Dogtooth

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Un film di Yorgos Lanthimos. Con Angeliki Papoulia, Mary Tsoni, Hristos Passalis, Anna Kalaitzidou, Alexander Voulgaris, Christos Stergioglou.
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Titolo originale Kynodontas. Drammatico, durata 94 min. - Grecia 2009. - Lucky Red uscita giovedì 27 agosto 2020. - VM 18 - MYMONETRO Dogtooth * * * - - valutazione media: 3,43 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
sarettajan domenica 20 febbraio 2011
una storia claustrofobica dai risvolti inquietanti Valutazione 3 stelle su cinque
90%
No
10%


Come definire questo film?? La curiosità mi ha portato a vederlo e l'incredulità mi ha portato a rimanere con gli occhi sbarrati durante tutto il film incapace di reagire in qualche maniera dinanzi ad una trama tanto assurda quanto credibile. Pensare infatti che due genitori possano decidere di segregare in casa i propri figli illudendoli che la vita sia solo quella chiusa tra le mura del loro giardino è davvero inconcepibile; lo spettatore rimane incredulo, la reazione è:  "Non è possibile,non ha senso!" ma, man a mano che il film scorre e ci troviamo di fronte agli sforzi reali che la coppia fa per ingannare i propri figli, prendiamo coscienza che il tutto può essere reale, che quella situazione ai limiti del paradosso è invece gestita con estrema razionalità dai protagonisti, ed è nel momento in cui quest'idea di realtà e di concretezza si fa strada nei nostri pensieri che si insinua l'angoscia. [+]

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federico albanese martedì 19 aprile 2011
psico-dramma lynchiano formidabile Valutazione 4 stelle su cinque
76%
No
24%

Una famiglia greca. Apparentemente normale. Vive in campagna, prati, piscina, sole. Una prostituta bendata entra accompagnata dal padre di famiglia, per soddisfare le voglie del giovane figlio. Segregati dai genitori in un limbo di parole inventate, significati distorti, false realtà, paure infondate, desideri malati, vivono le due giovani sorelle e il fratello, tutti senza nome. In un districato susseguirsi di eventi e faccende quotidiane al limite del paranormale si definisce il paradigma familiare di una società patriarcale oltre-nazista, un fantomatico insieme di valori ipercinici e irreali, principi di una società finto-illuminata in decadenza. Amore e odio si fondono a creare un nuovo sentimento ancora mai percepito nel cinema moderno, sfaccettature Hanekiane ( Il Nastro Bianco, Funny Games) , momenti del David Lynch piu estremo ( Eraserhead ), sbalzi riflessivi e inquadrature mozzafiato che sminuiscono anche il miglior Gus Van Sant ( Last Days, Elephant ). [+]

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ashtray_bliss domenica 29 giugno 2014
film deviato, surreale, malato e lucidamente crudo Valutazione 3 stelle su cinque
76%
No
24%

Descrivere 'esperienza vissuta davanti a questa pellicola non e' semplice. E' un'ora e mezza di sentimenti diversi, confusi, contraddicenti. L'unica cosa certa e' che si tratta di un film che risulta impossibile scrollarserlo di dosso, dimenticarlo, ignorarlo. Perche' tratta di un argomento alquanto pesante quanto drammatico, levato il velo di apparente superficialita'. E' la storia di una situazione anomala, paradossale la quale viene vissuta nel piu' normale dei modi dai suoi protagonsti. L'assurdo regna ovunque e' diventa la regola, la norma. Tutto e' capovolto e nulla e' come sembra, come direbbe Alice nel Paese delle Meraviglie. Con la differenza che qui, nessuna meraviglia regna sovrana, ma solo follia, oppressione, ignoranza, ciecita' spirituale e mentale. [+]

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bartleby corinzio venerdì 1 marzo 2013
la fata del dentino Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

Se all'inizio il film ricorda vagamente Haneke, e poi a metà ricorda vagamente Haneke e poi anche alla fine ricorda vagamente Haneke mentre i titoli di coda ricordano von Trier il film in realtà è di un regista greco che non è quindi né von Trier né Haneke. Fatta questa piccola e non necessaria premessa che fa molto quello che vuol fare il simpatico a tutti i costi o roba del genere,  mi sembra ben donde più costruttivo parlare della pellicola e non di ciò che ricorda. Dando così al film il valore che in fin dei conti si merita. (Praticamente me le suono e me le canto)

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angelo umana mercoledì 2 settembre 2020
didattica del cinema Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

 Dogtooth, film greco del 2019, degno certamente di Un certo sguardo a Cannes e candidato all'Oscar come miglior straniero, per la buona fattura della regia nell'apparecchiare l'ambiente di una certa famiglia, a mostrare anche in modo caricaturale o troppo marcato – a fini anche didattici - come ci si vive dentro, segregati dal resto del mondo per volere di un padre-padrone che traduce in questo modo l'amore per i tre figli, un amore malato che non è più amore ma iperprotezione, controllo, possesso, dominio, reclusione, coercizione, violenta difesa dei figli dai “pericoli” del mondo esterno.


