Il riccio

Anche per chi non ha letto il libro,sono tra quelli,non si può non percepire il travaso nel film di un certo dandysmo intellettuale e classismo (che comunque non disturba) della sua autrice.Il mondo dell'alta borghesia (familiari,amici,atteggiamenti)è rappresentato con stereotipi quanto meno non originali.E'Paloma il personaggio più intellegibile grazie al suo diario audiovisivo che dovrebbe spiegare , a posteriori ,il motivo del suo suicidio ,poi rientrato.Per quanto riguarda Renèe , Kakuro più che un acuto psicologo sembra un veggente .Non appare infatti sufficiente il turbamento espressivo di Renèe nel raccogliere la frase di Tolstoi lanciata da Kakuro al momento della sua presentazione per far capire allo stesso il mondo interiore della donna ed i successivi primi inviti appaiono quindi quasi gratuiti .Certamente c'è di più nel libro. Trattasi comunque di un film apprezzabile che si segue con partecipazione e fa riflettere ma , a mio avviso , non tanto di più .