Il riccio

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Un film di Mona Achache. Con Josiane Balasko, Garance Le Guillermic, Togo Igawa, Anne Brochet.
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Titolo originale Le hérisson. Drammatico, durata 100 min. - Francia, Italia 2009. - Eagle Pictures uscita martedì 5 gennaio 2010. MYMONETRO Il riccio * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
maria cristina nascosi sandri sabato 21 gennaio 2017
non l'ha riconosciuta, perché non l'ha mai vista.. Valutazione 4 stelle su cinque
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Rec. di Maria Cristina Nascosi Sandri - "Possiamo esser amici o anche tutto quello che vogliamo" e "Tutte le famiglie felici si somigliano, ma quelle infelici lo sono ciascuna a modo proprio". Ecco in tre battute, la prima al titolo, e queste ultime, si può 'risolvere' un film bellissimo del 2009, Le Hérisson, tradotto in Il riccio, primo lungometraggio di Mona Achache, giovane regista francese che ha voluto trarre la sua pellicola d'esordio dal best-seller di tre anni prima di Muriel Barbery, una romanziera béur - francese, ma nata in Marocco - che non ha mai accettato il lavoro della Achache. Un vero peccato! Il film è delicato, gentile, elegante - giusto per fare il verso al titolo dell'opera letteraria: per la recitazione, in primis, di Josiane Balasko, sempre più brava, della freschissima ed accattivante Garance Le Guillermic, del raffinato Togo Igawa, tre personaggi improbabili nel rapporto tra loro, eppure così veri, gli unici 'veri' in un mondo di banalità, finzione, superficialità dove il guardare e l'esser guardati è più importante del 'vedere'. [+]

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rescart sabato 22 ottobre 2016
cronaca di una tragedia annunciata Valutazione 4 stelle su cinque
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Paloma ha dodici anni e trama per sé la dolce morte al compimento del tredicesimo perché è convinta che questo sia l’unico modo per sfuggire a un destino esistenziale che vede realizzato nella sorella maggiore. Questa infatti ha un pesce rosso in una bolla d’acqua a cui tiene tanto forse proprio perché si identifica in lui, nel suo destino, al quale invece la sorella minore vuole sfuggire a qualunque costo. Anche quello di non vedere mai più le persone care. Nel frattempo cerca intorno a sé altre persone con cui legarsi affettivamente: un nuovo inquilino giapponese del suo condominio e la concierge Renée, che per lei rappresenta il riccio, l’animale più amato. Quello che nessuno ha mai addomestico e proprio per questo nasconde secondo lei un tesoro di attenzioni e profondità inespresse rappresentate dalla biblioteca nascosta usata dalla portinaia come il nascondiglio del riccio. [+]

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great steven lunedì 11 agosto 2014
debutto con uno straordinario tris di protagonisti Valutazione 3 stelle su cinque
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IL RICCIO (FR, 2009) diretto da MONA ACHECHE. Interpretato da JOSIANE BALASKO – GARANCE LE GUILLERMIC – TOGO IGAWA – ARIANE ASCARIDE – ANNE BROCHET § Renée, portinaia introversa e scontrosa di un elegante palazzo parigino, è una donna colta, appassionata degli amanti di Tolstoj e delle sorelle Munekata di Ozu. Ha cinquantaquattro anni, un gatto e un segreto doloroso mai rivelato. L’arrivo di monsieur Kakuro Ozu, elegante, raffinato e ricco giapponese dal cuore nobile, e la disarmante intelligenza di Paloma, figlia undicenne di genitori ottusi estremamente matura per la sua tenera età e con tendenze suicide, eluderanno le spine e scopriranno “l’eleganza del riccio”. [+]

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puzzailsignorvincenzo martedì 9 ottobre 2012
noiosetto Valutazione 2 stelle su cinque
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Molto lento e un pò pretestuoso e noiosetto, forse è un film sopravvalutato, mi ha ricordato un pò La solitudine dei numeri primi.

