La recensione **
Alcuni episodi della vita della Papessa Giovanna, presumibilmente vissuta nell'800 d.C., romanzati fra carne e sacralità da Donna Woolfolk Cross (ed. Newton Compton, 2010). Un libro di spirito, ma anche di desideri e ambizioni intellettive, dichiaratamente contro la rigidità sacrale del mito probabilmente non ancora molto conosciuto, dove il ritratto di una presunta e venerata donna che arrivò a regnare sulla Chiesa nella carica più alta tuttora esistente, è una scusa per descrivere la vita di una donna emancipata come quelle odierne. Si potrebbe dire che i rigidi e austeri tailleur delle donne d'affari sono stati sostituiti, in questa biografia, da quelli religiosi. Il ritratto di questa donna, colta e raffinata, che non avrebbe avuto futuro nel Medioevo o magari sarebbe stata accusata di blasfemia, si compenetra con quello di un'ambiziosa donna in carriera che dalla sua vita vuole tutto e di più: potere, sesso, fama e leggenda. Straordinarie le riflessioni.

In sintesi
Una ragazza che sapeva leggere e scrivere, che conosceva e sentiva il bisogno di predicare le Sacre Scritture, nutrendosi delle letture di Sant'Agostino e di altre agiografie. L'unico modo per diventare qualcuno, nel Medioevo, per seguire la strada che il Signore aveva deciso per lei era solo una: fingere di essere dell'altro sesso. In questo modo, la plebea Giovanna diventa Giovanni, monaco benedettino, che per sapienza ed estremo intelletto, fu nominato Papa, nascondendo la sua vera identità ai più, amando segretamente, conoscendo i peccati della carne, ma rimanendo un punto cardine nella leggendaria Chiesa Cattolica dell'800.

L'autrice
Donna Woolfolk Cross, nasce nel 1947, in America. Figlia della fumettista Dorothy Woolfolk e del romanziere William Woolfolk, si laurea in Inglese all'Università della Pennsylvania nel 1969. Dopo aver lavorato a Londra, presso la casa editrice Virgin Books, torna negli States, dove insegna letteratura all'Onondaga Community College di Syracuse, New York, diventando anche autrice di saggi e romanzi, fra i quali spicca, per l'appunto, "La papessa".