorno i figli salvo David che è morto in Messico per overdose, Frank riesce a chiarire tutto con i figli.
Il tema del rapporto genitori e figli è svolto in modo convincente, la moglie sapeva la verità: Rose aveva un figlio e senza soldi vive con l'amica con cui ha una relazione, Robert ha fallito la carriera musicale, Amy è separata dal marito che l'ha abbandonata e ha una relazione con un collega, David era un tossicopendente bravo ma non affermato pittore. Il film ha una scena centrale di grande effetto diretta con abilità dal regista con un iniziale piano sequenza dall'alto: Franck in sogno pranza con i 4 figli tutti bambini e David gli rivela la verità su tutti che Frank aveva intuito. E' una scena che poteva essere ridicola o grottesca ma che invece si presenta suggestiva e commovente, Jones l'ha diretta con abilità mediante efficaci inquadrature. Credibile il personaggio di Frank che come dicono i figli "papà parlava mamma ascoltava" non vessava i figli, cercava che realizzassero i loro sogni: la musica, il ballo la pittura, era un padre un padre esigente e figli per non deluderlo avevano nascosto la realtà. Frank alla fine comprende tutto e si riconcilia con tutti a Natale chiedendo però che non gli nascondano più la verità, si riconcilierà anche con David morto comprando un suo quadro in cui aveva dipinto i pali e i fili. E' da sottolineare l'interpretazione di De Niro che tralascia l'interpretazione "gigionesca" di vari suoi film per esprimere un personaggio credibile, intimista che si esprime anche solo con lo strizzare degli occhi.
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venerdì 15 marzo 2019
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un gran bel remake.
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È un gran bel film. Omaggio delicato a Tornatore, girato con stile europeo. Bravi tutti, anche De Niro, nonostante la fissità esprime al meglio i sentimenti.
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rudy_50
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martedì 4 dicembre 2018
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e l'originale ?
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Nessun commento sul film con Mastroianni ? come finofili fate pena .
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fabio57
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martedì 10 maggio 2016
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ennesimo remake
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Ci si chiede: ma gli americani non hanno idee nuove o una briciola di fantasia? Fanno sempre remake di qualche film, di solito peggiorandolo. Non è questo il caso, perché De Niro è sempre un grande, ma era proprio necessario questo film? Per fare un buon cinema ci vogliono novità. Riproporre lo stesso copione anche se riveduto e corretto è un'operazione di per se inutile, anche se ci si avvale di fior di attori e anche se la sceneggiatura viene arricchita,manca sempre il fattore più importante, la sorpresa.
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lordbyron
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venerdì 3 gennaio 2014
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dopo starai bene anche tu
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Film imperneato sul peggior tormento di un genitore, aver fatto o meno la cosa giusta nel crescere i figli. Tutto verte intorno al fondamentale quesito,meglio la verità e quello che tu voglia sia la verità . Robert De Niro è straordinario , perfetto nella parte del padre ,che difficilmente riesce ad aprirsi ai propri sentimenti . Una bella favola realistica di Natale , i sentimenti si impadroniscono dello spettottare, rapendolo senza riscatto fino a titoli di coda. Vedetelo e starete tutti bene
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roberto di tommaso
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sabato 21 aprile 2012
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forse è meglio dell'altro.
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Un grande De Niro e una sceneggiatura secondo la migliore tradizione americana rendono questo film bello, coinvolgente e commovente.Roberto Di Tommaso
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chaoki21
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martedì 14 febbraio 2012
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de niro da padre torna a recitare
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Frank (De Niro) gira tutta l'America per far visita a sorpresa ai suoi figli dato che dalla morte della loro madre non riesce più a vederli. Il remake del film di Tornatore si può raccontare con queste poche parole senza andare oltre per non rovinare la visione.Ben fatto e ottimamente reciatato da un De Niro che offre una buona interpretazione ben distante dalle ultime prove commerciali che ne hanno appannato il talento, non sarà un film da ricordare ma di sicuro farà riflettere, chiunque lo veda, sul rapporto che c'è tra un genitore e il figlio. Sia che lo spettatore sia un genitore o sia un figlio o in alcuni casi ricopra entrambi i ruoli.
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Frank (De Niro) gira tutta l'America per far visita a sorpresa ai suoi figli dato che dalla morte della loro madre non riesce più a vederli. Il remake del film di Tornatore si può raccontare con queste poche parole senza andare oltre per non rovinare la visione.Ben fatto e ottimamente reciatato da un De Niro che offre una buona interpretazione ben distante dalle ultime prove commerciali che ne hanno appannato il talento, non sarà un film da ricordare ma di sicuro farà riflettere, chiunque lo veda, sul rapporto che c'è tra un genitore e il figlio. Sia che lo spettatore sia un genitore o sia un figlio o in alcuni casi ricopra entrambi i ruoli. Regia ordinata, musiche melodrammatiche che nel finale cercano di strappare qualche lacrimuccia ben accompagnando alcune immagini e personaggi secondari ben diretti e resi credibili dagli interpreti. Film gobile e consigliato per chi voglia rivedere De Niro in un film che non sia la solita commedia.
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jeffrea
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sabato 7 gennaio 2012
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una sola parola: capolavoro.
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Come al solito, tanta gente che si aspetta di vedere le "paraculate" rimane delusa perchè la storia sembra piatta. Se la gente avesse i valori della famiglia, i valori dei sentimenti, capirebbe la profondità ineguagliabile di questo film. Lacrime inevitabili. Chi AMA la propria famiglia, capisce. Per chi non apprezza... mi spiace per voi.