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annu83 giovedì 29 marzo 2012
il riccio... chiuso Valutazione 1 stelle su cinque
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Il caso letterario del 2007 lascia spazio alla sua versione cinematografica taggata 2010, e il risultato è un'involuzione stilistica e narrativa da far accapponare la pelle. Molte le discrepanze e i fattori di delusione per il povero spettatore.
Qualcuno si sarebbe anche aspettato un film bello, sciolto, divertente, piacevole e argutamente leggero, e invece si ritrova una pellicola opaca, normale, anzi, mortalmente e noiosamente normale, sciatta e patetica, resa indegna da una regia approssimativa e da interpretazioni forzate e che troppo spesso appaiono casuali. Sullo sfondo una storia sussurrata e inverosimile, con dialoghi inutilmente tronchi e inspiegabilmente incomprensibili (e incomprensibilmente inspiegabili) per chi non ha l'infarinatura del libro. [+]

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ilconterik martedì 28 giugno 2011
un film diversamente elegante Valutazione 3 stelle su cinque
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Il riccio non vanta una trama particolarmente brillante. La struttura è semplice, in parte forse prevedibile, e l’intreccio in sè non è particolarmente coinvolgente. I personaggi invece sono splendidi. Interpretati divinamente, realistici e credibili nella loro psicologia e nella loro rappresentazione su cellulosa.

Possiamo dunque ascrivere questo film alla categoria low concept, cioè a quel genere di pellicole che non punta su una trama intensa e piena d’azione, ma si concentra sulla profondità e sullo sviluppo dei personaggi. [+]

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nick castle sabato 22 gennaio 2011
stupendo! Valutazione 5 stelle su cinque
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Unico e stupendo, un capolavoro. Mona Achache adatta per il grandissimo schermo un romanzo a quanto dicono abbastanza ordinario, modificandone alcuni aspetti in meglio (nel libro Paloma ripone i suoi pensieri in un diario, nel film usa una videocamera per filmare se stessa e gli altri) e mettendo in scena la storia con originalità, aiutata da un elegante fotografia e dalle calde musiche di Gabriel Yared. Mona, facendo tesoro di film come "Sesso, bugie e videotape" e "American beauty", riesce a unire due visioni, quella dello spettatore (in pellicola 35 mm) e quella della giovane-graziosissima protagonista (in video analogico Hi8, sgranatissimo), mantenendo un controllo formale tipico della pellicola anche sulle riprese in video, dove altri con meno arguzia, avrebbero dato vita a pasticci pseudo-sperimentali. [+]

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gianni1945 domenica 16 gennaio 2011
vivi nascosto! Valutazione 4 stelle su cinque
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Mi sembra che la storia abbia molto a che fare con l'esortazione di Epicuro: Vivi nascosto!

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nirvana sabato 15 gennaio 2011
spinoso ed elegante Valutazione 4 stelle su cinque
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Il film è raffinatissimo, la trama si spiega lentamente, accompagnata da una meravigliosa colonna sonora,e scopre e unisce due personaggi accomunati dalla profondità dei loro sentimenti in un mondo ricco freddo e borghese. La similitudine al riccio è bellissima, questo piccolo mammifero che si protegge con le sue spine e si nasconde nella sua tana è la metafora della solitudine della nostra società, ma con un risvolto positivo: sotto le gli aculei si nasconde un essero dolce, elegante e pronto ad amare!

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francesco2 martedì 11 gennaio 2011
il film dal riccio non lo voglio, no! Valutazione 1 stelle su cinque
44%
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Non ho letto il libro da cui il film è tratto, anche se ne ho molto sentito parlare e mi è sorta curiosità di farlo. Ciò detto, l’opera vuole raccontare la storia particolare di una ragazzina particolare, che si è proposta una data per porre termine alla sua vita, forse perché annoiata, da buona figlia di intellettuali parigini, forse perché non capisce il senso della morte, forse per entrambi i motivi. Dall’altro lato, bisogna mettere in scena un racconto che abbraccia tre personaggi, le cui relazioni non sempre appaiono chiare ( Renée, per la ragazzina, potrebbe essere una vera madre, per quanto paradossalmente FIGLIA anche della sua intelligenza, che ha contribuito a valorizzarla? E col signore giapponese cosa c’è? Un’amicizia?Ma è plausibile, con un uomo che potrebbe essere tuo padre?) Queste “stranezze" sono l’unica risorsa quando la realtà è piatta e schematica, si nutre e contemporaneamente si svuota perché papà e mammà ospitano gli “Huiles”(Pezzi grossi) della buona borghesia, e il condominio, per quel poco che se ne capisce nel film, suscita invidia per quello dello “Spazio bianco’”). [+]

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