rubyru
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venerdì 25 dicembre 2009
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pensavo meglio
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Che non era il film premio cultura dell'anno lo sapevamo... però pensavo comunque di ridere di più. Tuttavia non è male, scorrevole,e anche piacevole, ma la trama è più o meno la solita di sempre... il cast lascia molto a desiderare, HUNZIKER Gassman e Tognazzi inclusi.
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danielino
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sabato 26 dicembre 2009
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neri parenti in tono minore
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Si tratta di una comicità assai lontana da quella spumeggiante, per certi versi irresistibile , di "Natale sul Nilo" o di "Le nuove comiche". Avverto una certa stanchezza creativa, malamente mascherata da gag triviali un pò "telefonate" o da vicende rocambolesche oltre misura. Sicuramente un film che manca di equilibrio, in cui le vicende che si intrecciano anzichè avvincere fanno pensare ad un dejà vu, ad un c^oté troppo accademico.
[+] annamo bbene
(di johncipollina)
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[+] sempre la solità comicità spicciola
(di gropius)
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nino pell.
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domenica 27 dicembre 2009
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il ciclo degli ultimi 6 anni circa
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Produttore, regista e, in genere, chi ha collaborato a condurre in porto anche quest'ultimo film della famosa saga vacanziera ultraventennale che ci accompagna puntuale, al Cinema ogni fine anno, sembrano essere stati concordi nel riproporre situazioni comiche e soprattutto attori che stanno caratterizzando gli ultimi 5-6 anni della serie. Ed ecco allora che, accanto a Christian De Sica, veterano pigmalione e unica storica presenza fissa di sempre, si affiancano i vari Massimo Ghini, Sabrina Ferilli e Michelle Hunziker (a dire il vero anche quest'ultima ormai presenza fissa per il terzo anno consecutivo) che si sono avvicendati appunto nel corso degli episodi più recenti. Il risultato è discreto e sicuramente migliore rispetto a certe banalità madornali che spesso si vedevano all'epoca in cui vi era Boldi (ma preciso non per demerito di quest'ultimo quanto piuttosto per la presenza di certi insignificanti attori spalla).
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Produttore, regista e, in genere, chi ha collaborato a condurre in porto anche quest'ultimo film della famosa saga vacanziera ultraventennale che ci accompagna puntuale, al Cinema ogni fine anno, sembrano essere stati concordi nel riproporre situazioni comiche e soprattutto attori che stanno caratterizzando gli ultimi 5-6 anni della serie. Ed ecco allora che, accanto a Christian De Sica, veterano pigmalione e unica storica presenza fissa di sempre, si affiancano i vari Massimo Ghini, Sabrina Ferilli e Michelle Hunziker (a dire il vero anche quest'ultima ormai presenza fissa per il terzo anno consecutivo) che si sono avvicendati appunto nel corso degli episodi più recenti. Il risultato è discreto e sicuramente migliore rispetto a certe banalità madornali che spesso si vedevano all'epoca in cui vi era Boldi (ma preciso non per demerito di quest'ultimo quanto piuttosto per la presenza di certi insignificanti attori spalla). La storia presenta qualche leggera variante nella costruzione della vicenda e sicuramente qualche buon sorriso viene strappato con piacere di tanto in tanto. Si fa leva soprattutto su qualche parolaccia di comunissimo gergo popolare e del resto da un film discreto e commerciale quale si dimostra quest'ultima fatica di Neri Parenti non ci si poteva aspettare certo di più. Semmai potrebbe fare un certo effetto vedere un attore del livello di Ghini che sembra adagiarsi nel gioco di una comicità di tipo manieristica e spicciola. Ma questi sono i tempi moderni e se puntualmente films di questo genere continuano a fare grandi incassi al botteghino è sintomo che il pubblico italiano sembra accontentarsi del gioco e si diverte così.
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great steven
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mercoledì 14 gennaio 2015
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i cinepanettoni continuano ad uscire senza sosta.