Il film produce angoscia a chi guarda, per gli occupanti che non escono mai dalla villa-fortezza, transennata e isolata da uno steccato e una siepe altissima. [+]

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fabio1967 domenica 30 agosto 2020
il bello del cinema Valutazione 5 stelle su cinque
78%
No
22%

Trovarsi di fronte ad una vera e propria "aggressione" alla normale attivita' del nostro corpo e della nostra mente, essere consapevoli che ne usciremo indenni solo grazie al fatto di esserci fortificati negli anni avendo visto qualsiasi cosa, e' un sottile piacere per discepoli della rappresentazione malata, alla ricerca forse inconscia della panacea per tutti i mali del mondo. Questa pellicola e' splendida perche' attiva tutti questi meccanismi e lo fa con una lucidita', una coerenza visiva e recitativa che si riscontra raramente. Il fondo della degradazione (che in realta' puo' essere letto anche come la vetta piu' alta, dipenda da dove si guarda il tutto. [+]

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gianleo67 lunedì 11 agosto 2014
breve mitologia di un isolato microcosmo familiare Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Una ricca famiglia borghese osservata mentre trascorre serenamente le proprie giornate in una isolata e lussosa villa di campagna con piscina, tra giochi innocenti e serate eleganti... Non foss'altro che i tre figli già grandi (un maschio e due femmine) vivono da sempre reclusi nella prolungata stagione infantile di una ossessiva cattività psicologica, convinti come sono dai genitori che il mondo esterno sia il regno crudele e periglioso di voraci creature feline e che gli sia interdetta l'uscita oltre le 'Colonne d'Ercole' dell'invalicabile cancello di casa.
Partendo da un rudimentale processo di alfabetizzazione che trasfiguri il significato di sostantivi e predicati che animano la pericolosa narrazione di un mondo esterno quale dominio di libertà e fuga, Lanthimos ci introduce lo sconcertante menage di una realtà familiare in cui gli aspetti educativi legati alla protezione ed al possesso filiare si traducono nella patologica condiscendenza di una prigionia domestica quale esempio di un degrado sociale e psicologico che origina nell'insospettabile e apparente benessere di una ricca famiglia borghese. [+]

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noia1 martedì 16 agosto 2016
la follia che non ci aspetta Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

La vita e le regole in una famiglia molto particolare. All’inizio si ha quasi l’impressione che i protagonisti recitino male, sono rigidi ed esitanti mentre pronunciano parole quasi come robot chiusi nel bagno completamente inespressivi, poi la storia entra nel dettaglio della loro quotidianità e tutto si fa più chiaro. Film bellissimo che dosa alla perfezione tutto quanto non solo in fatto di straniamento in questo clima assurdo ma anche nello spiegare alla perfezione il perché le cose vadano proprio così, come si comporta il padre in determinate situazioni e quali sono le regole di questo nucleo familiare. Tutto ha il suo peso e la sua importanza, non si pecca in niente, nemmeno nel compiacimento nel mettere in mostra le regole (o meglio, le sevizie) che questa coppia di genitori impone ai figli. [+]

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vanessa zarastro venerdì 28 agosto 2020
la casa del colonnello? Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Esce solo adesso dopo undici anni, il terzo film del regista greco Yorgos Lanthimos - dal titolo “Kynodontas” in originale - che è stato vittorioso nella sezione Un Certain Regard di Cannes 62 e candidato agli Oscar 2010 nella categoria del miglior film straniero.

L’inquietante trama - come del resto lo sono tutte quelle dei suoi film - mostra una famiglia che vive isolata in una villa con giardino e piscina, senza avere nessun rapporto con l’esterno. Solo il padre-padrone (Christos Stergioglou) ha un lavoro dirigenziale in fabbrica, dove si reca quotidianamente in automobile, mentre a nessuno dei membri della famiglia è consentito uscire dalla casa. [+]

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guidobaldo maria riccardelli venerdì 1 aprile 2016
tutto il potere del linguaggio Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Meraviglia greca firmata da Giorgos Lanthimos: irriverente, fantasiosa, toccante, disturbante, colpevolmente ignorata dal sistema cinema italiano.
Puramente europea per soggetto, aggressione dello stesso, regia e recitazione.
Arbitrarietà del linguaggio, dicotomia dentro-fuori, rapporto natura-cultura sono alcuni dei fondamenti sui quali la pellicola si snoda, risultando, ad un'analisi attenta, meno metaforica e soprattutto meno propensa a dare un giudizio di valore indubbio: il finale, delicatissimo, risulta paradigmatico al riguardo, lasciando, a parere di chi scrive, meno interpretazioni di quelle proposte.
Netto il taglio registico, scientemente anti-estetico, pulitissimo (cfr. [+]

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