Anno | 2009 |
Genere | Horror, |
Produzione | Italia |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Lorenzo Lombardi |
Attori | Ottaviano Blitch, Marco Martini, Elisa Sensi, Eleonora Stagi, Massimiliano Vado Claudio Bellanti, Gloria Cocco, Silvano Granci, Alessandra Maravia. |
Uscita | venerdì 5 agosto 2011 |
Distribuzione | Whiterose Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 |
MYmonetro | 1,51 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 31 maggio 2019
Tre ragazzi, dopo essere stati derubati, si nascondono in un market dove scoprono che si macella della carne... ma non animale. In Italia al Box Office In the Market ha incassato 49,9 mila euro .
CONSIGLIATO NO
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Finita la scuola, David, Sarah e Nicole intraprendono un viaggio alla ricerca di se stessi a bordo di una jeep: unica tappa certa dell'itinerario il concerto della loro band preferita. In una stazione di servizio in cui si fermano a fare benzina, i tre ragazzi vengono derubati da due rapinatori; senza soldi e possibilità di telefonare si dirigono verso un market dove sperano di trovare aiuto. Una volta lì, David propone a Sarah e Nicole un piano per passarci la notte al fine di nutrirsi e potersi riposare. Nelle buie corsie del supermercato, i tre iniziano a raccontare storie del terrore alla luce delle torce elettriche fino a quando scoprono di non essere soli: un macellaio sta squartando un tipo di carne molto particolare...
Evidentemente ambientato in Italia, In The Market è uno di quei film senza una locazione geografica precisa: insegne in inglese, speaker radiofonici che parlano in spagnolo, personaggi con nomi anglofoni, baffuti benzinai che divorano hamburger, chiromanti, abbigliamenti incongrui. L'aretino Lorenzo Lombardi ama il road movie, i dialoghi "brillanti" da b-movie, le distese assolate e i posti aperti dal tramonto all'alba, insegue insomma un sogno cinematografico tutto americano - anche nella grammatica filmica - con budget ristretto e la smaccata voglia di citare i suoi registi preferiti. Primo fra tutti il Quentin Tarantino on the road di A prova di morte (che passa in una televisione della stazione di servizio), poi citato anche nel pezzo forte Little Green Bag dalla colonna sonora di Le iene mescolata alle canzoni scritte appositamente dai GTO per la pellicola, negli scambi di battute stralunate e nelle sentenze bibliche con tanto di indicazione del versetto (all'Ezechiele di Pulp Fiction si sostituisce un Isaia).
Alla prima parte più scanzonata segue una seconda che dovrebbe spingere il racconto verso il torture-porn dell'Hotel di Eli Roth, nominato peraltro dai protagonisti all'inizio, sebbene all'esibizione parossistica del sangue che di quel sottogenere costituisce il nocciolo il regista preferisca montare una scalcinata serie di futilità dialogiche tra un macellaio "con una laurea in Antropologia buttata e un discreto pallino per internet" e la vittima David. All'impostazione traballante, si aggiunge, peggiorando di molto le cose, la latitante direzione di un cast tutto italiano impegnato in dialoghi e situazioni che avrebbero richiesto ben altra credibilità. Soprattutto per questo motivo, è meglio considerare In the Market una prova generale per il prossimo passo di Lombardi che come un prodotto finito e da distribuire nelle sale.
Buone le intenzioni del regista, che mette tanta carne al fuoco, ma lo fa in maniera grossolana, conferendo a tutto il lavoro un aspetto amatoriale. E' nella rappresentazione dei personaggi, forse il punto più debole: gli attori (a parte Blitch) hanno poca esperienza ed anche nelle movenze risultano falsi. La recitazione è insufficiente. La fotografia è eccessivamente contrastata per la correzione [...] Vai alla recensione »
LA TRAMA Tre ragazzi (Sarah, David e Nicole) vanno a fare un viaggio per seguire la loro band preferita (SONO DOVUTO ANDARE SU WIKIPEDIA PER SCOPRIRLO, PERCHE' DAL FILM NON SI CAPISCE NIENTE, E MI MERAVIGLIO CHE SU WIKIPEDIA CI SIA UNA PAGINA DI STO SCHIFO!). La prima parte è piuttosto noiosa, con discorsi "interessantissimi" sulle uova o con barzellette che non fanno minimamente [...] Vai alla recensione »
Iniziato come un classico road movie, in cui tre amici partono per un "viaggio senza meta", In the Market si trasforma in un terribile e spietato horror splatter. I tre giovani, infatti, subiscono una rapina e, non sapendo dove trascorrere la notte, decidono di nascondersi all’interno di un supermercato; sfortunatamente per loro, nel market si aggira un sadico serial killer. Vai alla recensione »
Nonostante la locandina che evidentemente è stata ben realizzata per dare al film l'aspetto di una normale pellicola, non credo si possa commentare In The Market come un film normale, quanto, piuttosto, come un esperimento mal riuscito di un regista alle sue primissime armi. Sebbene l'idea sia piuttosto carina, e sebbene il film voglia suggerire riferimenti e paralleli che potrebbero [...] Vai alla recensione »
pessimo film d'esordio per il giovane Lombardi, evidente fan di Tarantino che però non riesce ad eguagliare il suo maestro. i primi quaranta minuti sono stupidi e noiosi, con situazioni decisamente ridicole (la maschera di Minnie nella rapina) ed inutili ( la rapina stessa, quella stupida cartomante, ecc..). c'è troppa, troppa carne al fuoco, con mille spunti sulla carta interessanti [...] Vai alla recensione »
In the market: più che un film dell'orrore è un orrore di film!