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pjmix
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lunedì 26 dicembre 2011
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toccante
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Bello e toccante, questo film racconta un po' di verità di ogni famiglia: le piccole bugie quotidiane, dette a fin di bene. Spesso raccontare la verità è troppo difficile, ci troviamo in un vortice di complicazioni rischiando di deludere chi ci vuole bene. In questo caso è l'amore per un padre che porta a mentire, a dire semplicemente "stiamo tutti bene".
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francesco2
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giovedì 10 novembre 2011
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considerazioni sui remake (e non solo)
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Chi ha visto, oltre vent'anni fa, l'omonimo film di Tornatore, può approfittare di questa recensione per qualche considerazione in merito al genere (Parola inappropriata, ma forse no)"Remake". Aggiungendo anche dell'altro, in merito ad un paragone -Senza pregiudizi e moralismi- tra il cinema statunitense e quello europeo.
Chi in questo filmetto -esile, garbato, diretto benino, con un'ultima parte lunga e melensa- prendesse il lato negativo, potrebbe soffermarsi su certe concessioni al cosiddetto "Film a stelle e strisce": perché le reazioni dei passeggeri del treno non mostramno quell'insensibile indifferenza vista nel film del regista bagherese? Tutto viene un pò addolcito, non mancano figur(in)e simpatiche(?) come la vecchietta sorda che ricorda, come l'altro signore nonuagenario, i personaggi di "Svegliati Ned" (Credereste che io, senza sapere che il regista era lo stesso, quando ho visto quest'ultima scena avevo fatto un'associazione tra i due film?)Poi si potrebbe anche, o soprattutto, soffermarsi sul finale diverso.
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Chi ha visto, oltre vent'anni fa, l'omonimo film di Tornatore, può approfittare di questa recensione per qualche considerazione in merito al genere (Parola inappropriata, ma forse no)"Remake". Aggiungendo anche dell'altro, in merito ad un paragone -Senza pregiudizi e moralismi- tra il cinema statunitense e quello europeo.
Chi in questo filmetto -esile, garbato, diretto benino, con un'ultima parte lunga e melensa- prendesse il lato negativo, potrebbe soffermarsi su certe concessioni al cosiddetto "Film a stelle e strisce": perché le reazioni dei passeggeri del treno non mostramno quell'insensibile indifferenza vista nel film del regista bagherese? Tutto viene un pò addolcito, non mancano figur(in)e simpatiche(?) come la vecchietta sorda che ricorda, come l'altro signore nonuagenario, i personaggi di "Svegliati Ned" (Credereste che io, senza sapere che il regista era lo stesso, quando ho visto quest'ultima scena avevo fatto un'associazione tra i due film?)Poi si potrebbe anche, o soprattutto, soffermarsi sul finale diverso. Lì, le considerazioni strappalacrime davanti la tomba della moglie, in un film di suo già strappalacrime e ripetitivo, rappresentevano l'ultimo atto, lasciando un senso di desolazione. Qui la scena viene ripresa, sì, ma solo prima di un finale consolatorio, in cui il padre riesce dove all'inizioa veva fallito, pentendosi di essere stato un genitore eccessivamente ossessivo (Mentre quello dell'originale, forse, era stato più assente) e ribalta il senso della frase originale, cercando di autoconsolarsi in vari modi, secondo ciò che è toccato ai figli.
Guardando il bicchiere mezzo pieno, invece,ci si potrebbe intanto chiedere se, per quanto in una confezione più "holliwoodiana", il film non trasmetta comunque un senso di desolazione: la scena del giovanissimo "Homeless" è anch'essa una pillola di lieve (?) pessimismo sulla società di oggi, anche se vengono edulcorate le scena delle foto in treno mostrataenell'originale. E forse è stato un vantaggio eliminare il sogno ricorrente di Mastroianni, le "foglie dell'albero", e costruire invece una discreta sequenza come quella dei "bambini"
che il padre accusa di avere mentito?(Ma il finale della scena non convince....).
In più, ben selezionata appare la colonna sonora, che aggiunge ad un contesto alle volte povero di idee un tocco di lieve malinconia che però non dissipa (Come
evidenzierà il finale) totalmente la speranza, complice anche il sorriso triste (O la tristezza pseudollegra, piuttosto), presente sul volto dell'attore di "Toro scatenato". Se i figli, nel film di vent'anni fa, se ne stavano da soli fumando una sigaretta, o vivevano
amori clandestini che non avevano il coraggio di confessare, anche qui in uno dei momenti con la Beckinsale (A mio parere deluudente, e non solo in questo film) si percepisce un disagio che la donna cerca di mascherare; stessa sensazione che trasmette il bambino della Barrymoore, tra le migliori del cast. La scena madre in aereo può apparire discutibile, e forse in parte lo è; ma l'originale, dove il padre a tavola apprendeva una notizia così terrificante, era qualcosa di ancora peggiore.
Il finale può essere sicuramente considerato discutibile, oltre che perché consolatorio in quanto eccessivamente prolisso. Ma forse, dando quella che
il protagonista di "Basta che funzioni" definiva una visione d'insieme, la levità a volte inconsistente di certo cinema hollywoodiano è preferibile a certo
"cinema "d'autore" di cosa nostra.
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