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Mostri contro alieni: assalto (tridimensionale) alla Terra

Dopo l'avvento del sonoro e del colore Jeffrey Katzenberg "sogna" in 3D e promette la terza rivoluzione.
di Marzia Gandolfi

Ultimatum al cinema (bidimensionale)

giovedì 27 novembre 2008 - Incontri

Ultimatum al cinema (bidimensionale)
Qualcosa o qualcuno dallo spazio profondo minaccia la Terra. La causa, aliena e monoculare, rifiuta proposte pacifiche ed è decisa a distruggere tutto ciò che trova. La nave extraterrestre porge mano e saluto, scimmiottando la ritualità pomposa e pop del comitato di accoglienza, per poi estrarre a sorpresa le armi e fare fuoco su Mr. President, scorta e militari. Washington e l'esercito americano, dopo aver scatenato inutilmente e inefficacemente le loro armi, attuano un piano segretissimo: liberare quattro mostri, mostruosamente umani, prigionieri da cinquant'anni in un carcere di massima sicurezza. Questa la trama dell'ultima fatica produttiva di Jeffrey Katzenberg, in Italia per "diffondere" il 3D. La tridimensionalità è infatti il valore aggiunto di Mostri contro alieni, film di animazione Dreamworks, che recupera la passione per la fantascienza anni Cinquanta e l'irriducibile ostilità dell'alieno. In un incontro romano e affollatissimo, Katzenberg introduce appassionato le magie del digitale e della tridimensionalità, ripercorrendo le rivoluzioni estetiche (e teoriche) del cinema. Se il sonoro cambiò profondamente le storie dei film e il modo di raccontarle, archiviando per sempre le didascalie, se l'immagine colorata rimpiazzò i chiaroscuri del bianco e nero, il 3D modificherà (forse) il cinema, costringendo il pubblico e il suo modo di ricevere la narrazione e le immagini a un grande mutamento. Se nel 1952 il sistema stereoscopico che dava l'illusione della tridimensionalità (adottato dalla United Artists e dalla Columbia) raccolse uno scarso successo presso gli spettatori forniti di occhiali colorati per consentire la ricomposizione dell'immagine in origine sdoppiata, Jeffrey Katzenberg è convinto che il digitale e un paio di lenti sofisticatissime faranno (questa volta) la differenza. Il 3D trasformerà l'andare al cinema in un happening di massa? Mr. Katzenberg è convinto di no. Concediamogli il beneficio del dubbio, aspettando la prossima primavera, la macchina aliena e l'armata brancaleonesca degli esclusi mostruosi.

Rivoluzione in 3D
Jeffrey Katzenberg: Dopo l'avvento del sonoro negli anni Venti e la rivoluzione del colore negli anni Trenta, il 3D è la nuova tecnologia in grado di cambiare il cinema e la sua storia. Se il sonoro e il colore hanno migliorato la visione cinematografica, il 3D permetterà allo spettatore di partecipare emotivamente alla narrazione. La tecnologia di cui vi parlo non si riferisce di certo ai film in 3D che gli spettatori degli anni Cinquanta guardavano indossando buffi occhialetti di cartone con una lente verde e un'altra rossa. Gli occhiali di cui saranno forniti i nuovi spettatori del 3D sono lontani dal provocare giramenti di testa o addirittura nausee, parliamo invece di strumenti avanzatissimi e sofisticatissimi, che vi permetteranno di guardare immagini finalmente nitide, grazie all'ausilio della tecnologia digitale. L'impiego del 3D trascinerà definitivamente lo spettatore nel cuore della storia, rafforzando l'esperienza cinematografica. L'unica cosa che non potrà fare è migliorare la narrazione. Un cattivo film resterà un cattivo film.

Resistenze al 3D
Jeffrey Katzenberg: Sono deciso a dimostrare che i tempi sono finalmente maturi per il 3D. Il segreto sta tutto in una parola: digitale. Il digitale è la tecnologia che ha modificato gli effetti speciali, quella magia che vi ha permesso di salire sul Titanic, di arrampicarvi sui grattacieli come Spider Man o ancora di guardare dritto in faccia King Kong. Allo stesso modo il digitale ci ha permesso di modificare il 3D e di lavorare sul senso della vista. Pensate soltanto alla rivoluzione che ha prodotto sul piano del suono. Per me un film in 2D corrisponde a un vinile, l'immagine è piatta. Il 3D è invece in grado di dare un nuovo entusiasmo alla settima arte e al pubblico di tutto il mondo. Superate le prime resistenze, soprattutto da parte degli esercenti, almeno in America i proiettori digitali e le sale adatte a proiettare questi gioielli in 3D si sono moltiplicate. Attualmente il numero di sale negli USA in grado di proiettare film tridimensionali sono millequattrocento. Con l'uscita di Shrek 4, prevista per l'estate del 2010, dovrebbero aumentare dell'ottanta per cento.

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