Il film l'ho visto già da tempo al Tenebria Festival, La cosa che più colpisce non è tanto il film di bassa caratura, quanto l’insolenza del regista che a sentirlo, gli pare di aver realizzato un’ opera d'arte.
Se questa è la risposta italiana a Saw e Hostel, potevamo stare zitti, ci avremmo fatto più bella figura. Recitazione improvvisata, forzata e amatoriale, (al confronto Ninetto Davoli è De Niro), sceneggiatura insulsa e inverosimile (voi ve lo immaginate un road movie - la prima parte - dove non incrociano nemmeno una macchina? eccolo qui), citazioni di Tarantino, Rodriguez e altri [...] Vai alla recensione »
l'impressione che da costantemente il film è di essere a vedere una recita delle elementari e più volte ci si chiede se davvero non si è stati presi per i fondelli con un brutto scherzo di qualche burlone, fino a che non ci si rende paurosamente conto che quello che si sta vedendo è reale, ceh gli attori recitano davvero senza alcun patos e sentimento come se stessero [...] Vai alla recensione »
Guardo sempre con simpatia i film dei giovani registi ed i film indipendenti. Codesto film pare essere costato una miseria (20.000€) per cui ha molte attenuanti, nel giudizio finale. Il regista, è giovanissimo (quando lo ha girato aveva 22 anni) e per questo va incoraggiato a continuare. La sua opera prima manca completamente l'obiettivo.
Un vero abominio.Il fatto che sia un film a costo zero non giustifica uno schifo simile...dialoghi inutili oltre che assurdi,recitazione pessima,frasi fatte a iosa oltre che una trama assurda,a cui vanno aggiunte,come se non bastasse,delle scene inutili(come una scena di quasi un minuto di un tipo che si guarda "A prova di morte")ed errori evitabilissimi.
All'oratorio si recita meglio. Film imbarazzante. Da evitare assolutamente.
Per gli amanti del genere, date le premesse, ci si aspettava di vedere 1 gran macellaio e invece...poche scene crude, tutto lasciato all'immaginazione..Quentin Tarantino cosa penserebbe di questo film? speriamo non lo veda mai...nonostante i commenti negativi su questo film l'ho guardato lo stesso per rendermi conto di quanto fosse scarso...
orrendo . non ho parole voto : 4
Raramente mi capita di saltare interi spezzoni di Film, ma con ''In The Market'' viene Inevitabile. Il Film (giusto per attribuirgli un nome) dura realmente 17/18 Minuti...e questi 17/18 Minuti sono pieni di Tempi Morti e torture fatte così, a caso. Gli altri 70 Minuti potete evitarli, non servono alla Trama, non servono a dare Suspance.
(Stralcio della mail inviata al regista) Ho visto il film ieri sera (venerdì 5) all'Uci di Firenze di Via del Cavallaccio, ore 20,10. Quello che mi preme far presente, al di là dell'apprezzamento o meno, è che ho trovato il formato di proiezione alquanto strano: - il film era centrato sullo schermo, ma con quadro piccolo, aveva, per intenderci, ampie bande nere su tutti e quattro i lati. [...] Vai alla recensione »
Purtroppo per ben tre volte ho provato ma....non sono riuscito a vederlo tutto. I 50 minuti di film che sono riuscito a vedere praticamente li ho passati a cercare di capire in che stato ci si trovasse durante il film, un po sembravano in Spagna un po in Italia, un po di America....gli ultimi minuti purtroppo li ho passati vedendo un altro film. Peccato per le produzioni italiane.
Trama: 3 ragazzi decidono di fare un viaggio senza meta, nel quale incorreranno in eventi assolutamente inutili ai fini della trama come parlare con una cartomante, essere rapinati da degli improbabili babbioni con mascherine della disney in un distributore, fare inutili e noiosissimi monologhi che vorrebbero essere brillanti senza riuscirci e dopo 40 minuti di noia infinita decidono di nascondersi [...] Vai alla recensione »
Il fatto che si tratti di un prodotto indipendente, non ne giustifica la molta dose di ingenuità e dilettantismo. E' difficile pensare che possa essere uscito anche al cinema, perché si poteva davvero risparmiare una distribuzione ad un film che per pudore poteva solo configurare come prova di rodaggio e non certo come un prodotto da difendere e promuovere.
Nonostante tutto un buon film dell'orrore, non siamo ai livelli di Saw o Hostel(ovviamente) ma è sicuramente superiore a film più famosi come Paranormal Activity che di horror non ha proprio niente, Lorenzo Lombardi ha dimostrato che anche con un piccolo budget si puo' fare un buon film senza troppe pretese e con qualche scena molto splatter!