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NATALE A BEVERLY HILLS (IT, 2009) diretto da NERI PARENTI. Interpretato da CHRISTIAN DE SICA, SABRINA FERILLI, MASSIMO GHINI, GIANMARCO TOGNAZZI, MICHELLE HUNZIKER, ALESSANDRO GASSMAN, PAOLO CONTICINI, MICHELA QUATTROCIOCCHE, EMANUELE PROPIZIO
Questo ha l’onore di essere il ventiseiesimo cinepanettone targato De Laurentiis/De Sica, e tutto il suo intrinseco valore consiste nel rappresentare una commediaccia di livello priapico-pelvico-anale, impregnata del primitivo e ineliminabile rifiuto di una logica narrativa, con personaggi ordinariamente stupidi o mascalzoni che vantano nomi di questo tipo: Passera, Della Fregna (con g dura), Della Mona, De la Fesse, Della Fava.
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NATALE A BEVERLY HILLS (IT, 2009) diretto da NERI PARENTI. Interpretato da CHRISTIAN DE SICA, SABRINA FERILLI, MASSIMO GHINI, GIANMARCO TOGNAZZI, MICHELLE HUNZIKER, ALESSANDRO GASSMAN, PAOLO CONTICINI, MICHELA QUATTROCIOCCHE, EMANUELE PROPIZIO
Questo ha l’onore di essere il ventiseiesimo cinepanettone targato De Laurentiis/De Sica, e tutto il suo intrinseco valore consiste nel rappresentare una commediaccia di livello priapico-pelvico-anale, impregnata del primitivo e ineliminabile rifiuto di una logica narrativa, con personaggi ordinariamente stupidi o mascalzoni che vantano nomi di questo tipo: Passera, Della Fregna (con g dura), Della Mona, De la Fesse, Della Fava. Come sempre, il film natalizio immancabile nel periodo delle feste spaccia una suddivisione in due episodi, ma in realtà sono le consuete due linee che s’intersecano. Da una parte c’è De Sica, mantenuto da una ricca e vecchia plutocrate, che è costretto a fingersi fratello della donna (Ferilli) con cui ha avuto un figlio illegittimo per poi abbandonarla, e ora lei è accompagnata, oltre che dal ragazzo ormai cresciuto, da un blasonato nobiluomo (Ghini) che gli fa da padre putativo. Dall’altro lato, la coppia Hunziker/Gassman (lei bagnina, lui proprietario di un ristorante italiano) che sta per sposarsi, ma all’ultimo momento Tognazzi decide di impegnarsi per seminare la discordia fra i due futuri sposi affinché il matrimonio vada a monte. Nella solita gara di cialtroneria recitativa, De Sica, come d’abitudine, batte tutti. Si cerca di far recitar male, e ci si riesce (purtroppo!), attori pur validi e preparati del calibro di Conticini, la cui parte è stata ritagliata in un cantuccio espressivo minuscolo e veramente ridicolo, come del resto i ruoli adolescenziali della Quattrociocche e di Propizio: inadeguati, beceri e puntualmente deludenti. Il trio Gassman-Hunziker-Tognazzi potrebbe anche funzionar a dovere, se solo la sceneggiatura non distruggesse con la precisione di un cecchino imbestialito le buone occasioni di comicità liquidandole in luoghi comuni vecchi come il cucco e situazioni al limite della volgarità intellettuale (ingrediente indispensabile per condire l’insalata imbarazzante di un qualunque cinepanettone che si rispetti). D’altro canto, in questo ennesimo capitolo delle avventure natalizie esportate all’esterno, il Natale nemmeno si vede, escluso qualche addobbo posticcio e una ragazza vestita da Santa Claus. Ma il meccanismo dell’incasso, unito a quello dell’incremento sproporzionato dei conti bancari, deve poter correre a gambe levate e tagliare ogni anno il doveroso traguardo, ed ecco che un filmaccio parolacciaro intriso fin sopra i capelli di caciara e cretineria sopraffina spunta come dal nulla nelle sale al solo scopo di far divertire quegli spettatori che adorano la comicità puramente italiana al suo livello più scadente. Le scene di grana grossa si riscontrano a iosa, durante l’ora e cinquanta di proiezione, e non è stato fatto nulla neanche per ridurre, fosse solo di un pochino, la caparbietà nella raffigurazione farsesca: non solo si vedono Ghini e De Sica entrare in un locale a luci rosse o fermarsi su una ferrovia su cui viene scaricata della merda da un treno in corsa, ma assistiamo perfino ad una voglia pelosa sotto il braccio a forma di organo riproduttivo femminile, a un incastramento a testa in giù dentro un’automobile decappottata, ad uno scontro in macchina con un gregge di maiali e a una spruzzata di elio sul balcone di una pizzeria che fa venire la voce stridula e petulante (trucco stravecchio e abusato come non mai). Parenti vale più dei film che fa, ma anche se cambiasse parrocchia e si desse una rinnovata coi fiocchi, nessuno se ne avrebbe a male. Giudicato da una commissione governativa della destra berlusconiana “film d’essai di interesse culturale”, con relativi benefici. Chi vuole intendere, intenda: del resto, la televisione di Mediaset non è certo propensa a proporre pellicole di qualità superiore a quello qui recensito.
