chiarialessandro
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lunedì 30 maggio 2011
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come nella favole.
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Sullo sfondo sfuocato ed evanescente di una Taranto venefica e dispensatrice di velenosa diossina, assistiamo a vita, morte e resurrezione di un intenso Tiziano, roso dal tarlo della disperazione e contagiato da quello dell’Amore (mi si consenta la “A” maiuscola in quanto si irradia contemporaneamente nei confronti di più soggetti). Come la realtà che cerca e spera di rappresentare, siamo di fronte ad un’opera povera, spoglia, diretta, immediata, di una rara potenza visiva supportata soprattutto non dall’interpretazione (espressione riduttiva) bensì dalla immedesimazione di una splendida Ferruzzo in una parte di cui può sfuggire qualche parola ma non può sfuggire nessuno sguardo perchè è talmente vissuto che riesce a bucare lo schermo per arrivare direttamente ai nostri cuori.
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Sullo sfondo sfuocato ed evanescente di una Taranto venefica e dispensatrice di velenosa diossina, assistiamo a vita, morte e resurrezione di un intenso Tiziano, roso dal tarlo della disperazione e contagiato da quello dell’Amore (mi si consenta la “A” maiuscola in quanto si irradia contemporaneamente nei confronti di più soggetti). Come la realtà che cerca e spera di rappresentare, siamo di fronte ad un’opera povera, spoglia, diretta, immediata, di una rara potenza visiva supportata soprattutto non dall’interpretazione (espressione riduttiva) bensì dalla immedesimazione di una splendida Ferruzzo in una parte di cui può sfuggire qualche parola ma non può sfuggire nessuno sguardo perchè è talmente vissuto che riesce a bucare lo schermo per arrivare direttamente ai nostri cuori. Un grazie anche alla sceneggiatura che (pur con qualche punto interrogativo di cui si sarebbe fatto volentieri a meno) aiuta la credibilità complessiva della pellicola.
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francismetal
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venerdì 17 novembre 2017
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questa e' taranto
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Taranto è la mia città, la amo e la odio allo stesso tempo. E' un merdaio, irrecuperabile, però non possiamo farci niente, è più forte di noi.
Gomorra è uno squallore, questo è un film invece, come pochi ne fanno ai giorni nostri.
Andavo nella stessa scuola di Giulio, lo conoscevo di vista, e non mi aspettavo che potesse recitare così bene. Anche Roberto, il ragazzo di colore, veniva nella stessa scuola. Mi ricordo che vennero a fare il casting anche nella nostra scuola.
Taranto è veramente così, l'aria è avvelenata, la gente è avvelenata.
Molti dei personaggi sono ben caratterizzati, altri sono delle macchiette.
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Taranto è la mia città, la amo e la odio allo stesso tempo. E' un merdaio, irrecuperabile, però non possiamo farci niente, è più forte di noi.
Gomorra è uno squallore, questo è un film invece, come pochi ne fanno ai giorni nostri.
Andavo nella stessa scuola di Giulio, lo conoscevo di vista, e non mi aspettavo che potesse recitare così bene. Anche Roberto, il ragazzo di colore, veniva nella stessa scuola. Mi ricordo che vennero a fare il casting anche nella nostra scuola.
Taranto è veramente così, l'aria è avvelenata, la gente è avvelenata.
Molti dei personaggi sono ben caratterizzati, altri sono delle macchiette.
Ottima interpretazione anche di Riondino.
All'inizio non potevo non ridere alle frasi in dialetto, ma è così che parliamo a Taranto.
A quei tempi avevo paura a girare per la città, non so se ora sono cresciuto o è Taranto ad essere migliorata.
Questo film mi ricorda molto Mery per sempre e Ragazzi fuori, due dei miei film preferiti, ho amato soprattutto il secondo. E' un film meno crudo e realistico ma comunque rispecchia quello che succede in città. Anche le zone del centro non si salvano.
L'unica grossa pecca è la fotografia, peccato...
Mi dispiace molto che alla fine il protagonista è costretto ad andare ma questa è la realtà, non c'è modo per restare nella nostra città, pur amandola.
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