La legge del crimine

"Le Premier Cercle"(Laurent Tuel, autore  anche del soggetto e dello screenplay con  Simon Mouraroiu e Laurent Tunerr, 2009(e'un ottimo noir francese, con una componente da psychotrihiller, insolita in molti noirs piu'"tradizionali", dove la tematica del rapporto padre-figlio con annessi e connessi, freudiani e non, si sviluppa in m,odo "insolito"per il gneere: un boss francese di origini armene(qui Jean Reno, che e'il boss padre non e'il solito marsigliese o nizzardo, anche se, in realta', la componente"armena"non risalta molto, se non nella partecipazione dela familgia del boss a un rito ortoddoarmeno), vuole che il figlo rimasto(l'altro era stato ucciso)erediti la sua "primogenitura", ma il giovane e'innamorato di un'infermiera, completamente estranea al mondo criminale e dunque al di fuori della realta', in questione e lei diventa una piietra d'inciampo per il boss. [+]

"Le Premier Cercle"(Laurent Tuel, autore  anche del soggetto e dello screenplay con  Simon Mouraroiu e Laurent Tunerr, 2009(e'un ottimo noir francese, con una componente da psychotrihiller, insolita in molti noirs piu'"tradizionali", dove la tematica del rapporto padre-figlio con annessi e connessi, freudiani e non, si sviluppa in m,odo "insolito"per il gneere: un boss francese di origini armene(qui Jean Reno, che e'il boss padre non e'il solito marsigliese o nizzardo, anche se, in realta', la componente"armena"non risalta molto, se non nella partecipazione dela familgia del boss a un rito ortoddoarmeno), vuole che il figlo rimasto(l'altro era stato ucciso)erediti la sua "primogenitura", ma il giovane e'innamorato di un'infermiera, completamente estranea al mondo criminale e dunque al di fuori della realta', in questione e lei diventa una piietra d'inciampo per il boss. In un "conflitto a fuoco"il giovnae viene ucciso, dopo aver salvato la ragazza, che da'alla luce un figlio...   Decisamente notevole, non solo per la bravuta du Reno, di Gaspard Ulliel(il figlio) e di Vahina Giovante(la fidanzata di questo), ma proprio per le intrinseche capacita'registiche di Tuel, che  rinuncia opportunamente a molta"action"per concentrarsi sulla dinamica tra i personaggim, sulle loro tensioni intime e inconsce. creando giuste"pause"nella narrazione fatta appunto di "azione", un temrine sul quale meriterrbbe che si insistesse di piu, relativizzandolo.   Eugen [-]

Il film comincia bene, si parla di cose serie: furti, rapine... e c'è anch con sottofondo romantico. Alla fine, proprio per mantenere questo romanticismo, la sceneggiatura ha un errore assurdo: i ladri scappano e la polizia, non si capisce perchè, non li insegue. Boh... peccato, poteva essere un buon film.

Discreto film, rovinato da una orribile colonna sonora, totalmente inadatta ai contesti! Troppe scene lente accentuate da un pianoforte deprimente... Meglio rimontarlo.sotto la supervisione di un regista italiano..... 

...e agli armeni massacrati dai turchi nel 1915, ufficialmente o non ufficialmente che sia.

Storia tirata per i capelli, il regista non riesce a renderla interessante. Interpretazione scolastica, anche di Reno, assai sprecato. Fotografia turistica e qualche bella ripresa movimentata, di puro mestiere. Inutile.

Tanta azione in un film sempre vivo e mai banale in cui lo spaccato di una famiglia criminale di origine armena viene ben raccontato. Bello il rapporto padre-figlio, con Ulliel, il figlio, interpete di un'ottima prova in un ruolo intenso. Idem Jean Reno nel ruolo del duro capofamiglia, con la sua faccia truce e il profilo duro. Film francese, per cui con forte fondo di malinconia.

da jean reno mi aspettavo che recitasse in film migliori dato che questo proprio non l'ho capito oppure si sono dimenticati di un finale un po'piu decente... tipo reno che ammazza lo sbirro!

Per passare due ore senza pretese, un film con una storia trita e ritrita e un finale prevedibilissimo....