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lucido71
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venerdì 11 febbraio 2011
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natale.. proprio nulla! diciamo, vacanza in l.a.
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Non capisco le solite critiche x il classico cinepanettone.. si sa che quando ci si appresta a vedere film del genere, è da mettere in conto le solite gag pazzesche, e la solita demenzialità: vediamo questi film, x passare spassosamente un'ora e mezza, fra risatine e clima natalizio.. anche se in questo film, di natalizio, x la prima volta non c'è proprio niente. Sottotono rispetto ai mitici Merry Christmas, ma vedibile nell'ottica dei suoi amanti. Se volete ridere allora, vedete LA VERITA' E' CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA ;)
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cianoz
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lunedì 11 aprile 2011
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inguardabile
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Sui cinepanettoni di De Sica & Co. si è detto ormai tutto da anni. Possiamo solo integrare dicendo che a volte pure nella loro "nientezza" questi film l'unico scopo che hanno, quello di far ridere, a volte lo raggiungono. Non è il caso di questo episodio comunque, in cui la verve di De Sica, che appare più fiacca del consueto peraltro, non basta a motivare per resistere più di 40 minuti davanti a questa boiata. 40 minuti si reste perché si spera che poi il film prenda ritmo, ma poi si capisce che anche i primi 5 minuti erano troppi. E neanche la celeste Michelle aggiunge punti a sufficienza.
Inguardabile, non dovrebbero servire altri aggettivi per descrivere questa pochezza di idee.
Da sottolineare assolutamente la penosa coppia Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi, che dopo anni di convinzione personale reciproca di essere simpatici vogliono provare a convincere anche qualcuno che non siano loro due.
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Sui cinepanettoni di De Sica & Co. si è detto ormai tutto da anni. Possiamo solo integrare dicendo che a volte pure nella loro "nientezza" questi film l'unico scopo che hanno, quello di far ridere, a volte lo raggiungono. Non è il caso di questo episodio comunque, in cui la verve di De Sica, che appare più fiacca del consueto peraltro, non basta a motivare per resistere più di 40 minuti davanti a questa boiata. 40 minuti si reste perché si spera che poi il film prenda ritmo, ma poi si capisce che anche i primi 5 minuti erano troppi. E neanche la celeste Michelle aggiunge punti a sufficienza.
Inguardabile, non dovrebbero servire altri aggettivi per descrivere questa pochezza di idee.
Da sottolineare assolutamente la penosa coppia Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi, che dopo anni di convinzione personale reciproca di essere simpatici vogliono provare a convincere anche qualcuno che non siano loro due. Il tentativo fallisce miseramente ovviamente, data la totale assoluta mancanza in questi due tizi di qualsiasi cosa che si possa soltanto avvicinare al concetto di simpatia.
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kevin costner
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venerdì 2 luglio 2010
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ogni anno sempre la solita storia!
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Quando la smetteranno di fare questi film? sono inutili e ripetitivi, solita trama e solti attori (C. De Sica). Ormai non fanno più ridere e la gente va a vederli lo stesso. Mah... che ignoranza che c'è in giro.
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